Si rinvia
al nuovo Sito aggiornato
www.ilfilodimaggy.it
ed alla nuova Associazione Culturale
con nuovi contenuti e miglioramenti
che seguono l’evoluzione di Maggy
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Patrocinato dal Comune di Camposampiero
Temi di studio:
“Cosa serve a un FIGLIO per CRESCERE”
“Cosa serve a noi ADULTI per COMPRENDERE”
L’esperienza è stata ideata e sarà condotta dal Gruppo Genitori e Nonni IRSEF (1)
Gruppo impegnato a promuovere e rafforzare il DIALOGO GENERAZIONALE attraverso il metodo “scuola Genitori AGe”(2)
Con la partecipazione di un NONNO EDUCATORE, Antonio Argentieri, insegnante di “umanità” nelle scuole italiane – “PREMIO NONNO SPECIALE 2009”
La vostra partecipazione è libera, ad ingresso gratuito, chiediamo gentilmente, per motivi organizzativi, la conferma al Gruppo IRSEF
– Clementina 049 812275
– Sonia Maggy 340 7969041 dopo le 18.00 o sg.maggy@gmail.com
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A chi è rivolto l’incontro?
A tutti i genitori/educatori/nonni/insegnanti che hanno fatto con me, allieva IRSEF in formazione Esperto in educazione di ambito familiare e Clementina Tassaone, Psicologa-Psicoterapeuta ed Esperta in educazione di ambito familiare, una esperienza di lavoro di gruppo con il ” metodo della scuola Genitori AGe ” ed anche per tutti coloro che ne hanno solo sentito parlare senza aver ancora partecipato ai corsi già svolti negli anni passati e che vogliano approfondire per comprendere in cosa consiste e come si svolge il metodo di lavoro nelle scuole genitori A.Ge.
Per gli allievi IRSEF (1) L’incontro di Sabato 23 Ottobre, entra a far parte del 2° ciclo di Formazione Esperti in Educazione di ambito familiare.
Abbiamo sentito in questa esperienza l’importanza di trovarci tutti insieme non solo come Genitori/educatori/nonni/insegnanti ma soprattutto come Adulti che si incontrano per condividere l’impegnativa condizione di dare Risposte nuove, utili, creative, diverse, rispetto alle varie difficoltà a cui le nostre famiglie ci sottopongono.
Da cosa nasce l’idea di questo incontro?
L’idea di questo incontro del 23 Ottobre nasce dalla constatazione che le Scuole Genitori A.Ge sono frequentate da genitori/educatori di qualsiasi età e grazie anche all’incontro dell’esperienza del preziosissimo Nonno Antonio, premiato come NONNO SPECIALE ANNO 2009 e che vi racconterà direttamente nel dettaglio la sua attività di nonno educatore.
Abbiamo quindi deciso di tentare un’avventura più completa che unisca tutte queste forze importanti, quelle di noi genitori/insegnanti/educatori e quelle dei nonni che sanno parlare ai nostri ragazzi in modo diverso da noi; poichè abbiamo la necessità di avvalerci di nuovi strumenti per capire
COSA SERVE AD UN BAMBINO PER CRESCERE e
COSA SERVE A NOI ADULTI PER COMPRENDERLI
Per poter continuare nella nostra missione di genitori/insegnanti/educatori e nonni in modo più sereno, consapevole ed amorevole.
Qual’è l’intento dell’incontro?
Abbiamo sentito che lavorando insieme con Intelligenza e Comprensione possiamo passare dai
“tormenti ” ai “ragionamenti”
dalle “paure” alle “speranze”
dai “dubbi “alle “possibilità”
Il nostro impegno continua nell’incoraggiare i genitori/educatori/nonni/insegnanti a costruire e a custodire il Bene Comune dell’Educazione di tutti i figli/allievi/educandi e con l’aiuto di tutti Voi possiamo promuovere incontri ove possibile fra Adulti (Genitori, educatori, insegnanti e Nonni) per studiare, far nascere e coltivare idee utili al dialogo fra di Noi.
Intanto Vi invitiamo a questa prima Esperienza che insieme alla dott.ssa Clementina Tassone, abbiamo organizzato con la partecipazione di un gruppo di Genitori allievi IRSEF e con un NONNO Educatore insegnante di Umanità in alcune scuole Italiane.
Spero tanto che possiate partecipare a questo incontro che si terrà il 23 Ottobre in occasione del Mese del Nonno.
Saranno presenti:
–Clementina Tassone, Esperta in educazione di ambito familiare e Componente gruppo formatori AGe Veneto
-Sonia Maggy Guerra, 6 anni di partecipazione alle scuole genitori A.Ge ed allieva IRSEF (Esperta in educazione di ambito familiare).
-Nonno Antonio Argentieri “Premio Nonno Speciale 2009”
–Maria Grazia Trovati, Presidente del Comitato Docenti IRSEF ed Esperta in educazione di ambito familiare.
–Chiara Crivelli, Presidente A.Ge Verona, Comitato Docenti IRSEF ed Esperta in educazione di ambito familiare.
–Angela Crivelli, Fondatrice A.Ge Nazionale e IRSEF
Confermate gentilmente la vostra presenza a questi indirizzi:
Phone: 049 812275 e-mail cle.tassone@gmail.com
Phone: 340 3407969041 e-mail sg.maggy@gmail.com
Arrivederci!!!
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(1) IRSEF: ISTITUTO DI RICERCA E STUDI SULL’EDUCAZIONE E LA FAMIGLIA; il braccio scientifico dell’A.Ge , il quale studia e sviluppa il metodo di lavoro delle scuole genitori A.Ge e si occupa della formazione dei genitori/educatori interessati ad una propria crescita personale nell’ambito dell’educazione e dialogo in famiglia e nelle relazioni sociali (scuola – sport…) e per chi voglia condurre i corsi genitori A.Ge. Gli allievi IRSEF avranno il titolo riconosciuto di ESPERTI DI EDUCAZIONE IN AMBITO FAMILIARE.
(2) A.Ge è l’ Associazione Nazionale Genitori, ci sono più associazioni genitori in Italia (es. L’AGESC cattolica) la nostra, contraddistinta dalla Sigla come sopra ha una caratteristica molto semplice, essa si attiene ai valori della Costituzione ed ai valori dell’etica cristiana: PACE – FRATELLANZA – UNIONE – SOLIDARIETA’……. A.Ge è una federazione di associazioni, infatti oltre a quella Nazionale che fa capo, esistono quelle Regionali – Provinciali e locali ed ognuna di queste è autonoma pertanto chiunque può organizzare incontri, eventi e corsi per genitori e per l’educazione in genere purchè aderisca ai valori della costituzione e dell’etica cristiana, pagando una picca quota associativa all’Associazione Nazionale. Qualsiasi genitore può costituire una A.Ge locale nel proprio comune.
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Cari amici
Oggi Leo Babauta, uno dei migliori blogger “zen” è sbarcato in Italia con uno dei suoi ottimi lavori!
Ci hanno pensato gli amici di I Feel Good a tradurre il suo ottimo ebook
“Zen to Done – Organizzati la vita!”
Leo ti guida alla scoperta dei principi che ti permettono di GESTIRE IL TEMPO
al meglio, dando la giusta priorità alle cose importanti e portando a termine
tutti i compiti che ti prefiggi!
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L’ebook di Leo Babauta è completamente in italiano, costa MENO DI 10 EURO
e in più, acquistandolo, avrai la possibilità di GUADAGNARE da subito
rivendendolo ai tuoi contatti, con una commissione del… 100%!
Credo fermamente nel lavoro di Leo Babauta e
lo reputo un autore straordinario, ho scaricato l’Ebook
e sto mettendo in pratica i suoi preziosi consigli con ottimi risultati !
Quando lo leggerai capirai, già dalle prime pagine, che sarà semplice, immediato
e soprattutto entusiasmante riuscire a mettere in pratica i consigli di Leo Babauta.
Troverai in questo ebook anche note aggiuntive, illustrazioni e
consigli pratici originali, oltre alla sezione esclusiva “Vitagenda”
con tutti i segreti di un’Agenda Planner favolosa per organizzare
i tuoi spazi di lavoro e di piacere senza dover rinunciare a nulla.
A questo punto non mi resta che augurarti Buona Lettura e a presto!
Sonia Maggy
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CAMPING SAN PAOLO
ISOLA DI CAPO RIZZUTO (KR)
LOC.TA’ ANASTASI
ASSOCIAZIONE ONDA JONICA GESTIONE 2010
Convenzione riservata Filodimaggy
Camping San Paolo – Fotogallery – Servizi – Tariffe – Attività – Gallery – Location
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Per informazioni e prenotazioni:
tel. +39 (0)962-793200 – cell. +39 3387564378 (Isabella)
fax. +39 (0)962-796204 – +39 (0) 962-791688
Potete anche scrivete a questo indirizzo MAIL.
PRENOTAZIONI: è necessario sempre prenotare per tempo bungalows e mini appartamenti. Per i posti tenda non è necessaria la prenotazione, ma è vivamente consigliata nel periodo intorno a Ferragosto.
La prenotazione si conferma inviando al Campeggio un acconto del 40% del totale tramite vaglia postale.
ANIMALI: cani e animali domestici sono ammessi ma in numero limitato, è quindi richiesta la prenotazione.
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Filed under: Appuntamenti, Rubriche, Salute e Benessere, Sapevi che..., Tutti | Tagged: accoglienza, arte, calabria, camping, Capo Rizzuto, cinema, convenzione, creatività, cultura, energia, estate 2010, fantasia, gioco, ilfilodimaggy, integrazione, Ionio, laboratorio, magia, mare, Musica, ondajonica, San Paolo, spiaggia, teatro, vacanza | Leave a comment »
Non c’è nulla che sia permanente, ne abbiamo la continua riprova, eppure continuiamo a credere che sia possibile. Abbiamo visto amori e amicizie svanire, abbiamo visto progetti naufragare, aspettative non soddisfatte, desideri trasformati in dolore…
La riflessione che facciamo successivamente è sempre la stessa: “poteva andare meglio se… la colpa è sua però… magari avessi fatto questo invece di quello… se avessi scelto meglio, se avessi ascoltato quel consiglio, quella sensazione…”. Il tutto sempre con il senno di poi, ovviamente.
Per quanto ci si ostini a credere che ci sarà una volta buona, prima o poi, che ci garantirà una stabilità noi resteremo sempre delusi. Questo vale per qualsiasi ambito noi vogliamo orientare, indirizzare, le nostre speranze.
E’ amaro constatarlo, ma questa presa di consapevolezza è il primo spiraglio di luce per uscire dal circolo vizioso che ci imprigiona. E’ d’obbligo. Il castello di sabbia dei sogni, per quanto sostenuti dalla presunta maturità derivata dalle vecchie esperienze, è destinato a non durare.
E’ solo questione di tempo. E’ la natura delle cose. L’unica dimensione che è inattaccabile dal cambiamento, inalterata e inalterabile, è la Coscienza specchio in cui tutta la mutevolezza scorre con un eterno fiume di eventi e di pensieri. E’ lì che dobbiamo trovare la nostra dimora. Allora ogni film che saremo chiamati ad interpretare rimarrà sempre un qualcosa di cui sappiamo che è per sua natura mutevole.
Vogliamo continuare a fare girare questa ruota di dolore, paura e desiderio o provare a vedere se c’è una via d’uscita a questo stato di cose, che ci riporta inevitabilmente al punto di partenza?
Io credo che sia possibile scendere da questa giostra. Quando lo avremo fatto,allora anche amori, amicizie, relazioni, progetti, intenzioni… saranno basati su una centratura che ci permetterà di viverli adeguatamente. Senza i capogiri delle illusioni infrante, senza aspettarci nulla che non sia la fragranza del vissuto pienamente in quel preciso momento. L’unico istante che può creare il successivo in maniera nuova e positiva. In quella condizione di consapevolezza, seppur con l’abito vecchio, potremo essere realmente uomini nuovi, spiritualmente rinati.
Filed under: Riflessioni, Sapevi che..., Tutti | Tagged: amicizia, amore, aspettative, castelli di sabbia, consapevolezza, cosicenza, delusione, desideri, illusione, impermanenza, maturità, progetti, relazioni, senno di poi, sogni, speranze, spirituale, tempo | Leave a comment »
Probabilmente, una delle conversazioni che ascoltereste con maggior frequenza riguarderebbe l’insoddisfazione per i propri rapporti con gli altri. A questo proposito, una delle ” lamentele” più ricorrenti potrebbe suonare più o meno così: ” Io do moltissimo e faccio tanto per gli altri, ma in cambio ottengo poco o niente”.
La sensazione di sentirsi poco amati ed apprezzati è purtroppo molto comune e riguarda ogni tipo di relazione sia essa di carattere sentimentale, piuttosto che amicale, familiare, lavorativo, ecc? Fortunatamente, è sempre possibile imparare a farsi apprezzare e costruire con gli altri delle relazioni più soddisfacenti.
Dare e ricevere: un problema universale
In una ricerca di psicologia sociale fu chiesto a un numero cospicuo di coppie sposate di fare un bilancio di quello che davano e ricevevano nel loro rapporto sia dal punto di vista pratico che da quello affettivo. Inoltre, ciascuno dei partner doveva indicare chi fosse il più generoso della coppia. Il risultato fu sorprendente: sia il marito che la moglie percepivano se stessi come la persona che dà di più nel rapporto.
Da un certo punto di vista, questo risultato non sorprende : fa parte della natura umana considerarsi migliori di quello che si è ,e reputarsi più generosi e più disponibili di quanto non si sia in realtà.
Ma questo studio mette in luce un punto importante: in molti rapporti si creano delle dinamiche psicologiche per cui si tende a non riconoscere e quindi a non apprezzare quello che l’altro fa per noi.
Perché do tanto e ricevo in cambio così poco?
Ogni individuo ha il suo modo particolare di rapportarsi agli altri e di esprimere il proprio affetto.
Per fare un esempio banale ma efficace, alcune persone preferiscono dimostrare il loro amore con i fatti, prendendosi cura del partner dal punto di vista pratico e materiale. Anche quando amano profondamente, queste persone fanno fatica a dire ” ti amo” e sono parchi di abbracci e coccole, ma non fanno mai mancare il loro sostegno al partner. Per loro una camicia perfettamente stirata o riparare un rubinetto che perde sono l’equivalente di un appassionata dichiarazione d’amore.
Altre persone, invece, sono espansive ed affettuose e per sentirsi amate hanno bisogno di dialogo, abbracci e tenerezze.
Se come spesso succede, una persona che esprime il suo affetto in modo pragmatico si sposa con un partner più emotivo e passionale, è facile che, con il tempo, ciascuno dei due finisca per sentirsi poco amato e poco apprezzato. Sempre per proseguire con l’esempio, supponiamo che il tipo pratico sia il marito e il tipo più affettivo sia la moglie. In questo caso, il marito farà di tutto (dal suo punto di vista) per far funzionare il rapporto: si impegnerà sul lavoro, aiuterà nei lavori domestici, non le farà mancare niente di materiale e non capirà come mai la moglie sia sempre così scontenta. Inoltre, si lamenterà del disordine che regna in casa e del fatto che sua moglie sia così fredda a letto.
Dal canto suo, la moglie potrebbe soffrire per i troppi impegni lavorativi del marito, per la mancanza di dialogo e di tenerezza e potrebbe sentirsi trascurata e poco amata, nonostante la sicurezza finanziaria ed emotiva che il marito le offre. Nei confronti della loro vita sessuale, la moglie potrebbe lamentarsi perché il marito che la ignora completamente durante il giorno, la cerca solo quando vuole fare l’amore.
In realtà, ciascuno dei membri della coppia dà e riceve molto, ma dal momento che quello che riceve è diverso da quello che desidererebbe, ha la sensazione di non ricevere niente. Nessuno dei due, infatti, si sforza di capire che cosa è importante per l’altro e di soddisfare i suoi bisogni. Ovviamente queste dinamiche non si verificano solo nel rapporto di coppia ma in tutti i tipi di relazione umana. Tuttavia, è possibile migliorare qualsiasi relazione sviluppando la capacità di mettersi nei panni dell’altro.
Il segreto per farsi apprezzare.
Provereste gratitudine se qualcuno vi facesse un regalo costosissimo ma che voi reputate orribile ed inutile? O preferireste invece un regalo molto più economico, una piccola cosa, che però desiderate veramente? Nelle relazioni con gli altri funziona lo stesso principio: perché quello che diamo sia veramente gradito deve rispondere ai bisogni dell’altro.
Le persone tendono a dare nella relazione quello che loro desidererebbero dagli altri, ma questo non sempre coincide con quello di cui gli altri hanno bisogno.
Tuttavia, se non si sviluppa la capacità di mettersi nei panni dell’altra persona, si rischia di dare tantissimo e di non essere apprezzati. Un esempio classico di questo meccanismo psicologico potrebbe essere quello di un ipotetica madre che vive in funzione del figlio. Questa mamma al figlio dà tutto (affetto, consigli, attenzioni, regali ecc) tranne l’unica cosa che lui vorrebbe veramente, e cioè che la madre fosse meno presente nella sua vita e rispettasse di più i suoi spazi e il suo bisogno di autonomia.
Paradossalmente questa madre riceverebbe di più nel rapporto con il figlio imparando a dare di meno.
Dedicato a chi dà troppo
Alcune persone danno tantissimo nei rapporti con gli altri ma in cambio ricevono veramente poco.
In genere questo tipo di persona ha un grandissimo bisogno d’amore ed è disposto a fare di tutto per accattivarsi le simpatie dell’altro sia che si tratti di un amico, di un potenziale partner, di un parente ecc. Queste persone quando tengono a qualcuno lo sommergono di manifestazioni d’affetto, attenzioni, regali e piaceri. In ufficio sono quelli che fanno anche il lavoro degli altri e si sobbarcano tutti i lavori più ingrati, in tutte le situazioni della vita considerano le esigenze degli altri più importanti delle proprie.
Ma tanta generosità può avere un risvolto negativo: questi individui, a livello inconscio, si ritengono immeritevoli d’amore e danno per “comprare” la benevolenza degli altri. La loro disponibilità verso il prossimo nasce più dall’insicurezza che da un reale interesse verso l’altro: dal momento che disperano di essere amati per quello che sono, si accontentano di essere utili, anzi indispensabili. Il dare compulsivo nasconde in realtà una forte richiesta di attenzione e di amore. Gli altri lo avvertono inconsciamente e provano disagio perché si sentono in debito e obbligati a ricambiare e a dare più di quanto non farebbero normalmente.
Come ricevere di più nei rapporti con gli altri
Alcuni consigli per stabilire con gli altri delle relazioni più soddisfacenti.
1) Date per il piacere di farlo
Alcune persone hanno nei confronti degli altri un atteggiamento “da contabile”, tendono, cioè, a fare una specie di “bilancio mentale” di quello che danno e ricevono nelle loro relazioni. Fanno volentieri dei piccoli favori, ma in cambio si aspettano che il beneficiario delle loro attenzioni restituisca loro il favore con la massima solerzia, e se questo non avviene, si sentono delusi e poco apprezzati. Per esempio, ci rimangono male se un’amica non ricambia a breve l’invito a pranzo e se un collega, a cui hanno dato un passaggio, non si sdebita offrendo qualcosa da bere.
Paradossalmente, è proprio la paura di non ricevere abbastanza nei rapporti con gli altri che impedisce a queste persone di ricevere di più, mentre un atteggiamento più generoso e rilassato nei confronti del prossimo garantirebbe loro quell’ apprezzamento e quell’ affetto che desiderano ardentemente.
2) Imparate ad apprezzare quello che ricevete
La maggior parte delle persone, quando ha la sensazione di non ricevere abbastanza da un rapporto, tende a diventare critica nei confronti dell’altra persona e a concentrare l’attenzione su quello che l’altro non riesce a fare o a dare, sottovalutando invece gli aspetti positivi della relazione. Ma, sottolineare in continuazione l’egoismo o la pigrizia del partner, del figlio, del collega, non spingerà l’ altro a dare di più, ma a dare sempre di meno. Infatti, l’altra persona, sentendosi criticata e messa in discussione, smetterà di fare anche quel poco che fa. Per invertire questo circolo vizioso, occorre invertire la rotta e iniziare ad apprezzare quello che riceviamo per quanto inferiore alle nostra aspettative possa essere. Infatti, mostrando di notare e di apprezzare quello che l’altra persona fa per noi, la motiveremo da dare di più.
3) Esplicitate le vostre aspettative
Ogni persona ha il suo modo peculiare di percepire la realtà, anche e soprattutto per quanto riguarda il rapporto con gli altri. Molte incomprensioni nascono da una divergenza di aspettative che non è mai stata esplicitata. Non date per scontato che gli altri capiscano quello che volete, anche se si tratta di una cosa ovvia: spesso quello che è evidente per una persona, può non esserlo per un’altra.
Dottoressa Anna Zanon
http://www.studenti.it/psicologo/
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Rivolto a tutti coloro che:
Verrà inoltre introdotto il rapporto tra stati mentali e malattie psicosomatiche.
Il corso intende offrire, attraverso esempi, discussioni e attività collettive gli strumenti necessari per:
INCONTRO UNICO di una giornata che tratta i seguenti argomenti:
MATTINO
POMERIGGIO
per i quali è consigliato un abbigliamento comodo;
In questa sede, lo spazio è decisamente caldo ed accogliente,
ingrediente indispensabile per consentire ai partecipanti di sentirsi immediatamente a proprio agio
e di percepire l’energia ottimale a beneficio degli obiettivi proposti.
Il centro Ailanto è dotato di tutto l’occorrente per lo svolgimento degli esercizi.
Chi ritiene può portarsi un telo o plaid per alcuni esercizi di rilassamento a terra
ed un foulard o bandana per un esercizio molto interessante.
PROMOZIONE: 5 ISCRIZIONI + 1 OMAGGIO ovvero verrà riservata la partecipazione OMAGGIO, allo stesso Seminario, per chi si prenota ed iscrive oltre a se stesso, altre 5 persone.
Info: Sonia Maggy Guerra sg.maggy@gmail.com tel. +39 340 7969041
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Una legge della fisica dice che cariche elettriche eguali si respingono
mentre quelle contrarie si attraggono. Questo principio è stato esteso alla
relazione di coppia affermando che una persona si sente attratta da un’altra
persona se entrambi hanno caratteristiche opposte cioè se si differenziano nel
pensare, nei sentimenti, dell’agire, ecc.
Questa tesi sembra sia stata recentemente supportata dalla biologia. Alcuni
ricercatori hanno concentrato la loro attenzione su un gruppo particolare di
geni, quello denominato Complesso Maggiore di Istocompatibilità (MHC), già
considerato capace di influenzare l’attrazione sessuale. Hanno analizzato l’MHC
di 48 coppie per evidenziare se le sue variazioni avessero effetti anche sulla
stabilità dei rapporti. Si è così riscontrato che i partner con MHC opposti
tendono ad avere rapporti più stabili e duraturi di quelli con MHC simili. In
particolare le donne sembrano essere concretamente influenzate da queste
variazioni. Esse, infatti, quando incontrano un uomo con un patrimonio genetico
simile tendono ad essere meno attive sessualmente e più propense al tradimento.
Gli uomini, al contrario, non sembrano rispondere in modo significativo alle
variazioni dell’ MHC. Questo risultato sembra, quindi, fondare biologicamente
la teoria dell’attrazione tra opposti.
Sinceramente, con tutto il rispetto per la scienza, questa tesi così tanto
pretestuosa e così poco romantica, non mi affascina molto!
Un antico proverbio al contrario dice: “ogni simile ama il suo simile”.
Pertanto la saggezza popolare sostiene che per una unione stabile e duratura i
due partner devono avere delle cose in comune, cioè una visione simile del
mondo e delle affinità per quanto riguarda i sentimenti, il modo di pensare e
di agire. Lo stesso principio vale anche per le virtù, per la personalità, per
il profilo morale, per gli interessi comuni, per la stima, per il rispetto
reciproco. Si afferma che una buona e sincera relazione di coppia è costruita
sulla fiducia reciproca, sull’onestà, affetto e amore sinceri e reciproci,
sulla libertà personale e su una sana e giusta capacità di immedesimarsi nell’
altro o nell’altra. Altrettanto importanti sono ritenuti gli spazi che ognuno
dei partner deve ritagliarsi per se stesso perché anche all’interno di una
coppia deve esserci la libertà senza che si manifestino sfiducia, gelosia,
sospetto e paura, che possono limitare o impedire la libertà. Infine, non meno
importante è la visione della vita sessuale per evitare che sia ridotta ad una
abituale routine che con l’andare del tempo spegne l’erotismo facendolo
diventare anche ripugnante e disgustoso. Una sana relazione sessuale include il
tener conto dei propri desideri e di quelli del partner senza scadere in
pratiche che degenerino in forme di avversione che feriscano l’altro. Da
considerare che la sfera sessuale non è più importante della relazione stessa
per cui oltre al rapporto fisico è necessario curare quello sentimentale perché
una relazione fatta di solo sesso non permette alcuna forma di congiunzione.
Un tale concetto di similitudine, che si fonda sulla reciprocità e la parità
di diritti, sullo scambio continuo di stima e rispetto e sulla sincerità dei
sentimenti è, a parer mio, molto più desiderabile e auspicabile di un mero
fattore genetico!
Nel mondo d’oggi diversi altri fattori sembrano avere un ruolo determinante
nell’attrazione tra due individui di sesso opposto: l’aspetto fisico, la
professione, la posizione sociale, il salario, il patrimonio e altri fattori
mondani e materiali. Presupposti, questi, che portano a considerare una
relazione un semplice calcolo basato sul vantaggio, sul profitto e di
conseguenza diventa una relazione di interessi che conduce al nulla e che
infine terminerà.
Si può concludere dicendo che in una relazione nessuno dei due partner è
disposto a dare sempre e a non ricevere mai nulla. Nella coppia il dare e
ricevere deve essere sempre un fattore di equilibrio!
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Viviamo tempi di grandi mutamenti e lacerazioni. Lampi e procelle si abbattono sugli uomini. Le borse e i mercati finanziari vacillano, i governi, che non hanno trovato 30 miliardi di dollari per ridurre la fame nel mondo, ne hanno trovato subito 2000 per salvare le banche. La giustizia non funziona. Il petrolio oscilla, la classe media scompare, giovani e meno giovani sono disperati, reclamano un futuro, vogliono esprimersi, vivere, non più sopravvivere a stento.
Può questo sistema, “democratico” dare un futuro alle genti? Non può, secondo me, anche se lo volesse davvero.
È la verità che ci renderà liberi…
C’è un colossale inganno, anzi una serie di incredibili inganni che il sistema tutto, opposizioni comprese, alimentano.
L’inganno è la separazione, qualsiasi separazione: quella tra uomo e dio, forti e deboli, immagini ed emozioni, forma e funzioni, etc.; è anche, in parte, ciò che si dice a scuola e all’università. L’inganno riguarda la realtà stessa.
E se fosse illusione, sogno, creazione della mente umana?
Come scrivo nel mio libro, Baby Sun tre basilari categorie alimentano il credo comune che quella osservata sia realtà e non una matrix, caduta in una tragica illusione.
Sono le tre basi della meccanica o meglio del meccanicismo che dilania la mente umana, la fa soffrire e così la rende utile a sorreggere il sistema e il suo stesso feroce inganno: la separazione.
1. Lo spazio in cielo che ci separa dalla fonte prima di energia, il sole.
2. Il tempo in terra che ci “separa” dalla formazione dei combustibili fossili e ci “obbliga” a usare il nucleare forte (reattori nucleari).
3. La materia che ci separa dallo spirito e da “Dio”, perché solo lui, “Dio”, può compiere il “miracolo”, la resurrezione del corpo.
“Ci sono infiniti mondi”, scriveva a suo tempo Giordano Bruno e conferma oggi la scienza che sa di non poter osservare il 95% di tutta la massa calcolata. Con una cecità così enorme, ben il 95%, è chiaro che non solo un nuovo mondo è possibile, ma già esiste; anzi esistono infiniti universi, riconoscono i calcoli teorici. Le osservazioni sperimentali, invece, negano; la NASA ci offre le immagini di un solo universo, vasto e privo di vita e noi diamo credito alla NASA. Non solo. Diamo anche credito “alla parola di Dio”, l’unica che resta secondo il papa. Eppure, “porgi l’altra guancia” sono parole semplici che propongono il disarmo unilaterale. Il Vaticano non lo ha mai promosso…
“Un’unica Forza unisce infiniti mondi e li rende vivi” scriveva sempre Giordano Bruno. La Forza ora è stata scoperta, ma non riconosciuta per il suo significato umano. Il lato “debole” della Forza, il così detto campo nucleare debole, dimostra che la materia nucleare non è affatto immutabile e che la fusione fredda è possibile. Questo significa energia libera per tutti, senza inquinamento ambientale e senza bisogno dei micidiali e costosissimi reattori nucleari. Non solo. Il nucleare debole può anche mostrare che la resurrezione del corpo non è un miracolo, ma una coscienza superiore, una nuova composizione della materia.
Il problema è che la coscienza non si vede e la mente comune crede alla scienza che si vede in TV. Nonostante la sua abissale cecità (95%), la scienza è scambiata per certezza, si affida agli strumenti scientifici che non possono sentire le emozioni, né riconoscere ciò che quasi tutti gli intellettuali negano: l’Intelligenza della Natura.
La coscienza si sente e chi sente, sa che il futuro può non essere affatto quello che il sistema sta preparando, fatto di controlli, servizi segreti, micro chip…
La Vita è emozione, sogno, eros, canto, semplicità.“È dal credito che nasce il debito”, scrivo nel mio libro, BABY SUN.
Sembra un paradosso, ma non lo è. La realtà è ciò che l’uomo crede tale.
Il denaro è pura virtualità…
Una tirannia ha dominato la storia. È la stessa storia che studiamo a scuola, una ricostruzione falsa e arbitraria, tutta fondata sul “dio” unico, il tempo.
La misura del tempo, “scientifica”, è ignara del ruolo possente del campo nucleare debole, che dirige il processo con cui il tempo è oggi misurato: il decadimento beta di isotopi, quali il Carbonio 14. Ebbene oggi si sa che le ipotesi sulle quali si basano le misure del tempo, sono in discussione. La conseguenza è che la storia, inclusa la nostra presunta discendenza dai primati, è tutta manipolata e falsa. C’è, infatti, una verità che qualsiasi potere nasconde: il tempo non è unico, non è lineare, non legato all’interesse bancario, né al lavoro salariato. La Vita è l’eterna armonia che comprende infiniti tempi…
Ultimo, ma non trascurabile, inganno è lo spazio in cielo, la cui apparente conquista divora buona parte dei fondi destinati alla ricerca scientifica. Il paradosso vuole che la “conquista” con equipaggi umani si limita ad un’altezza di appena 400-600 km e che la scienza non sa cosa che c’è nel 95% oscuro, presente in cielo e in terra, e nemmeno che cosa c’è sotto la crosta ad appena 12 km di profondità. Petrolio inesauribile e in abbondanza, dicono alcuni che non vogliono bruciarlo nelle macchine, ma solo riconoscere l’altro inganno colossale: i limiti delle risorse.
L’energia oscura ha accelerato l’espansione dell’universo in soli dieci anni! Lo afferma la scienza che la considera però un inquietante mistero. Oggi si sta riscaldando tutto il sistema solare e non solo la Terra; è la prova di un’energia invisibile e immane che la scienza ignora. Intanto la politica si appresta a usare quella particolare energia nucleare, quella così detta forte, che opera solo nel visibile, nel misero 5%!
Possiamo usare l’energia oscura che ci fa espandere oltre i confini dello spazio e del tempo e ci libera da questa fede ridicola nel nucleare forte? Si, possiamo, ma a patto di passare dal vedere al sentire. Sentire il nucleare debole è sentire l’unità con il tutto, Amore senza confini, né limiti per l’intero universo. L’energia oscura non si vede, ma si può sentire come Vita, amore, eros, coscienza, intelligenza, voce interiore, visione degli infiniti mondi che sussurrano grandiose verità: l’essere umano è immortale e può usare tutti i suoi talenti, per imparare a soddisfare i suoi bisogni, vivere in amicizia e armonia con tutti e tutto il mondo.
Sempre più sentono l’energia oscura, la Vita che prorompe e ci fa capire che quella che viviamo qui non è affatto vita. Tuttavia si trovano di fronte a un ostacolo insormontabile: la conoscenza che nega la sua esistenza. Le scienze la scoprono, ma ne ignorano il significato umano; le religioni d’ufficio dichiarano che la Vita è un mistero. Molti credono al conflitto tra scienze e religioni e non intravedono la loro santa alleanza che sta proprio nel nascondere l’energia più possente dell’universo: la Vita.
La Vita non è un sogno di ingenui poeti: è una Forza eterna, etica naturale, coscienza, “debole” per gli strumenti, ma non per chi ne sente l’emozione e la prorompente vitalità. Ci sono infinite verità diverse, tutte valide e degne di rispetto. La Vita è l’unica verità che ci coinvolge tutti ed è anche l’unica via per trasformare la matrix.
“Dio non gioca a dadi”, amava ripetere Einstein, per dire che nulla è un caso, come credono la fisica quantica e i suoi seguaci.
Non siamo qui a caso, aggiungo io, ma per uno scopo preciso: essere, cioè divenire ciò che siamo realmente, il sale della Terra o, se preferite, il lievito. Bastano un pizzico di sale per dare un nuovo sapore alla matrix e pochi grammi di lievito per farla lievitare e così liberarsi dalla prigione che l’ha legata finora.
La prigione è la paura; è uno stato legato, chiuso alle novità, intrappolato nel passato…
A chi non teme di passare dal vedere al sentire e vuole vincere le proprie paure, segnalo i miei prossimi incontri.
http://www.giulianaconforto.it/Italiano/articoli/Dal_vedere_al_sentire.htm
![]() Baby SunEditore: Noesis Luglio 2008 In alto, nel cielo, plasma denso, supersonico e turbolento scorre tra pesanti veli magnetici, tutti a forma di “mela”. La “mela” più grossa, l’eliosfera, avvolge e coinvolge tutto il sistema solare. La Terra non è piatta e nemmeno tonda, è un’ipersfera, ricca di energia oscura, pregna di suoni deboli, così penetranti da mettere in comunione istantanea il tutto. È la grande Opera, compiuta dal piccolo Sole interiore, il Baby Sun nascente in una grotta che non è mitica, ma reale e concreta: la crosta terrestre.
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Filed under: Libri, meditazione, Riflessioni, Sapevi che..., Tutti | Tagged: Dio, emozioni, energia, energia oscura, eros, forza debole, futuro, Giuliana Conforto, illusione, inganno, inquinamento, libertà, materia, matrix, mente, passato, paura, realtà, scienza, separazione, sistema democratico, sogno, spirito, tempo, uomo, verità | 1 Comment »
Mediante il Love Coaching puoi cambiare gli schemi mentali che portano a ripetere quelle situazioni sentimentali simili fra loro e non soddisfacenti, che non portano dove tu desideri. E’ arrivato il momento di capire che la soluzione non è fuori da te ma la soluzione è dentro di te. Non fartene una colpa, tu NON hai nessuna colpa. Semplicemente è importante cambiare le dinamiche mentali inconsce che tendono a riportarti le stesse situazioni, o addirittura a riportarti ciò che temi di più. Con una nuova apertura, con una nuova fiducia in te stesso, fiducia negli altri, fiducia nelle persone, fiducia nell’ amore che puoi dare e nell’amore che puoi ricevere, che è molto di più di ciò che pensi ora. Prova ad indossare un un altro paio d’occhiali affinché tu possa vedere e realizzare il tuo futuro sentimentale in un modo nuovo. Ma soprattutto è importante lavorare sul tuo stato mentale. Quante volte hai svolto mansioni non tue per compiacere altre persone? Oppure ti sei trovato in situazioni che non ti piacevano solo per cercare di “guadagnarti” affetto ed approvazione da altri. Quante volte ti sei chiuso/a per evitare di soffrire ancora? E’ importante comunicare con Il tuo inconscio, capire ciò che ti aspetti e ciò che pensi di meritare e cambiare quegli stati mentali che ti limitano o ti isolano. Forse è necessario cambiare i tuoi condizionamenti inconsci limitanti ed auto-protettivi con nuovi stati mentali potenzianti di fiducia, apertura, accoglienza, accettazione ed amore. Ricorda che non esistono gli “errori” ma esistono solo le esperienze che servono per crescere ed apprendere. Per maturare e diventare più forti. Ricorda che non hai mai perso tempo, ogni istante della tua vita è stato vissuto ed è stato utile alla tua crescita come persona.
Innanzitutto prima di potere amare ed essere amato/a dobbiamo imparare ad amare noi stessi. Sembra tanto semplice, ma purtroppo la mancanza di fiducia in sé stessi, di amore per sé, di autostima e di auto-accettazione sono i mali che affliggono la nostra epoca. Lo vediamo nel momento storico che stiamo attraversando in relazione ai sentimenti e alla famiglia, nuovo per la nostra società e che non esisteva fino a solo 30 o 40 anni fa circa. Oggi le persone che a 30-40 o anche 50 anni e talvolta oltre si trovano senza una propria famiglia sono molte, e spesso dopo alcuni tentativi falliti (matrimoni, convivenze, fidanzamenti, rapporti ecc…) si trovano a vivere in solitudine fra casa e lavoro e pochi amici oppure a sentirsi in colpa nel desiderare uno svago del tutto lecito per l’essere umano. Prima di tutto è importante portare equilibrio nella propria vita e capire cosa si desidera veramente per sè stessi senza condizionamenti esterni. Le interferenze degli altri spesso purtroppo sono dannose. Appaiono come consigli detti a fin di bene, in realtà ti allontanano dal “TUO vero sentire”. E tu sei l’unica persona al mondo a sapere cosa è giusto per te. Devi solo ritornare ad ascoltarti dentro, come facevi in modo naturale quando eri bambino. E lo sai che lo sapevi fare molto bene. Era tutto spontaneo e naturale. Da bambino o da bambina sapevi cosa ti piaceva e di cosa avevi bisogno. Poi sei cresciuto/a e fra i tanti “no, non farlo, questa cosa va bene, questo non va bene, devi fare questo, non devi fare questo altro, questo non è giusto per te, è giusto questo!” hai iniziato ad imparare che era più importante ascoltare le voci fuori da te che la tua vocina interiore, la vocina che viene dal tuo cuore. Probabilmente sentivi che non potevi fare le cose che ti piacevano ma “dovevi” fare le cose che non ti piacevano e senza tante spiegazioni ti prestavi a compiere ciò che era più conveniente per la tua sopravvivenza in quel momento. E forse hai imparato a rispondere alle aspettative altrui anziché alle tue aspettative su te stesso. Forse da bambino ti è stato insegnato che l’’amore va meritato e tu hai fatto di tutto per dimostrare che lo meritavi e hai risposto alle aspettative in cambio del premio desiderato: l’affetto e l’accettazione. Nessuno ha colpa di niente. Tutti noi cerchiamo amore e lo facciamo con gli strumenti che conosciamo e che pensiamo essere giusti. Tutti gli esseri umani cercano di proteggersi dalla sofferenza e magari il prezzo da pagare è la solitudine o la difficoltà a cambiare quando una relazione non funziona. Impariamo a cambiare gli schemi mentali attraverso il LOVE COACHING e ad avere la vita sentimentale soddisfacente che desideri e che meriti di avere.
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” Mi chiamo Anna De Angelis ho 59 anni e sono moglie e madre felice. Ho scelto questo modo di presentarmi perchè è più vicino a me e alla mia Mission.
Ad un freddo curriculum vitae dove mi sarei limitata ad elencarci, scuole,master e corsi frequentati, preferisco parlarvi di me e di cosa faccio.
Ho iniziato ad occuparmi di relazioni d’amore nel 1999 quando, dopo una mia grande crisi personale, decisi di cambiare completamente vita.
Sono partita dall’investire tutti i miei risparmi in un franchising di un famoso marchio di Agenzie Matrimoniali, ma ben presto mi accorsi che non era quella la strada giusta per me perchè mi obbligava ad occuparmi solo dei single.
Decisi allora di iscrivermi ad una scuola di Mediazione Familiare e dopo due anni ho iniziato anche ad occuparmi di coppie in crisi.
Cinque anni fa fui letteralmente folgorata in una libreria, da un libro (COUNSELING di Marcella Danon ) dico folgorata perchè quel libro mi ha letteralmente e prepotentemente chiamata. Era un vero segno, quelli che la vita ci da per indicarci la NOSTRA STRADA, mi sono informata immediatamente su come potessi diventare COUNSELOR e trovai subito il primo grande ostacolo, per accedere alle scuole di Counseling bisognava essere in possesso di un diploma di maturità che io non avevo.
A questo punto cosa faccio??? mi sono chiesta ” ho veramente voglia di riprendere a studiare alla mia età? ” Come faccio, devo anche lavorare e poi costa tanti soldi, mi dicevo in continuazione ma il COUNSELING mi aveva affascinata.
Alla fine ho studiato,l avorato e ho conseguito sia il diploma di maturità che quello di Counselor, ho aperto il Centro Raziel (http://centroraziel.com) e dal 2006 faccio anche il counselor a tempo pieno con grande soddisfazzione sia personale che professionale.
Ora sono finalmente appagata, faccio esattamente quello che mi piace e non rimpiango ne il tempo ne i sacrifici ne il denaro speso per arrivare dove sono, ho solo una grande voglia di fare quello che so fare molto bene:
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Quante volte ti sei abbattuto per le critiche ricevute dopo esserti impegnato tanto
Quante volte hai pianto per non essere stato apprezzato
Quante volte hai tentato di essere o fare quello che ad altri faceva piacere
Quante volte hai detto NO quando volevi dire SI
Quante volte hai detto SI quando volevi dire NO
Quante volte……
Quamte volte ti sei intestardito per ottenere qualcosa a tutti i costi
Quante volte hai ricevuto commenti e giudizi senza averli chiesti
Quante volte ti hanno detto TI AMO senza la consapevolezza del suo significato
Quante volte Tu stesso hai fatto ad altri tutto questo…..
Quante volte, Quante volte…. ORA BASTA
Nulla di tutto questo ti chiedi più
Qui e Ora solo Tu, non il tuo corpo, non la tua mente
….il tuo cuore, la tua essenza, la tua Origine…
Ti basta questo per annullare ogni “Quante volte”
tutto questo Ora a nulla conta
Sei felice di “Essere”
Si annulla il bisogno di abbattersi per le critiche, i commenti, i giudizi altrui
Si annulla il bisogno di essere apprezzato dagli altri
Si annulla il bisgogno di essere ciò che gli altri vogliono che Tu sia
Si annulla il bisogno di ottenere qualcosa ad ogni costo
Si annulla la sofferenza proveniente da cause esterne
Ora “Tu” che sei l’Origine di Tutto e Uno
che accompagnato dal Silenzio porti Pace e Quiete
getti l’ascia di guerra e detieni la spada del Guerriero della Luce
la tua Pace Interiore e la forza dell’Amore che sei
ti proteggono da ogni attacco esterno
dall’attaccamento al tempo, allo spazio, alla materia…
Tutto è Qui in Te che aspetta di potersi esprimere
…..di divenire messaggio e Luce Universale
Tu sei la Forza
Tu sei il coraggio
Tu sei l’Amore
Tu “Sei”
l’Origine
Tutto e Uno
pensiero di Sonia Maggy
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PROSSIMO CONCERTO
Domenica 20.12.09 – “Piazza Caduti – Mercatini di Natale”
Mogliano Veneto – TREVISO – inizio ore 18.00
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«L’Universo è un corpo in espansione. In questo mondo chi non cambia retrocede. Quello che io voglio è una rottura, un’interruzione degli atti ripetitivi. I pensieri di tipo maniacale, i sentimenti folli e fissi, le azioni cosiddette tradizionali, i limiti imposti da una religione mal interpretata, la vita controllata dalle industrie. Tutte queste cose sono fisse, mentre il futuro ci richiede uno sviluppo della coscienza. Io non credo nella rivoluzione, credo nella mutazione, nella ri-evoluzione poetica».
Alejandro Jodorowsky sorprende e incanta in ogni situazione. Queste parole sono un piccolo estratto di una lunga intervista che ci aveva gentilmente rilasciato a Milano. Le abbiamo scelte come incipit di questo scritto, poiché sembrano essere antesignane di un dibattito che Jodo (come è affettuosamente chiamato dagli estimatori) avrebbe tenuto mesi dopo, a Firenze, incentrato sul tema del Karma. L’incontro, tenutosi l’8 marzo 2009, rientrava in un programma seminariale di due giorni organizzato dal dott. Alessandro Lampugnale, professionista nel campo dello sviluppo dei potenziali umani e della strategia d’impresa, e dall’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, fra i centri più importanti del Buddhismo Mahayana in Europa.
L’evento ha visto la partecipazione di Lama Ghesce Tenzin Tenphel, dal 1998 maestro residente dell’Istituto. Il dibattito è stato animato dal confronto di due visioni apparentemente opposte e differenti, ma che in realtà hanno la stessa meta: la felicità e l’evoluzione dell’uomo.
Jodo, essendo un artista e un poeta mistico, ha voluto precisare come ogni sua frase e ogni suo gesto siano la diretta conseguenza di ciò che ha sperimentato nella sua lunga, intensa esistenza, meravigliosamente descritta nel libro “La danza della realtà”.
Attingendo alla sua esperienza, come regista, attore, drammaturgo, autore di pantomime, artefice del movimento panico (con Fernando Arrabal e Roland Topor) e ideatore poi della psicomagia e della psicogenealogia, afferma: «Ciò che accade oggi è la ripetizione del passato, dei condizionamenti familiari e sociali. Noi siamo esseri con un progetto che viene dal futuro. La virtù è seguire e obbedire ai richiami di questo progetto».
Un pensiero, raccolto durante il dibattito, che non stupisce. Per chi segue da anni le sue attività, sa che opera artistica per lui significa “creare coscienza, presa di coscienza, passare dal livello inconscio a un maggior grado di consapevolezza fino ad arrivare a un’enorme coscienza”. Questo processo è un filo conduttore che lega i suoi lavori e costituisce la base della sua filosofia e pratica di vita.
Lama Ghesce Tenzin Tenphel ha ricordato che il potenziale del karma si amplia col tempo. Le azioni negative generano sempre sofferenza, mentre le azioni positive producono felicità. «Siamo noi gli artefici delle azioni, attraverso il corpo, la mente e la voce, e possiamo generare azioni virtuose o non virtuose. È quindi importante capire come reagisce la nostra mente di fronte alle situazioni della vita. È importante conoscere noi stessi. Se non conosciamo noi stessi, gli altri non possono conoscerci».
Entrambi, seppur da angolazioni diverse − da un lato, dalla prospettiva buddhista, dall’altro, da una filosofia mistico-surrealista-alchemica − invitano gli esseri a guardarsi interiormente, a meditare su se stessi in connessione con l’energia cosmica, a comprendere i lati oscuri e solari dell’anima e a iniziare un cammino evolutivo individuale, ma che per riflesso si estende e si propaga agli altri.
Il seminario è stata un’occasione per ripercorrere non solo alcuni punti essenziali dell’arte di Jodorowsky e specifici insegnamenti del buddhismo tibetano, ma anche per aiutare la ricostruzione della nuova sala di meditazione dell’Istituto. I partecipanti infatti hanno sostenuto con la loro presenza e con il loro contributo, a raccogliere proventi destinati al restauro dell’ala demolita dal devastante incendio, avvenuto poco dopo l’alba del 26 dicembre 2008. Il rogo ha distrutto completamente il gompa principale, la grande sala di meditazione, volatilizzando per sempre nell’aria oggetti di inestimabile valore: antichi libri, preziosi testi tibetani (alcuni offerti in dono dall’attuale Dalai Lama, ospite del centro in quattro diverse occasioni), statue, l’altare, e tangke.
Il grande Maestro tibetano Dagri Rinpoce, nato in Tibet nel 1958 e fuggito in India nel 1982, insegnante di filosofia e di altre discipline, nonché saperi buddhisti, ha evidenziato: «Ciò che è accaduto va considerato come l’annientamento di quegli intralci alla pace e all’unità delle forze positive».
La ricostruzione comporterà un notevole dispendio di energie e denaro.
Chi volesse manifestare la propria solidarietà, inviando un sostegno concreto, può contattare la Direzione dell’Istituto Lama Tzong Khapa (e-mail: info@iltk.it).
È stato inoltre aperto un conto corrente, dove devolvere piccole o grandi somme. Per maggiori dettagli, segnaliamo il sito dell’Istituto: http://www.iltk.it
Silvia Turrin http://www.auraweb.it/articolo_benessere.asp?cid=24&aid=1859
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Caro/a amico/a,
volevo esterdere anche a te un invito che ho ricevuto, si tratta della
Presentazione del nuovo, bellissimo LIBRO
presso la Scuola elementare Silvio Pellico in Via Chiesa
“Con la sincerità e il coraggio che lo contraddistingue, Luigi Ferrante, l’autore di “Destini – viaggio dell’anima”, apre al lettore le porte della coscienza e della conoscenza spirituale, condividendo le straordinarie e sconvolgenti esperienze vissute in prima persona con il suo Maestro spirituale, il suo Angelo Custode e gli esseri di Luce.
In un crescendo che è pura rivelazione ed esperienza d’amore, lo scrittore non esita a riportare la verità sulle profezie correlate all’anno 2012 ed al futuro del genere umano, così a lui trasmesse dal suo Angelo custode.”
Un incontro con l’autore nel suo impegno letterario, politico, sociale e spirituale, una bella occasione per incontrarci e condividere messaggi positivi e buoni pensieri.
Ti aspetto….un abbraccio,
Sonia Maggy
Fonte http://isegnidalcielo.blogspot.com/
L’autore spiega come il mondo sottile dell’altra dimensione “voglia” intrattenere la comunicazione costante con l’Essere Umano dando consigli e avvertimenti, per meglio vivere la vita terrena, un consiglio di meditazione, e una preghiera d’amore, tutto questo ed altro nel libro I Segni dal Cielo “Angeli”.
Fonte: http://www.ilcittadinoonline.it/index.php?id=19347
Luigi Ferrante, nasce nel 1966 a Gravina in Puglia (Ba) in una famiglia semplice e di sani principi.
Sin da ragazzo, mostra grande determinazione, coraggio e attitudine all’impegno e al cambiamento iniziando molto giovane a lavorare nel settore della ristorazione in svariati posti del mondo, sino a diventare imprenditore ed apprezzato documentarista, produttore e scrittore.
Curioso della vita e ricercatore spirituale, è impegnato anima e cuore nel volontariato in prima linea per operazioni di solidarietà in nazioni colpite da catastrofi e carestie, presiede l’associazione onlus La Prima Stella (www.laprimastella.org)
Sposato con la produttrice e manager Anna Bruno, nel 2007 fonda il Movimento Politico li Loto (www.il-loto.it), di cui è presidente, con il fine di operare per il rifiorire dei valori umani di verità, rettitudine, pace, amore e non violenza, nella società ed anche nella vita amministrativa e politica.
Personaggio carismatico e leader molto amato, dopo il grande successo del suo libro autobiografico: Destini – viaggio dell’anima; in questo libro, introduce il lettore nel mondo degli Angeli, aprendo le porte della comunicazione con gli Esseri di Luce, svelando profezie e misteri riguardo al futuro dell’umanità e a quello del nostro Paese.
L’Angelo Custode rivela all’autore verità sublimi e sconvolgenti, in un percorso di letizia e scoperta delle Dimensioni Superiori.
L’autore, appena rientrato da una missione umanitaria in Kenya, è attualmente impegnato nella preparazione del suo terzo libro, dal titolo “L’Anello Verde. Lo specchio dell’Anima”.
• 27 novembre venerdì – Riccione- (RN)- (Emilia Romagna) (opzione)
• 28 novembre, sabato – Udine (Friuli ) ore 15.00, c/o la Bioteca in via Villa Glori 41
• 29 novembre, domenica, 2009 – Spinea (VE) (Veneto) – ore 15.00, Oratorio Santa Bertilla – Via Gioberti (dietro il Teatro Barbazza)
• 04 dicembre venerdì – Bari (Puglia) (opzione)
• 5 dicembre, sabato – Barletta (Puglia) – ore 17.00, Sala Rossa Castello Svevo
• 06 dicembre domenica Napoli (Campagna) ore 15.00, (opzione)
• 08 dicembre martredì, Sant’angelo Romano – Roma- (Lazio) località la selva due, via la Selva 47, POSTICIPATA
• 13 dicembre domenica, – Campocroce di Mirano (VE) (Veneto) – dalle ore 17.00 alle 18.30, 7a Mostra del libro, via Chiesa – Scuola elementare Silvio Pellico
• 19 dicembre, sabato – Pinerolo (Piemonte) – dalle ore 15.30 alle 18.30, Salone dei Cavalieri, v.le Giolitti 7/9
• 20 dicembre domenica – San Polo (BS) (Lombardia) – ore 15.00, via Tiziano 246
• 16 gennaio, sabato – Torre Pellice (To) (Piemonte) – ore 17.00, Libreria Claudiana, P.zza Libertà
• 17 gennaio, domenica – Villar Perosa (To) (Piemonte) – ore 17.00
• 24 gennaio, domenica – Bologna (Emilia Romagna) – ore 15.00
• 31 gennaio, domenica – Cinisello Balsamo (Lombardia) – ore 16.00, c/o il Centro Yoga Sathya, via Risorgimento 90
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“Credere è una bella cosa, ma mettere in atto le cose in cui si crede è una prova di forza. Sono molti coloro che parlano come il fragore del mare, ma la loro vita è poco profonda e stagnante come una putrida palude.
Sono molti coloro che levano il capo al di sopra delle cime delle montagne, ma il loro spirito rimane addormentato nell’oscurità delle caverne.”
Fonte: http://ildiamante.blog.kataweb.it/2009/10/10/kahlil-gibran/
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PARTE I
Nel processo del riemergere della verità fondamentale in ciascuno, i Maestri ci riconducono continuamente a Noi Stessi, accettano la nostra devozione verso di loro, poichè così impariamo ad aprirci alle Forze di Luce e si creano le situazioni per offrirci l’insegnamento. Incontrare i Maestri sul piano fisico può essere necessario o non esserlo, non esiste anche qui una regola fissa ma esiste una verità per ogni momento, per ogni situazione e per ciascuno di noi; il loro unico scopo che siano incarnati fisicamente o che ci siano vicini dal Piano Spirituale, è quello di condurci a scoprire l’ESSENZA.
Nel caso di un Maestro incarnato, la presenza, la parola, il tocco, lo sguardo, sono Iniziatori, danno avvio in noi a dei profondi processi di Trasmutazione; la loro energia iniziatrice entra in noi sempre più in profondità in virtù dell’atteggiamento di amorevole fiducia che sviluppiamo nei loro confronti. E’ stato dato all’uomo il Libero Arbitrio quindi egli può chiudersi in se stesso e rifiutare qualsiasi aiuto, questa è la vera morte da temere: l’orgoglio. Se percepiamo la forza d’Amore di Verità del nostro Maestro o dei Maestri che incontriamo accettiamo di vedere noi stessi in loro come se fossero specchi così leggiamo e decifriamo la nostra Realtà interiore, vediamo in loro amplificata e realizzata la nostra Parte Divina; questo ci dà tanta gioia, pace e fiducia. Allora accettiamo di vedere attraverso loro la nostra parte più umana e terrestre, accettiamo di dissolvere il nostro orgoglio, ogni azione visibile e invisibile di un Maestro, di una Guida o di un Iniziato, procede dal Centro, dall’ESSENZA portando Energia Innovatrice e in questo procedere incontra le barriere e gli ostacoli che col tempo ciascuno di noi si è creato. Questi punti nei quali ci siamo lasciati più o meno involontariamene morire sono come buchi neri che sembrano vanificare ogni nostro impegno nel positivo ma non è tutto lasciato alle nostre piccole forze, i Maestri risvegliano in ogni buco nero un seme di Luce che attraverso la nostra collaborazione nel tempo spezzerà il meccanismo involutivo di morte. Non esiste però alcun progresso senza la nostra ferma determinazione di superare, coordinare, comprendere la prova che abbiamo davanti elaborandola e metabolizzandola, ogni insegnamento ci riconduce esclusivamente al nostro vero SE, rieducandoci ad accettare e riconoscere in ogni evento anche banale della vita un’occasione per crescere.
Quando troviamo il contatto con il nostro SE interiore possiamo accettare e riconoscere il senso degli eventi, iniziamo a vedere le cose nella loro vera Luce, gli eventi apparentemente negativi producono turbamenti, problemi e difficoltà che possono esserci di guida non come fini poichè il fine è tutt’altro ma come mezzi di risveglio per scuoterci dal torpore nel quale abbiamo forse troppo a lungo vissuto credendo di essere svegli.
Aiutati con i Percorsi di Consapevolezza
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L’EVOLUZIONE….INTEGRARE IL CORPO DI LUCE RIUNENDO I PEZZI DELL’ANIMA
Lo sciamano lo sa. Lo può dire.
Forse non lo dice, ma non ha dubbi in proposito.
L’Universo stesso propone in lui, manifesta attraverso di lui la sua voce, la sua volontà e la sua azione, la sua verità.
Non vi è spazio per nessun dubbio alcuno.
Vi è unicamente adesione a ciò che è. Qui e ora è sempre e dovunque, se sei partecipe di te stesso e del mondo, e se nel mondo manifesti te stesso.
Anzitutto, pacificare la mente, fare bonaccia di tutto quello che è, pensieri, emozioni, sfiducia, paura, costringe la mente a mentire a se stessa, e impedisce di ascoltare ciò che è, di scoprire se stessi.
Scoprire se stessi, manifestare se stessi….e così scoprirsi alla vita….
Semplice e inevitabile è accaduto, accade, accadrà, per Ere intere…ricominciare da qui.
IL SEMINARIO SEGUE I DETTAMI DEGLI SCIAMANI ABORIGENI
E I NATIVI INDIANI D’AMERICA
VERRA’CONDOTTO E SUPPORTATO DALL’AUSILIO DI FORZE SOTTILI
UNIVERSALI E DA GUIDE DI LUCE.
Programma del Seminario:
Sabato 14.30
– ATTIVAZIONI PER LA BENEDIZIONE TRAMITE GLI ANTENATI COLLEGATI E L’ACCENSIONE DEL FUOCO
– RINGRAZIAMENTO VERSO GLI ELEMENTI TERRA ACQUA ARIA E MONDI SOTTILI
– PERCORSO DEGLI ANTENATI
– RIALLINEAMENTO DEI CHAKRAS
– DIDATTICA ATTINENTE IL SEMINARIO
– SOUL RETRIVAL – RIPOSIZIONARE I PEZZI DELL’ANIMA AL CENTRO
Domenica 9:30
– DIALOGO DEI SOGNI
– COLLEGARE CONSCIO – INCONSCIO
– DIALOGO CON GLI ANIMALI TOTEM
– LE CINQUE MATRICI…OTTIMIZZARE UN LAVORO SU SE STESSI INCONTRANDO I TOTEM PERSONALI
– PAUSA PRANZO
– PROSEGUO DEL SOUL RETRIEVAL SUI PARTECIPANTI
– TUNNEL DELLA PAURA
– RINASCITA
– SALUTO TOUAREG
FINE SEMINARIO ore 18:30
Buon sentiero a tutti quelli che onoreranno il Se e nel cuore sentiranno un nuovo modello di vita su cui contare davvero…
Info: 340/7969041 sg.maggy@gmail.com
www.shantiworld.eu/index.php?method=section&action=zoom&id=19
Ricordiamo nella stessa sede e occasione:
Iscrizioni Aperte
Presentazione Gratuita Corso:
Abano Terme – Padova
presso Hotel Terme Paradiso V. Flacco 96
Clicca qui per vedere la Mappa
INIZIO CORSI Gennaio 2010
NUOVO CORSO RICONOSCIUTO DALL’ENTE FEDERAZIONE
C.O.N.I. DIPLOMA NAZIONALE
QUALIFICA PROFESSIONALE in
“TECNICO DEL MASSAGGIO”
– iscrizione all’albo CSEN – ROMA
info a questa pagina
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Iscrizioni Aperte
Clicca qui per vedere la Mappa
presso la Sede de
NUOVO CORSO RICONOSCIUTO DALL’ENTE FEDERAZIONE C.O.N.I. DIPLOMA NAZIONALE
QUALIFICA PROFESSIONALE in
“TECNICO DEL MASSAGGIO” – iscrizione all’albo CSEN – ROMA
I Corsi di Shanti World si sviluppano per preparare efficientemente un operatore Ayurvedico della Nuova Era. Utilizzeremo le tecniche in un ambito Olistico, e ciò significa aver sviluppato una nuova sensibilità di approccio sulla persona per arrivare a carpirne l’Essenza nel suo Corpo, nella sua Mente e nel suo Spirito. Durante tutto il percorso gli operatori avranno il miglior supporto tecnico e didattico proveniente dalle culture e filosofie Orientali della vera tradizione Ayurvedica e Cinese, impareranno ad utilizzare l’alimentazione corretta per equilibrare un problema in eccesso, impareranno a leggere tutti i messaggi del corpo umano ed i collegamenti con le emozioni che hanno generato il problema iniziale, avranno a disposizione svariati mezzi come il vero modo di Massaggiare il corpo e l’anima, la possibilità di utilizzare i trattamenti medicati e le tecniche di Purificazione di Panchakarma Occidentale, potranno toccare con mano cosa significhi lavorare con i cristalli maestri e comprenderne il loro immenso potere di guarigione. Si entrerà in contatto con le Energie Sottili per poter, passo dopo passo, arrivare al corpo Eterico ed Astrale dell’Essere Umano Evoluto. Sarà un percorso introspettivo, conscio ed inconscio per scoprire cosa significhi sensibilizzare l’emisfero destro del nostro cervello. Avere a disposizione le nozioni giuste per poter, con delicatezza, arrivare a risolvere quanto prima ogni stato della malattia, usare la prevenzione per alzare costantemente la soglia delle nostre difese immunitarie e raggiungere la nostra forza salutare finalmente in equilibrio. I Corsi sono stati pensati esclusivamente per persone ed operatori che intendono lavorare con passione e rispetto del genere umano, anime elette che attraverso percorsi diversi si uniscano per un solo fine, Fare Del Bene. Il primo programma di corso comprende 3 Livelli di insegnamento con, al loro termine, la consegna di Diploma Nazionale Numerato rilasciato dall’Ente CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale) patrocinato dal C.O.N.I. Italia.La frequenza è stabilita a cadenza bimensile e domenicale di 8 incontri per ciascun livello.
Il programma rispecchia tutti i piu lunghi percorsi di apprendimento fatti in tutti questi lunghi anni e sintetizzano globalmente la stragrande maggioranza della Medicina Olistica nel Mondo. Abbiamo cercato di unire tutto il nostro possibile sapere in un super corso appositamente studiato in base alle richieste dei vari operatori di settore incontrati fin ora che utilizzano questo lavoro per aiutare e interagire nel settore del Benessere Corporeo e nelle collaborazioni sempre più mirate con Medici, Paramedici, Naturopati e Terapisti in genere.
L’intento è di condensare tre esperienze in quello che sarà poi tutto quello che ne conseguirà x ciò che diventeranno i nuovi operatori Olistici della nuova Era.
info@shantihouse.com sg.maggy@gmail.com
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Dolce ritrovarti
Dal giorno in cui
Con sguardo forte e determinato
Spingevi quella bimba
Che seduta sull’altalena
rapita dal mistero dell’amore
Misto a fantasia sognava di volare
E ripeteva……………:
“Pingimi nonno, pingimi….”
Ed era sicura di andare su, sempre più su….
Grazie nonno, dedicato a Te…
Sonia Maggy
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Presso hotel Paradiso Abano Terme – v. flacco 96- Padova
con DANIELA BRIGATO
Contributo 35 €. Sono graditi cibi e bevande da condividere al termine.
Biodanza in acqua è un’ attività in piscina termale, dove il movimento in acqua calda riproduce uno stato di fluttuare in un tiepido oceano primordiale inducendo un profondo senso di armonia e di pace interiore.
Si attiva l’allegria, la gioia di vivere e il piacere di stare con gli altri, si praticano esercizi di fluidità, di regressione e di massaggio che inducono l’insorgenza di sentimenti quali la tenerezza, l’amicizia,la solidarietà e l’amore.
L’iniziativa è promossa dall’associazione culturale “MondoNuovo” responsabile delle attività : Daniela Brigato – insegnante tutor di biodanza e biodanza acquatica sistema Rolando Toro
Il Centro Termale è attrezzato con piscina coperta e scoperta con acqua termale a 36°
L’appuntamento è previsto per le 20 di sabato sera con ingresso in acqua puntuali alle 20.30
Portare costume da bagno, accappatoio e ciabatte.
MASSAGGIO CALIFORNIANO
con DANIELA BRIGATO
Contributo 50 €. Sono graditi cibi e bevande da condividere al termine.
E’ possibile partecipare alle singole proposte, in ogni caso per chi volesse partecipare ad entrambe il contributo di 65 € risulta sicuramente conveniente.
L’eventuale pernottamento in hotel è consentito per soli 45 euro in camera doppia con colazione, 7 € di supplemento singola, oppure consigliamo come di consueto agli amici della zona, di favorire l’ospitalità per poter tornare insieme il giorno seguente.
Si tratta di un massaggio molto dolce ed avvolgente,
particolarmente adatto per esprimere tenerezza ed affettività.
Per sentirsi sollevati dallo stress, percepire pace ed armonia, entrare in contatto con la nostra realtà corporea più profonda e sciogliere blocchi energetici.
Per sentire che il corpo acquista una nuova dimensione, dove non c’è più spazio per la fretta e l’urgenza e dove si ha l’impressione che, sotto il tocco della mano, le ansie si allontanino e l’attività mentale si quieti.
Il corpo viene sentito come un valore positivo, qualcosa che è intensamente legato a sensazioni favorevoli, a sentimenti di apertura e fiducia nella vita.
Il ritmo respiratorio si approfondisce e si calma.
Il cuore trova riposo, la pelle si tonifica, il sistema muscolare e quello nervoso si distendono e tutte le funzioni migliorano.
Al termine di un massaggio californiano, senti di essere più bello. I tuoi tratti sono più distesi,lo sguardo è più luminoso.
L’aspetto esteriore diventa più attraente per il rilassamento, aumenta l’autostima, ed i benefici che ne conseguono sono miracolosi…
Questo massaggio si pratica con oli miscelati ad essenze naturali specifiche per ogni esigenza,
ed anche chi non ha mai fatto un massaggio prima, trova il modo di esprimersi al meglio,
grazie alla semplicità delle tecniche insegnate e della costante supervisione.
Si possono richiedere massaggi individuali.
Daniela Brigato specializzata in massaggio californiano con esperienza ventennale. Insegnante tutor di biodanza lavora col metodo dell’energia universale.
Conduce gruppi di massaggio, biodanza e benessere anche in piscine con acqua termale.
Per info e prenotazioni : 340 7969041 email : sg.maggy@gmail.com
PORTARE: MATERASSINO PER MASSAGGI (CHI NON LO POSSIEDE PUO’ USARE
UNA TRAPUNTA PIEGATA CHE FACCIA SPESSORE), 1 TELO MATRIMONIALE,
1 ASGIUGAMANO GRANDE,CALZINI, COSTUME.
I PROSSIMI INCONTRI: 11 aprile,9 maggio,6 giugno
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Associazione Culturale StoBeneConTutti
Invita al
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Drum Circle
Cerchio dei Tamburi
“il Ritorno alla Semplicità”
Natura – Percussioni – Danza – Voce – Amicizia
Sabato e domenica 25 e 26 Luglio
Oasi di Zello – Castel S. Pietro Terme – Bologna
il piacere e la bellezza di stare insieme
facendo gesti semplici e
antichi…
la danza naturale, il suono dei tamburi, l’espressione spontanea di energie
ancestrali trascinati dal pulsare collettivo del gruppo per comunicare con se,
con gli altri, con la natura prorompente dell’Oasi Naturale di Zello.
Nessuna richiesta di abilità speciali, nessun bisogno di performance individuali…
solo il desiderio di condividere, di accogliere, di celebrare.
Proposte semplici che affondano le proprie radici nella natura stessa
dell’esistenza e nelle pratiche tribali di tutte le culture.
Il cerchio sonoro, i ritmi e la danza permettono di accedere a stadi di coscienza
allargati fino a sperimentare l’essenza della propria relazione con la vita stessa.
È una pratica per tutti…
i partecipanti possono portare strumenti propri (preferibile) o utilizzare
quelli messi a disposizione dall’organizzazione.
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Associazione Culturale StoBeneConTutti
Sono previste varie attività integrative di animazione…
…giochi di gruppo all’aria aperta, pratiche energetiche, massaggi in piscina riscaldata, idromassaggio a cielo aperto e tutto quanto proposto… e gradito.
L’Oasi di Zello è un luogo Magico dove secoli fa trovava sede un piccolo
Eremo di Frati di cui oggi restano solo i ruderi.
Una specie di “Giardino Terrestre” ricco di alberi secolari caratterizzato
da una grande energia e da un senso di profonda pace e benessere.
Non esistono strutture per il pernottamento ma abbiamo ottenuto il
permesso di accamparci con tende o sacchi a pelo nelle piccole radure
circostanti per passare la notte del sabato sotto le stelle…
…una piscina con acqua calda a temperatura regolabile
ci permette bagni sia di giorno
che di sera
CHI ORGANIZZA:
Associazione “StoBeneConTutti”
COSA PORTARE:
“INDISPENSABILE ” sia per uomini che donne un pareo – abiti comodi per le attività
espressive – un plaid e un cuscino per le attività a terra – kit doccia – tenda e/o sacco a
pelo e materassino per il pernottamento (se hai problemi a dormire in tenda chiamaci..
ci sono possibili alternative) – una torcia – olio e telo da massaggio.
N.B. L’Oasi dispone di bagni, doccie calde, vasca idromassaggio, piscina, sauna
e di uno spazio attrezzato per i pasti.
QUANTO COSTA:
è previsto un contributo di 87 euro a persona per il weekend (97 per chi prenota oltre
i limiti previsti) più le spese di accesso all’oasi di 16 euro al giorno (totale per il
weekend119 euro) – (n.b. ogni partecipante è invitato a portare qualcosa da mangiare
e condividere nelle pause – è prevista una grigliata per la sera da organizzare insieme.
QUANDO e DOVE:
Dalle 14 circa del Sabato alle 18 della Domenica.
E’ possibile raggiungere l’oasi di Zello con la propria auto.
Uscita A14: Castel San Pietro Terme (BO) – Svoltare a sinistra in direzione Castel San Pietro
Terme centro, giunti al semaforo di incrocio con la Via Emilia (SS9) proseguire diritto seguendo
le indicazioni per la SP21 direzione Sassoleone. Dopo 15 Km sulla destra troverete il Villaggio
della Salute Più. Proseguendo poi per 1 Km trovate un bivio con le indicazioni per Zello.
non passare il ponte sul torrente a sinistra ma tenere la destra e prendere la strada
sterrata… dopo Km 1,8 si giunge al parcheggio.
ADESIONI: al più presto.. massimo entro giovedì 23 Luglioa Sonia 340 7969041 sg.maggy@gmail.com
Ti aspettiamo….
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dal 1 al 15 Agosto presso
1 o 2 settimane con TANTI AMICI e un ricco programma di attività ispirate al Divertimento e al Benessere in un Maestoso Scenario Naturale tra Boschi Secolari e Acque Cristalline
con Daniela Brigato e Martino Chiorboli
ATTIVITA’
passeggiate nella natura, biodanza, massaggi, do-in, argilla, body painting, giochi di relazione e di comunicazione, conferenze su benessere psicofisico, yoga, tai chi, orientering notturno nel bosco, bagni, tuffi, idromassaggi naturali nella conca del fiume, escursione ai laghi glaciali, parco avventura, giornate di mare in spiagge raggiungibili solo dall’acqua in barca, meditazioni in natura, videodiscoparty in terrazza dopo cena, proposte a sorpresa…
…inoltre “Naturalmente”…
coccole, relax, buona cucina toscana e tanta amicizia…
Special Event :
concerto di musica e canti degli indiani d’america
sessioni di pranic healing e tai chi con maestri certificati
CON CHI
Daniela Brigato – Insegnante tutor di Biodanza e Biodanza in acqua, metodo
R. Toro – Insegnante di Massaggio Californiano – Conduce stage nel veneto e in Italia.
Martino Chiorboli – Psicologo, responsabile di StoBeneConTutti, Scuola
Italiana di Comunicazione Affettiva
DOVE
Nel Bosco degli Elfi, presso l’Agriturismo Shanti House, completamente immersi
nei boschi dell’ appennino toscano a pochi metri da cascate e ruscelli cristallini
con conche d’acqua trasparente profonde fino a qualche metro.
La struttura è completamente isolata e riservata esclusivamente a noi.
Le camere sono diversamente composte a 2 o più letti con bagni disposte nei 2
piani della casa. C’è anche la disponibilità di alloggiare in tenda propria con
servizi esterni. Ogni giorno, colazione, pranzo a buffet e cena sulla terrazza con
vista sulla valle. La cucina è naturale e prevalentemente toscana .
QUANTO COSTA
La formula prevede trattamento di pensione completa e partecipazione a tutte
le attività proposte al Festival per un massimo di 25 persone in casa e 10
persone in tenda.
*Modalità campeggio con tenda o camper propri
– 625 euro entro il 20 luglio
*Modalità agriturismo in camere a 2 o più letti
– 675 euro entro il 20 luglio
Vuoi risparmiare? Invita NUOVI amici ( che ancora non ci conoscono) 50 euro di sconto
per ogni amico nuovo. Es :se inviti 3 nuovi amici sconto di 150 euro.
**Per iscrizioni dopo il 20 luglio 705 euro in camera e 655 in tenda salvo disponibilità.
**Si può rimanere anche il 16 agosto al prezzo di 60 euro comprensive di attività.
COME ARRIVARE
Shanti House Via del Piano 17 Merizzo di Villafranca – Lunigiana (MS)
Dalla A15 (autostrada della Cisa) Parma/La Spezia esci a Pontremoli se vieni
da nord o ad Aulla se vieni da sud… prosegui per Villafranca in Lunigiana e
poi per Merizzo
COSA PORTARE
Un telo grande e un materassino per le attività a terra – scarpe da tennis per
le escursioni – scarpette di gomma per il fiume – abiti comodi per le attività di
gruppo – olio da massaggio
INFORMAZIONI, ISCRIZIONI E PRENOTAZIONI
Sonia sg.maggy@gmail.com
VUOI VEDERE LE FOTO DELLO SCORSO ANNO ?
CLICCA QUI : http://www.youtube.com/watch?v=Fc7hnykdeyQ
Filed under: Appuntamenti, Eventi, meditazione, Riflessioni, salute, Salute e Benessere, Sapevi che..., Tutti | Tagged: Agriturismo Shanti House, attività di gruppo, benessere, biodanza vacanza, biovacanza, body painting, coccole, Daniela Brigato, divertimento, escursioni, ferragosto, Festival dell'Amicizia, il bosco degli elfi, indiani d'America, Martino Chiorboli, massaggio californiano, meditazioni, natura, Pranic-healing, StoBeneConTutti, tai chi, Vacanza agosto Toscana, vacanze alternative | Leave a comment »
Il Pranic-Healing è una tecnica terapeutica semplice ed efficace. Chiunque può apprenderla! Nasce da una fusione di tecniche orientali che utilizzano l’energia vitale (PRANA) e la meditazione come strumento di guarigione. Nelle nostre mani si racchiude un potere straordinario se qualcuno ci insegna a conoscerlo e potenziarlo. Questo potere si manifesta in forma di energia. La parola Prana significa energia vitale e ilPranic-Healing significa guarigione e auto guarigione attraverso l’energia vitale.
E’ di complemento e supporto alla cura tradizionale, non un sostituto.
Insegna come:
-Accelerare il normale processo di guarigione.
-Incrementare il potere del terapeuta.
–Proteggersi dalla contaminazione eterica.
-Potenziare l’attività sportiva.
–Sviluppare le facoltà interiori.
-Rallentare l’invecchiamento.
-Rafforzare la salute fisica, emozionale e psichica.
–Rinforzare il livello energetico.
-Rinforzare il sistema immunitario.
Calmare ansie, paure, fobie e angosce.
–Materializzare i propri obbiettivi.
–Utilizzare i cristalli nella terapia.
-Per la cura di animali, piante ed ogni altra forma di vita.
–Armonizzare gli ambienti in cui viviamo.
E molto altro ancora………..
Permette di:
–apprendere le differenze dei centri energetici del corpo umano
-percepire, riconoscere e distinguere le energie sottili attraverso la sensibilizzazione e l’uso delle mani
-sentire e analizzare lo stato dei chakra, meridiani e auree,
-correggere gli squilibri energetici,
-prevenire la malattia
-praticare la guarigione a distanza e l’autoguarigione
-imparare la Meditazione sui Cuori Gemelli.
Permette di apprendere le tecniche di guarigione utilizzando il Prana Colore, l’approfondimento che viene fatto in questo corso rende il trattamento molto più efficace e molto più veloce anche nei casi più gravi. Inoltre potrete apprendere la tecnica di pulizia del sangue, la tecnica della pulizia degli organi interni, la tecnica per l’attivazione del sistema immunitario. Imparerete inoltre una preziosissima tecnica per rigenerare l’energia vitale di organi e cellule, usata anche per la preparazione sportiva degli atleti.
È necessaria a coloro che intendono specializzarsi nel trattamento eterico di problematiche psichiche di ogni genere. Con questa tecnica andremo a rimuovere ogni forma di energia che causa stress, depressioni, paure, fobie, instabilità emotiva, isteria, aggressività, ed in oltre andremo a rimuovere traumi e rissolvere problematiche di tipo famigliare, dipendenza da droga, fumo e alcool, e di tipo sessuale.
Scuola Triennale per la formazione di Pranic Healer, certificati dalla World Pranic Healing Foundation di Manila.
È una tecnica di meditazione avanzata per il raggiungimento dell’illuminazione o coscienza universale attraverso l’attivazione e lo sviluppo dei centri energetici del Cuore e della Corona, chiamati anche, per la loro somiglianza, Cuori Gemelli.
Il centro energetico del cuore situato al centro del petto è il sito delle emozioni superiori.
Il centro energetico della corona, chiamato anche centro della connessione spirituale, situato sulla sommità della testa, è l’ingresso alla consapevolezza spirituale.
Quando questi due centri energetici vengono attivati contemporaneamente possiamo sperimentare l’Amore Divino e un senso di pace ed Unione con il Tutto.
La pratica regolare della meditazione sui Cuori Gemelli permette di sviluppare un ottimo equilibrio fisico, mentale, emozionale e spirituale e inoltre apre le porte ad una più alta consapevolezza interiore.
La Meditazione sui Cuori Gemelli, considerata dai Grandi Maestri, di Valore Inestimabile, è usata per guarire Paesi, Nazioni, Gruppi di persone, Relazioni Famigliari ed Armonizzare tutta la Terra.
Facendo questa meditazione in gruppo il nostro potere di guarire si eleva in maniera esponenziale.
GAND MASTER CHOA KOK SUI diceva:”La Meditazione sui cuori Gemelli è uno strumento molto potente, è un vero regalo ricevuto dai Grandi Esseri”
La Freedom Foundation che si occupa dell’assistenza legale diretta di donne, bambini, disabili e minori ingiustamente rinchiusi in carcere, nelle filippine e in altre parti del mondo.
Fonte: Emanuele Bonin, http://www.pranic.eu, http://www.pranatalk.com, http://www.ppmaudiostream.org
Filed under: Appuntamenti, Gruppi Emergenti, meditazione, Riflessioni, Rubriche, salute, Salute e Benessere, Sapevi che..., Tutti | Tagged: autoguarigione, autostima, come essere sempre felici, concentrazione, consapevolezza, evoluzione, Grand Master CHOA KOK SUI, guarigione, meditazione, pace interiore, pienezza, Pranic-healing, prevenzione di malattie, Puoi Guarire la tua Vita, tecniche di consapevolizzazione, trasformazione, unione | 1 Comment »
I saggi dell’antichità avevano definito gli occhi come le “finestre dell’anima”, in realtà ci rivelano anche il nostro stato di salute fisica, le nostre emozioni, i nostri tratti caratteriali, la personalità e perfino i pensieri. La superficie oculare può rivelare fino a 3000 patologie e tradire le nostre emozioni ed i nostri processi mentali. Nel processo di attrazione fisica e sessuale, gli occhi svolgono una funzione di primo piano. Se qualcuno si droga ad esempio basta guardare le pupille e vedere se sono o troppo dilatate o troppo ristrette. Le persone apprendono circa il 90 per cento delle loro cognizioni attraverso l’attenta osservazione, e quindi gli occhi sono l’organo sensoriale piu importante del corpo. L’occhio ha 137.000 miliardi di ricettori.. Gli occhi contengono le immagini del corpo, della mente e rappresentano un riflesso dello spirito, con gli occhi vediamo il mondo esterno, ma se guadiamo negli occhi profondamente una persona, possiamo vedere anche il riflesso della sua anima Confucio disse “guardate negli occhi di un uomo, egli non può nascondersi”. Attraverso il nervo ottico, gli occhi sono collegati al cervello, ed è per questo che rivelano anche il nostro stato di salute sia fisica che mentale attraverso l’esame oculare ( Iridologia) si possono sia diagnosticare che prevenire le malattie. I globi oculari hanno bisogno di più zinco e di più ossigeno rispetto agli altri organi del corpo, lo stesso dicasi della vitamina C e di altre vitamine, pertanto le carenze vitaminiche che provocano il gozzo, l’itterizia,l’anemia, il diabete, l’indurimento delle arterie, ed altre patologie possono essere diagnosticate da un esame oculare. Ad esempio occhi gonfi e sporgenti, sono il sintomo di problemi alla tiroide, ipertiroidismo.
Spesso i problemi oculari dipendono da carenze alimentari, da tensioni emotive e da stress fisici.La causa principale della cataratta e del glaucoma, risiede in cattive abitudini alimentari, e per prevenirla è utile mangiare in modo sano e bilanciato, dosi adeguate di antiossidanti come la vitamina A, (carota) C, (rosa canina) E,(perle di germe di grano) LIEVITO DI BIRRA e SELENIO e ZINCO, ( si possono assumere come integrazione OLIGOELEMENTI), piante utili sono sia il germe di grano che nel lievito di birra, e mangiare molte verdure di stagione sia crude che cotte ad ogni pasto, tutti i giorni, Spesso chi soffre di depressione o di schizofrenia o di dipendenza da alcool ha anche disturbi oculari, lo stesso dicasi per persone con disturbi paranoici, intolleranti, aggressivi, maniaci oppure troppo arrendevoli. ( ricordare sempre di consultare il proprio medico)
In una relazione, gli occhi di due persone che si guardano, rivelano se c’è una disposizione alla amicizia, alla avversione, all’indifferenza o al disgusto. Il linguaggio inconscio degli occhi non tradisce mai, perchè sono controllati anche dal sistema limbico che è un segmento cerebrale che determina i nostri sentimenti e le nostre emozioni Ad esempio in natura, il Camaleonte se diventa cieco, perde la sua capacità di mutare colore e diventa di un grigio opaco per tutta la vita. Grandi maestri della storia dell’umanità hanno riconosciuto agli occhi grande importanza per la diagnosi medica e furono Confucio, Ippocrate, Gesù, Pitagora, Aristotele, Paracelso, Leonardo Da Vinci, William Blake, Emerson. Ad esempio quando i globi oculari si infossano, vuol dire che c’è una grave malattia degenerativa.. Le sopracciglia dritte denotano una natura gentile, oppure chi fissa una persona negli occhi indica inpudenza. Sopraciglia folte e cespugliose indicano astuzia . Anche il medico arabo Avicenna o il greco Galeno nel secondo secolo dopo Cristo davano grande importanza agli occhi, lo stesso i bramini, i gesuiti, i monaci tibetani, gli indiani d’America. La scienza che studia ed analizza la salute, il carattere di una persona attraverso l’iride, si chiama Iridologia.
Le IRIDI, possono essere considerate come degli schermi in miniatura che registrano in che condizioni si trovano gli organi ed i tessuti di tutto il corpo, e va il merito ad aver assurto questa diagnostica a scienza al medico omeopata ungherese Ignatz von Peczely nel diciannovesimo secolo.
Esiste anche una scienza chiamata SCLEROLOGIA, che studia la parte bianca dell’occhio, la quale muta in base al tipo di patologia. Gli occhi possono essere brillanti oppure scintillano, oppure luccicano come stelle, oppure possono essere opachi, vacui, senza espressione, tristi, freddi, duri, dolci, accattivanti. Esiste un legame tra le patologie oculari e le patologie mentali. Le persone destrimani, tendono a volgere gli occhi verso l’alto a sinistra se vogliono ricordare visivamente qualcosa, invece li volgono verso destra se vogliono costruire mentalmente una immagine visiva, oppure guardano orizzontalmente se ricordano un suono, una canzone o una frase, oppure guardano verso destra se creano suoni grazie alla loro immaginazione. Gli occhi possono diventare gonfi ed acquosi prima di una influenza, o diventano più piccoli quando siamo affaticati e stressati, se si è stanchi si tende a stropicciarsi gli occhi. Se si è in presenza di nefrite cronica, le palpebre si gonfiano e diminuiscono progresivamente le capacità visive.
Un anello di colore giallo-biancastro alla periferia dell’iride, come una sorta di sbiadimento o offuscamento dell’iride, segnala l’idurimento delle arterie, causato da un eccesso di colesterolo o di depositi mineali sulle pareti arteriose ( in questi casi consultare sempre il proprio medico) ; a livello alimentare questa condizione è data da eccesso di carni, formaggi, cioccolato o alimenti fritti.
I depositi di grasso, gialli, intorno agli occhi denotano eccesso di colesterolo. Una pressione alta viene spesso rivelata da vasi sanguigni evidenti nella sclera. Pupille di dimensioni diverse pssono preannunciare danni neurologici o circolatori.
Nella apoplessia in genere una pupilla è fortemente dilatata, se è l’occhio sinistro sarà la parte destra del cervello ad essere colpita, se è il destro sarà la parte sinistra. Se la pupilla non si contrae in presenza di troppa luce, signica che si hanno anomalie nel sistema nervoso.. Un lacuna nell’iride dell0cchio alle ore 6 denota problemi di varici
Gli occhi ci rivelano quindi i disturbi ad altri organi del corpo, occhi gialli indicano PROBLEMI DI FEGATO, occhi che si gonfiano e piangono una ALLERGIA, occhi cerchiati di scuro, che si soffre di INSONNIA,,parte inferiore dell’occhio gonfia (borse sotto gli occhi) problemi RENALI, e cosi via.
Fonte: http://www.erboristeriaedaltro.com/BELLEZZA%20OCCHI.html
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Per la Quiete Mentale ed una migliore qualità della Vita.
Sommario evento
Quando: Domenica 21 Giugno 2009
Dove: Abano Terme
Relatori: Andrea Pangos
Prezzo intero € 60,00
Tu sei per te stesso il più grande dei misteri, il Principio di tutte le soluzioni.
Gli scopi fondamentali del corso Trasformare il rancore in Perdono e i sensi di colpa in Amore sono:
–Aiutare a comprendere profondamente i fenomeni sensi di colpa e risentimento,
–Attivare processi consapevolizzanti per liberarsi da questi due fenomeni opprimenti,
–Spiegare come migliorare la qualità del rapporto con se stessi e gli altri, per diminuire/evitare la formazione di sensi di colpa, rancori e di conflitti,
–Offrire tecniche di consapevolizzazione per trasformare il rancore in Perdono e i sensi di colpa in Amore,
–Stimolare la crescita della consapevolezza in generale.
Il corso ha una parte:
Orari: Domenica h 14:30 registrazione.
Inizio corso: 14:45 -19:00
Clicca qui per vedere la Mappa
Sessione a posti limitati, si consiglia l’Iscrizione entro il 10 Giugno
Scarica e compila la Scheda di Partecipazione al corso
Per informazioni , prenotazioni, richiesta di iscrizione:
Sonia sg.maggy@gmail.com tel. 340/7969041
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Qualche tempo fa, una persona di mezz’età che attraversava un periodo di difficoltà relazionali, mi confidò di aver assunto un Investigatore privato allo scopo di pedinare il marito e verificare alcuni sospetti. In effetti, i risultati dell’indagine furono in linea con le supposizioni, poichè fu dimostrato che questo signore si intratteneva con un’altra donna ormai da diversi mesi. Questo fu il prologo di una richiesta di aiuto che avrebbe dovuto ricostruire la coppia ormai lacerata e ricompattare le mura familiari ormai quasi del tutto franate. Nel corso dei colloqui emerse che assumere l’Investigatore era stato soltanto l’ultimo degli stratagemmi escogitati per avere conferma dei sospetti. Prima di allora, le strategie si erano contenute al puntuale controllo dei messaggini SMS e nella lettura minuziosa di alcuni appunti presi dal marito. Dal momento che i sospetti furono confermati, i colloqui iniziarono ad assumere una piega da una parte accusatoria nei confronti del marito colpevole, e dall’altra desiderosa di ottenere da parte mia, conferme e approvazioni. I fatti parlavano chiaro: questo signore aveva un’altra donna, più giovane e senza figli, e questa relazione pare durasse ormai da quasi sei mesi.
La persona che aveva chiesto il colloquio, e che con uno pseudonimo chiamerò Anna, era dunque in mezzo ad un pericoloso guado. Da una parte aveva l’idea, del tutto illusoria, della coppia “del passato” così come era stata negli anni precedenti, e il cui ricordo era ammantato di una assoluta, perfetta, rosea armonia di cui ero fortemente perplesso. Dall’altra aveva di fronte la coppia “del futuro”, la cui immagine era frammentata e lacerata da angosce e paure. Oltre a ciò, Anna era combattuta tra il bisogno di chiudere velocemente lo strappo, con un perdono rapido ed indolore che avrebbe – almeno nelle intenzioni, idealmente – riportato il marito verso il letto coniugale, e dall’altra il forte bisogno di vendetta che gli avrebbe consentito di dare finalmente sfogo alla tanta rabbia accumulata nei mesi precedenti. La confusione era quindi poi accentuata da riflessioni personali ed intime che questo evento aveva improvvisamente portato alla luce e che riguardavano il senso di fallimento personale, la ricerca di un senso da attribuire alla vita fino ad ora trascorsa, la paura della solitudine, il senso di abbandono, la ferita del tradimento, la perdita della fiducia nella vita.
Quando nel corso dei colloqui, cominciammo ad esplorare le aree dei meccanismi di difesa, cominciò ad emergere un quadro relazionale che fu particolarmente prezioso per tutto il lavoro successivo. Emerse che, dopo la nascita dei figli, il marito (descritto come una persona sensibile ed affettuosa) si era progressivamente estraniato dalla famiglia per dedicarsi pressoché integralmente alla carriera professionale. Questo investimento gli aveva fruttato non poche soddisfazioni e una crescita che nel tempo lo aveva condotto ai più alti vertici aziendali. Anna, dal canto suo, si era invece dedicata alla crescita dei tre figli e al menage familiare, svolgendo una funzione praticamente di tutto-fare. Infatti, oltre a dedicarsi ai figli, organizzava meticolosamente la giornata del marito, predisponeva accuratamente i vestiti del giorno dopo, pianificava minuziosamente i viaggi e i pranzi di lavoro, progettava con cura quasi ossessiva le vacanze, curando i più minimi dettagli fino all’itinerario, le soste, le passeggiate fotografiche, ecc. Questo stato di equilibrio era durato per diversi anni.
Poi però aveva cominciato a vacillare una prima volta, quando il primogenito raggiunse la maggiore età e scelse di studiare in una città vicina, appoggiandosi alla casa di alcuni parenti. Ma questo primo terremoto, rientrò – racconta Anna – “perché presi a dedicarmi con maggiore intensità, ai problemi scolastici del secondogenito, che ormai da tempo erano diventati sempre più gravi”. Man mano che emergevano i racconti, dagli scenari narrati lentamente cominciava a percepirsi un quadro di relazioni per quanto scrupolose, ma spesso asettiche, razionali, limitate agli aspetti logistici ed organizzativi di una famiglia numerosa. Le comunicazioni erano pressoché integralmente comprese in ciò “che bisognava fare, ciò che dovevamo fare”. Mancava del tutto la dimensione del piacere, della condivisione, del godimento reciproco. La sensazione era che mancasse proprio una “dimensione di coppia”. La coppia originaria – cominciai a proporre ad Anna – probabilmente era stata sequestrata e tradita già molto tempo prima delle fotografie scattate dall’Investigatore privato. Proposi quindi di collocare il tradimento nel momento in cui i partner avevano permesso che la Famiglia schiacciasse la Coppia, magari pensando del tutto in buona fede, che fossero essenzialmente la stessa cosa.
Man mano che il lavoro procedeva sempre più profondamente, raggiungiamo una tappa molto importante e che riguarda non tanto la coppia, quanto principalmente il vissuto personale ed intimo di Anna. Dalla storia generazionale emerge infatti che Anna è una secondogenita, nata dopo una sorella e prima di un fratello. I genitori di Anna, molto tradizionalisti, avevano sempre desiderato un maschio, e dopo la delusione della prima figlia, avevano sperato che almeno il secondo parto li avrebbe appagati. Le cure dei genitori furono quindi rivolte pressoché esclusivamente alla primogenita e alle sue aspirazioni verso la danza classica, e al terzo figlio maschio che è rimasto il cucciolone della famiglia. Anna racconta e fa emergere una quantità enorme di episodi dove denuncia la propria sostanziale invisibilità e incapacità di attrarre le attenzioni, le cure e l’amore dei genitori. “Non mi hanno fatto mai mancare nulla – riferisce – ma se devo essere sincera, tante volte che avrei avuto bisogno di loro per i miei piccoli grandi problemi, era come se non esistessi”. Ecco allora che propongo ad Anna di mettere insieme parti che solo apparentemente sembrano separate dal tempo.
Ed in effetti Anna prende coscienza che la cura e la meticolosità che poneva nell’organizzazione pressoché dell’intero universo familiare, aveva come sfondo il bisogno di essere vista ed amata. Questa consapevolezza per Anna è quasi folgorante. In un attimo riesce a vedere se stessa prima bambina con il suo vuoto affettivo e il suo legittimo desiderio di essere amata e poi quasi contemporaneamente, osservare se stessa, adulta, che curando ossessivamente ogni minimo dettaglio, è ancora lì, congelata nel medesimo atto di essere vista, riconosciuta, e finalmente apprezzata e amata. Il bisogno di controllare ogni istante della vita dei familiari aveva finito con il perdere il suo scopo originario (ottenere l’affetto) e aveva assunto quasi una vita propria, soffocando gli spazi di coppia. Il meccanismo di difesa che la proteggeva dal dolore di non essere stata amata, aveva assunto nel tempo un carattere invasivo, indiscreto, quasi petulante. Le sue continue verifiche, controlli, le ispezioni negli zaini dei ragazzi o negli orari del marito, si erano lentamente trasformate in una sorta di sorveglianza pressoché continua che impediva la libertà affettiva.
Mentre l’inconscio ferito di Anna era ancora convinto di agire per la propria protezione dal dolore, in verità finiva per ottenere paradossalmente l’effetto contrario. Questo importante passaggio, ha determinato una nuova e diversa consapevolezza di Anna, e una migliore conoscenza dei propri modelli relazionali. Di per sé tuttavia, questo “giro di boa” non aveva ancora portato nessun risultato concreto. Il lavoro successivo fu quello di allenarsi a mettere in pratica la propria nuova visione delle cose. Non fu facile quindi accettare che il proprio vuoto affettivo non dipendeva soltanto dalle assenze del marito, ma era piuttosto un elemento molto più antico, profondo e che affondava le radici addirittura nella storia familiare di Anna e nel suo vissuto intrauterino. Era già infatti sin dal concepimento che Anna aveva percepito intuitivamente che vi era un’atmosfera di non accettazione nella sua famiglia di origine: se voleva amore e attenzione sarebbe dovuta almeno nascere maschio. Prendere su se stessa il carico e la responsabilità di questa consapevolezza le fu di grande aiuto, perché le consentì in primo luogo, di uscire da un terribile circolo di autocommiserazione e di vittimismo.
Inoltre, le consentì progressivamente di lasciar-andare, di “mollare” quel senso di iper-controllo che pesava su ogni componente della famiglia. Evitare il controllo non fu per nulla facile e necessitò di diverso tempo e comprensibilmente di diversi tentativi. Anche perché Anna aveva ormai avuto la conferma del tradimento del marito, quindi una parte di sé, riteneva positiva questo strumento di difesa. Tuttavia si trattò di un allenamento che con il tempo diede risultati davvero eccellenti. Man mano che Anna riusciva ad essere meno invadente, progressivamente cresceva la sua capacità di strutturare in maniera affettiva (e non più soltanto razionale ed organizzativa) le relazioni sia con i figli che con il marito. La logistica, giorno dopo giorno, lasciava sempre più spazio alla verità dei bisogni di attenzione, di presenza, di amore, non più pretesi, ma sempre più chiesti come dono. Altro elemento che ricominciò ad emergere tra i partner fu la riapparizione della fiducia. Gli sforzi di Anna di essere sempre meno iperpresente nella vita del marito, consentivano un dialogo sempre più sincero.
Con il tempo si verificò quello che ad Anna appariva come una specie di miracolo: mentre prima, più controllava il marito illudendosi di tenerlo a sé e più questi si allontanava, man mano che accettava di non controllarlo, il marito sembrava manifestare timidi tentativi di riavvicinamento. Paradossalmente (ma solo apparentemente), mentre Anna smetteva di essere indispensabile a tutti i costi, gli altri (marito compreso) cominciavano progressivamente ad aver sempre più bisogno di lei. Non si trattava di stravaganti teoremi sull’amore, secondo i quali “se fuggi sei inseguito”, ma semmai del processo di trasformazione, ben più profondo, che Anna aveva avviato su se stessa. Invece di continuare inconsciamente a rimpiangere l’amore non ricevuto dai suoi genitori, ne aveva preso coscienza e aveva deciso di smettere di essere indispensabile per ottenerlo. Anna cominciò un nuovo e rivoluzionario cammino personale che l’ha portata a comprendere l’amore per se stessa, con enormi effetti positivi, il primo dei quali, pratico e concreto, che smettere di controllare ossessivamente ogni dettaglio della vita di tutti, le lasciava ora un’enorme quantità di tempo libero a disposizione e molte più energie e risorse.
Ma gli effetti positivi non si sono limitati a questo. Ad oggi il marito ha diminuito moltissimo i suoi famosi “straordinari”, le sue “riunioni” fino a notte fonda, e anche le sue improrogabili “trasferte fuori città” si sono ridotte a poche all’anno. I rapporti sessuali pian piano sono ripresi, ma soprattutto la qualità della vita è molto migliorata e sta ancora cambiando in meglio. Le assenze del marito si sono concretamente trasformate in piccole grandi attenzioni, in presenza, partecipazione, affetto, amore. Gli spazi progressivamente lasciati da Anna sono stati occupati dal marito, che ha finalmente detto che “… quest’anno, invece del solito mare, vorrebbe andare in montagna, in una località da scegliere assieme!”. Anna non può avere la certezza fotografica che il marito non frequenta più altre donne (perché le ho prescritto di non utilizzare più l’Investigatore), ma – riferisce – di esserne in ogni caso sicura, di averne una certezza interiore “…che non si può spiegare a parole. Me lo sento”.
dahttp://www.solaris.it/indexprima.asp?Articolo=1804
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Brosio ha organizzato per il mese mariano un charter per tornare in Croazia e medita di raccogliere fondi con la sua associazione benefica per costruire una struttura di accoglienza per bambini orfani. “Non sono stato né a Lourdes, né a Loreto o Fatima e neppure a Guadalupe o in Kenia – racconta-. Ma la differenza tra questi rispetto a Medjugorie è che la Vergine si trova davvero lì, si sente ovunque la sua presenza, e alla fine mi ha fatto uscire l’Ave Maria dalla bocca”.
Il giornalista intende costruire una struttura di servizio per orfani e anziani. L’obiettivo è far convivere nelle ore diurne i bambini e i vecchi abbandonati alle difficoltà della vita e alla tragedia della guerra
Firenze, 12 marzo 2009 – Un viaggio con volo charter nei Balcani, in Bosnia-Erzegovina, a Medjugorje, il paese più famoso al mondo per le apparizioni della Vergine. L’iniziativa, che sarà sostenuta dalla costituenda Associazione Olimpiadi del Cuore, avente la finalità di aiutare i bambini malati, poveri e in difficoltà in Italia e nel mondo, sarà operativamente gestita dall’Associazione Le Oasi di Maria Onlus, con sede a Roma. Il volo privato decollerà da Pisa per Spalato in Croazia.
Da Spalato i pellegrini che prenderanno parte a questa iniziativa proseguiranno il viaggio per Medjugorje in terra bosniaca. Si tratta di un percorso di circa 2 ore quasi interamente su tratto autostradale di recente realizzazione. Gli ultimi 40 km sono di strada più tortuosa che mantengono inalterato il fascino di quei luoghi selvaggi e poveri che la Nostra Signora Madre ha scelto per alleviare la sofferenza del mondo.
Lo scopo del viaggio è duplice: da un lato si tratta di educare la nostra anima al richiamo di Cristo, di purificarla, dall’altro di contribuire con una devoluzione al centro di accoglienza di Suor Cornelia per costruire una struttura di servizio per orfani e anziani.
In pratica si tratta di far convivere nelle ore diurne i bambini e i vecchi abbandonati alle difficoltà della vita e alla tragedia della guerra. In questo modo regaleremo un sogno agli anziani e ai bimbi. Questi bambini sono il frutto delle violenze e degli stupri delle terribili guerre dei Balcani. Questi angeli sono stati ripudiati da tutti per la vergogna di quegli atti drammatici.
Per compiere questa missione i passeggeri del volo dovranno tassativamente pagare oltre alla cifra prevista per il pacchetto di viaggio di 4 giorni anche un ulteriore esborso a titolo di beneficenza.
A bordo dell’aereo è prevista la partecipazione di fotografi, cineoperatori, cameramen e giornalisti che daranno testimonianza di questo viaggio a tutti, per ricordare che a Medjugorje la Madonna prega per la sofferenza degli uomini di questa terra.
Video: Paolo Brosio, giornalista e showman, trova la fede a Medjugorje. Ecco l’intervista condotta da Claudio Brachino nel corso della trasmissione “Mattino 5″ del 2 marzo 2009. In collegamento esterno il giornalista Antonio Socci.
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Il contagio della felicità così può trasmettersi.
Una ricerca americana – durata 20 anni, con 5.000 persone osservate – dimostra come la gioia passi di persona in persona di ELENA DUSI
La felicità non riesce a stare sola. Traspare dagli occhi, trasuda nelle mani, vibra nel corpo e alla fine come un virus scappa e si trasmette a chi si trova accanto. E c’è un gruppo di scienziati che ha provato a disegnare una mappa del “contagio”, chiedendo a 5mila individui, per ben vent’anni di seguito, quanto si sentissero felici, facendo il riscontro con mogli, fratelli, amici e vicini di casa. A furia di unire puntini colorati (le persone, ognuna con il suo punteggio del buon umore) si è formato sul tavolo dei ricercatori americani un disegno che sembra quello di una mano innervata da vasi sanguigni. Ogni pulsazione della felicità parte da un punto e si trasmette come un fluido lungo tutto l’organismo. Non tutto è rose e fiori, ovviamente. Anche il contagio segue le sue regole, e gli autori della ricerca “La diffusione della felicità in un’ampia rete sociale di individui”, pubblicata il 5 Dicembre 2008 sul British Medical Journal, ne hanno individuate alcune. La legge del contagio, per iniziare, non sembra funzionare fra colleghi. Il luogo di lavoro è come un cuscinetto che blocca il flusso di felicità da un individuo all’altro” spiegano James Fowler dell’università della California a San Diego e Nicolas Christakis dell’Harvard Medical School. I due (sociologo il primo, un medico specializzato nel rapporto fra umore e salute il secondo) sono gli autori di uno studio che ha scavato fra montagne di dati, interviste e fatti personali relativi a 5.124 persone negli Stati Uniti. Nonostante il successo dei gruppi su Internet – è la seconda regola del contagio – le emozioni positive non sono capaci di viaggiare né in rete né via telefono. Come un virus vero e proprio, la felicità per trasmettersi ha bisogno del contatto fisico. E questo ci riporta un po’ più indietro nella nostra scala evolutiva, ai tempi in cui la tecnologia delle comunicazioni non aveva ancora messo le ali. “Molte delle nostre emozioni si trasmettono attraverso i segnali del corpo, e il viso ha un ruolo principe in questo”, spiega Pio Ricci Bitti, che insegna psicologia all’università di Bologna e ha studiato la comunicazione dei sentimenti tra gli uomini. “
Il contagio dipende probabilmente dal meccanismo dell’empatia e dei neuroni specchio. Quando osserviamo una persona manifestare un sentimento, nel nostro cervello si attivano le stesse aree che sono “accese” in quel momento nel cervello dell’interlocutore”. Nell’ultimo decennio lo studio dei neuroni specchio – iniziato in Italia, a Parma, dal neuroscienziato Giacomo Rizzolatti – ha aiutato molto a spiegare come avviene la condivisione delle emozioni e come individui diversi possano entrare “in sintonia”. I detrattori di questa teoria sostengono che il meccanismo dell’empatia (negli uomini come negli animali) scatti solo quando osserviamo un altro individuo muoversi. Ma se consideriamo i gesti che una persona compie con il viso e il resto del corpo quando è felice, non è difficile completare il salto dai movimenti del corpo alle emozioni della mente. “E non solo la gioia può trasmettersi in questo modo. Pensiamo alla commozione e al pianto, quanto rapidamente invadono un gruppo di persone riunite insieme”, aggiunge Ricci Bitti. Commozione e felicità viaggiano veloci tra gli uomini. Non così avviene invece per la tristezza, che nella mappa dei ricercatori americani rimane confinata in piccoli bacini privi di emissari. A tutte le loro conclusioni, Fowler e Christakis hanno dato anche un riscontro numerico. Una persona che abbia un amico, parente o partner felice ha una probabilità di essere anch’egli soddisfatto più alta del 9 per cento rispetto alla media. Stare invece accanto a un individuo depresso fa aumentare l’umore grigio solo del 7 per cento. Ma Paolo Legrenzi, psicologo che insegna all’università Iuav di Venezia e per Il Mulino ha scritto “La felicità“, trova un carattere molto americano in questo dato, che non necessariamente ha corrispondenza sul nostro versante dell’oceano. “Oggi negli Stati Uniti la felicità ha un valore sociale positivo, mentre la tristezza non è vista di buon occhio. E questo porta gli individui depressi (ma magari sono solo malinconici) a isolarsi”. Ecco che nello studio del British Medical Journal la tristezza diventa una macchia senza ramificazioni. “Ma se pensiamo alla Germania romantica dell’800, erano piuttosto gli allegroni a doversi nascondere per non fare la figura di individui superficiali e vuoti. In quel caso avremmo avuto dei risultati completamente capovolti. L’imperatore Adriano di Marguerite Yourcenar, nonostante il suo incedere malinconico, è felice per aver raggiunto maturità ed equilibrio. E noi in Italia siamo in una posizione di mezzo. Nelle nostre soap opera per esempio non incontriamo mai protagonisti davvero felici. Ci sono problemi, complicazioni. In questo siamo un po’ più sofisticati degli statunitensi. Da noi i risultati di una ricerca sulla contagiosità della gioia darebbe risultati frastagliati”. In uno studio che è considerato il fratello minore di quello attuale e che fu pubblicato nel 1984, Fowler e Christakis misurarono che vincere 5mila dollari alla lotteria poteva aumentare le probabilità di essere molto felici del 2 per cento.
Oggi dunque – sarà anche l’effetto della crisi – trovare un amico vale molto di più che trovare un tesoro. Una persona con cui si è in sintonia, se abita nel raggio di un chilometro e mezzo da casa propria, può innalzare le chance di gioia del 25 per cento. Un po’ meno efficace, ma sempre più prezioso della lotteria, è il contributo del partner con cui si convive (più 8 per cento), mentre fratelli e sorelle (purché, come sempre, abbastanza vicini da poterci scambiare un’occhiata o un abbraccio) contribuiscono con il 14 per cento. L’uso di una contabilità così minuziosa per misurare una sensazione impalpabile come la gioia può lasciare perplessi. Ma l’introduzione di indicatori numerici, oggettivi nei limiti del possibile, nella misurazione della felicità avvenne negli anni ’70. Fowler e Christakis hanno pescato i loro dati da uno studio che era nato nel 1948 per misurare la salute cardiovascolare di un gruppo di persone (il Framingham Heart Study), e si è esteso nel corso dei decenni anche al rapporto fra cuore e buon umore. Nei questionari distribuiti ai 5mila volontari, comparivano domande come “Sei ottimista nei confronti del futuro” o “Sei felice” e “Ti senti più soddisfatto rispetto agli altri”. “Tra individui dello stesso sesso – spiega Mario Bertini, professore di psicologia della salute alla Sapienza di Roma – la diffusione dell’emozione avviene molto più rapidamente che non fra individui di sesso opposto. E nello studio si vede anche un livello di reciprocità alto: chi dà gioia, spesso la restituisce“. Il contagio della felicità, hanno notato i ricercatori americani, non è limitato al contatto diretto ma riesce a penetrare fino a tre gradi di separazione. L’amico dell’amico dell’amico di una persona sorridente, pur non sapendolo, è infatti più felice anche grazie a lei. “Qualcuno che non conosciamo e non abbiamo nemmeno mai incontrato ? conferma Fowler ? può influenzare il nostro buon umore più di cento banconote nelle nostre tasche. È incredibile quanto potere abbiano le persone che ci vivono accanto“.
(5 dicembre 2008) da Scienze e Ambiente
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La coppia è una delle più grandi e meravigliose opportunità che la vita ci offre per apprendere l’Arte di amare.
Le relazioni di coppia sono anche una straordinaria occasione per trasformare vecchi modelli relazionali e schemi mentali di comunicazione, in nuove forme e nuove modalità di percepire noi stessi nel mondo e in relazione profonda con un Altro. La coppia è quindi un’arena dove sperimentare continuamente nuovi ‘abiti’ esistenziali e dove verificare – passo dopo passo – il nostro personale cammino evolutivo.
Uno degli elementi più insidiosi e che più facilmente portano disagio nella relazione di coppia è il giudizio critico. Anche se non ce ne accorgiamo, siamo addestrati e condizionati a giudicare continuamente. Ogni oggetto, evento, circostanza, episodio e occasione della nostra vita sono sottoposti inevitabilmente al nostro conscio o inconscio giudizio.
Questo meccanismo giudicante automatico opera anche all’interno della vita di coppia, e provoca spesso disastri che a lungo andare diventano importanti.
Se vogliamo quindi ‘prevenire’, l’opera più efficace di prevenzione è quella di astenerci dal giudicare, dal criticare, dal misurare ed esprimere sempre il ‘voto’, come invece ci suggerisce il nostro meccanismo ‘giudicante’. Il giudizio dell’Altro infatti – seppure apparentemente supportato da una ragione logica, sostenuto da un ragionamento apparentemente coerente e rigoroso – spesso è un contenitore per veicolare emozioni e sentimenti quali rancore, dispetto, rabbia, insofferenza, odio, ecc.. Se proprio non ne possiamo fare a meno, cerchiamo almeno di esprimere più che la critica, manifestare l’emozione che il partner ci provoca, ovvero il nostro ‘sentire’ in risposta al partner. Questo sistema che può essere definito ‘Parlare in prima persona’, presenta innumerevoli e riconosciuti vantaggi relazionali. Facciamo un esempio banale: quando il partner, malgrado gli avvertimenti, per l’ennesima volta lascia il tubetto di dentifricio aperto, invece di colpevolizzarlo e di accusarlo, proviamo ad utilizzare il sistema di ‘Parlare in prima persona’, dicendo ad esempio che la vista del dentifricio aperto provoca in noi un senso di disagio, oppure un senso di rabbia per il consumo inutile e lo spreco, oppure meglio ancora un senso di frustrazione perché ci ricorda i rimproveri di un’educazione rigorosa.
In altre parole, poniamo e facciamo porre l’attenzione del partner sul disagio che ci provoca e non sul modello filosofico, culturale o etico anti-capitalista ed ecologicamente compatibile. ‘Parlare in prima persona’ aiuta il partner a comprendere profondamente: perlomeno offre un’opportunità per fondare una piattaforma iniziale per un dialogo autentico. Poi è compito di entrambi i partner di svilupparla fino a farla diventare uno stile di comunicazione abituale e positivo.
E’ ampiamente dimostrato che la maggioranza dei litigi o dei conflitti di una coppia sono fondati su discussioni apparentemente banali o di poca importanza: i conflitti realmente ‘vitali’ sono pochissimi e spesso si concludono rapidamente. Le battaglie più estenuanti invece sono proprio quelle istituite sul famoso tubetto di dentifricio piuttosto che sul luogo delle vacanze, sui ritardi agli appuntamenti: insomma niente che vada a toccare i valori profondi dei partner, o il loro progetto di coppia.
Eppure le migliori energie sono impiegate in baruffe e scaramucce che – al di là di ogni banale apparenza – possono alla lunga logorare realmente un rapporto fino a farlo concludere amaramente.
E’ molto utile in questi casi porsi interiormente la seguente domanda: “Ma per me, in questo preciso momento, è più importante avere ragione ed essere confortato dalla soddisfazione, oppure è più importante stare bene con te?”
Di solito se posta con spirito sincero, questa domanda ‘interiore’ è straordinariamente efficace nel far cessare immediatamente le ostilità.
Certamente non basta porsi occasionalmente una domanda interiore: ma è utile interrogarsi profondamente su quali siano i Valori su cui è costruita la propria relazione, chiedersi autenticamente su quali siano le proprie finalità e quali invece le priorità all’interno della coppia.
Quando poi non è più possibile fare ‘opera di prevenzione’, perché le ferite sono ormai consolidate e i dolori sono incancreniti, allora possiamo utilizzare lo strumento del perdono.
Con una piccola avvertenza: perdonare non è facile per moltissimi motivi, ma anche perché il perdono non è una procedura, un complesso di regole, non è un procedimento composto da una serie di criteri o di step, ma si tratta di una decisione interiore realizzata con il cuore. In questi casi, la razionalità non ci aiuta: anzi, spesso ci consiglia di non perdonare e ci mostra con ogni lacerante, ovvia logicità tutte le ragioni (spesso valide!) per cui il perdono non può essere concesso.
Se vogliamo perdonare, dobbiamo quindi realizzare un piccolo miracolo: ovvero astenerci dal valutare una situazione esclusivamente con gli occhi della razionalità, ma concederci di osservarla solo con gli occhi del cuore. La nostra razionalità infatti ha già evidentemente ‘giudicato’ e probabilmente – sulla base di fatti concreti, reali e autentici – ha emesso la sua terribile sentenza di condanna. Se un partner riceve un’offesa, un tradimento, gli viene negato un diritto, scatta inevitabilmente un dolore profondo che spesso non può essere vinto se i partner rimangono pervicacemente legati al ‘piano razionale’: su questa piattaforma ciò che conta è soltanto l’analisi dei fatti, concludere ‘chi ha ragione’ e ‘chi ha torto’ ed emettere una sentenza di condanna.
Questo tipo di analisi – indipendentemente dalla correttezza formale – non è assolutamente utile quando si tratta di dolore umano. Il ciclo del dolore viene spezzato solo dal potere del perdono: non esistono scorciatoie, magie o ricette miracolose. Se vogliamo fare uso dello straordinario strumento del perdono, dobbiamo quindi non solo fare a meno della nostra parte razionale, ma forse dobbiamo anche per una volta, dargli un po’ meno importanza.
Il perdono infatti si pone come finalità ultima quella della riconciliazione, della rappacificazione (interiore o con un’altra persona): tale obiettivo diventa la meta più importante, il fine assoluto a cui va sacrificata ogni considerazione logica, ogni analisi raziocinante. Per vincere la straordinaria forza della razionalità (e del bisogno di vendetta) che lascia inevitabilmente nella lacerazione e nel dolore, dobbiamo usare lo strumento della decisione interiore realizzata con il cuore.
Non perdonare il partner significa attribuirgli una colpa indelebile ed indistruttibile: simbolicamente è come portare quella colpa al di sopra del mondo umano per trasformarla in una colpa eterna, ultraterrena, quasi soprannaturale. Perdonare significa invece offrirgli una possibile riparazione: anche quando l’offesa ricevuta è profonda, concedere una riparazione metaforica significa accettare l’umanità del gesto, la fragilità del partner riconoscendola come una fragilità di tutto il genere umano, anche di chi riceve l’offesa.
Altri importanti ostacoli che si trovano sulla strada della decisione interiore di perdonare sono l’orgoglio e la superbia. Perdonare viene infatti erroneamente assimilato al ‘perdere la battaglia’, allo ‘svalutarsi’, all’umiliarsi, quando invece solo una tempra straordinaria e un carattere autenticamente maturo ed adulto sono in grado di perdonare. Solo un animo solido e fondato su valori umani ed etici profondi è in grado di accogliere il dolore che consegue alla decisione di perdono. Finché permangono residui di onnipotenza infantile non è possibile accettare il limite umano del partner che è lo specchio impietoso del limite umano dentro noi stessi. Ecco perché il perdono è ancora una volta una decisione interiore realizzata con il cuore: la presunzione di avere ragione, la supponenza di chi sa di essere nel giusto, la pretesa di avere soddisfazione (o vendetta) finiscono inevitabilmente con cristallizzare il dolore e inasprire le lacerazioni.
Perdonare il partner ha invece una straordinaria importanza non solo per il mantenimento e il miglioramento della relazione, ma ha anche un effetto di formidabile potenza sull’evoluzione interiore dell’individuo. Riuscire a vedere l’errore del partner con gli occhi del cuore, significa riconoscere anche in se stessi la fragilità della propria esistenza, significa accedere alla gratitudine per l’immenso dono della vita, significa scorgere la grande opportunità di crescita e di evoluzione che il partner – anche con i suoi limiti – ci offre quotidianamente.
Perdonare l’Altro inoltre ci apre la strada ad un evento ancora più importante ma strettamente collegato: il perdonare noi stessi.
Perdonarsi infatti è perlopiù considerato superfluo, inutile, talvolta privo di senso: ‘di cosa dovrei perdonarmi?’ Eppure nel profondo di ogni individuo risiedono silenti e apparentemente immobili, profondi sensi di colpa: sia per colpe reali, per errori, per superficialità, ma anche per colpe inesistenti, immaginarie, per colpe irreali ma vissute e percepite come se fossero perfettamente reali. Insieme al perdono per il partner è molto utile quindi affermare il proprio perdono per motivi che vanno dalla ricerca della perfezione assoluta (e quindi umanamente irraggiungibile), a tutte le pretese rabbiose, al desiderio di potenza e di onnipotenza, ai tanti pensieri negativi e collerici, all’allontanarsi dal proprio cammino evolutivo.
Il perdono nella coppia è quindi una meravigliosa occasione per fare un importante salto di qualità, per passare ad un più elevato livello esistenziale sia personale che all’interno della relazione.
Giampiero Ciappina http://www.solaris.it/indexprima.asp?Articolo=982
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E’ il termine usato da Sarah Ban Breathnach per dire che…. le cose semplici, apprezzate e assaporate…, ci fanno vivere nell’Abbondanza, un’abbondanza fatta di cose che già abbiamo, ma che non sappiamo goderci…
Il suo libro “L’incanto della vita semplice” è una sorta di diario, comincia con qualche paginetta per il 1° gennaio e continua così fino al 31 dicembre…, un percorso di crescita che dura un anno, perché lento è il vero processo della consapevolezza…
Ma può essere iniziato in qualunque momento dell’anno, cominciando la lettura dalle pagine del giorno in corso, purchè a questo si faccia precedere la lettura di tutto il mese di gennaio, perché introduce i 6 principi che fanno da base a questa “filosofia” della semplice abbondanza, indicando anche alcuni “trucchetti” per metterli in pratica. I 6 principi sono:
– La gratitudine (è la base: bisogna prima imparare a rendere grazie di ciò che si ha, tutti i giorni, e uno “strumento” è il Diario della Gratitudine, nel quale annotare ogni sera almeno 5 cose per cui essere grate quel giorno, e se fosse stato un “giorno no”, ci sono sempre 5 cose di cui rendere grazie, come la salute, il tetto che ci copre la testa e costituisce la nostra casa, la famiglia, ecc….).
– La semplicità: quando si è grati di ciò che si ha, si impara ad apprezzare le cose semplici, secondo i propri gusti e il proprio cuore, si impara a fare “escursioni creative”, da visite nei negozi di robivecchi-antiquariato, indumenti usati, nuovi complementi di arredo per la casa, una passeggiata nei prati, un caffè gustato, una musica dolce mentre si lavano i piatti, con tanto di olio essenziale profumato che diffonde il suo aroma per casa, la lettura di un libro in veranda, ecc…
– L’ordine: apprezzare le cose semplici, pone ordine nella propria vita, fa capire quali sono le cose veramente importanti, le “priorità” e ciò aiuta…, a non perdersi dietro mille cose, mille desideri da inseguire, mille “brame”, e a seguire le cose importanti per il proprio cuore… Anche fare ordine in casa aiuta a fare ordine nei propri pensieri…
– L’armonia: essere consapevoli delle proprie priorità, che ovviamente possono essere le cose piacevoli per noi, non solo le nostre responsabilità…, permette di raggiungere una situazione di equilibrio/armonia fra piaceri e “doveri”…, l’agognata serenità…, che ti fa godere a sua volta delle cose semplici…
– La bellezza: essere in armonia…, aiuta a essere consapevoli delle cose belle per il nostro cuore…, non solo gli oggetti…, ma anche una passeggiata in una galleria d’arte o in un mercatino dell’usato nella pausa pranzo…., starsene seduti ad ammirare la natura nel bel messo di un prato… Quando ciò che è bello per noi ci avvolge…., che cosa ci manca????
– Gioia: esiste la gioia di vivere, non la felicità….! La felicità è un concetto astratto.., si basa sul fatto che riusciamo ad avere e fare tutto ciò che è nei nostri sogni…., ma questo non rappresenta la realtà… Quando riusciamo ad affrontare con serenità le nostre responsabilità e gli ostacoli della vita, grazie a un’armonia interiore.., quando riusciamo a circondarci di cose belle…, ogni difficoltà viene superata…. e siamo capaci di gioire delle piccole e grandi cose, anche di un solo attimo appagante delle giornata, che ci siamo cercate con le strategie della Semplice Abbondanza…. e allora …., abbiamo la gioia di vivere, sempre, e nonostante tutto…!
Strumenti/trucchi di Semplice Abbondanza che Sarah insegna a usare sono: il Diario della Gratitudine, il Diario del Dialogo Interiore, Il Diario Illustrato delle Scoperte (assomiglia al diario dei desideri di Altea!…), la Mappa del Tesoro, La meditazione dello Specchio d’Oro, ecc. ecc. ecc….
da http://energetica.splinder.com
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un Gatha di Hazrat Inayat Khan
È la natura della memoria a tenere un’impressione, gradevole o sgradevole, e perciò una persona tiene un pensiero nella mente, sia che faccia bene per lei o no, senza sapere il risultato che arriva da questo. È come un bimbo che tiene in mano un sonaglio e si batte la testa con questo e piange per il dolore ma non butta via il sonaglio. Ci sono tanti che tengono nella loro mente un pensiero di malattia o un pensiero di sgarbatezza fatta a loro da qualcuno e soffrono di questo, tuttavia non sanno cos’è che li fa soffrire, né comprendono la ragione della loro sofferenza. Continuano a soffrire e tuttavia tengono nella memoria proprio la fonte della sofferenza.
La memoria deve essere il nostro servo obbediente; quando è il padrone, allora la vita diventa difficile. Una persona che non è in grado di buttare via dalla sua memoria ciò che non desidera tenere nella mente, è come una persona che ha una cassaforte, ma ha perso la chiave di quella cassaforte. Può metterci dentro dei soldi ma non può tirarli fuori. Ogni facoltà nell’uomo diventa inestimabile quando una persona è capace di usarla a volontà, ma quando le facoltà usano la persona, allora lei non è più padrona di se stessa.
La concentrazione è insegnata dai mistici allo scopo di esercitare la volontà, rendendola capace di fare uso di tutte le facoltà. Una persona con forza di volontà è in grado di ricordare ciò che desidera ricordare e può dimenticare ciò che desidera dimenticare. Ogni cosa che ci priva della nostra libertà nella vita è indesiderabile. La mente deve essere libera da ogni impressione cattiva della vita, che toglie la quiete e la pace della vita. Concentrandosi si è capace di mantenere un certo pensiero che si desidera mantenere e tenere lontano ogni altro pensiero, e quando si è capace di tenere lontano tutti i pensieri che non si desiderano pensare, diventa facile il buttare via le impressioni d’anni, se si desidera dimenticarle. Cattive impressioni, per quanto siano vecchie e intime, sono come rifiuti accumulati, che dovrebbero essere tolti per pulire la casa. Il cuore umano è la casa dell’anima, e dalla casa dipende il conforto e la pace dell’anima.
http://www.movimentosufi.com/Purification_Khan.html
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Diventa semplice: ricordati che tutto ciò che tende all’essenzialità, alla purezza della forma e dei contenuti, ti depura. Non esagerare con troppi dettagli, liberati di ciò che è vistoso, barocco, elaborato. Cerca di snellire il tuo modo di parlare: utilizza il minor numero di parole per esprimere i tuoi concetti, vai al sodo. Il silenzio è come il digiuno, ti ripulisce e ti alleggerisce delle scorie del linguaggio e del pensiero. Se puoi contraddirti, se puoi accettare in te la presenza di entrambi i lati delle cose, allora quello è un gran giorno: non ragioni più come gli altri, non stai da una parte o dall’altra come fanno tutti, incominci a trovare il baricentro. Fai le cose senza sforzo, non ostinarti non combattere, non fare fatica. Cerca soltanto di essere presente a ciò che fai. C’è forse sforzo nei capelli che crescono? Nel cuore che batte? Nel filo d’erba che nasce? Capita che facendo qualcosa, sentiamo affiorare un sottile disagio, oppure al contrario proviamo un piacevole appagamento… Se sei pecora bela, se sei leone ruggisci, se sei edera arrampicati…
da Michele http://www.yooblo.com/articolo_blog.asp?idracconti=409
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La febbre è un sintomo salutare, segno che l’organismo sta reagendo, lottando e chiedendo al “fuoco vitale” di intervenire per riportare l’equilibrio perduto. Il sangue e il cuore, anch’essi simboli del fuoco, partecipa¬no all’aumento della temperatura (il battito cardiaco di¬venta più frequente).
Nel linguaggio quotidiano “avere la febbre” per qualcosa significa essere fortemente coinvolti, avere una passione totalizzante per qualcosa. E, in effetti, durante l’episodio febbrile il corpo è “pienamente in gioco”: il sistema immunitario e gli organi stanno lottando per affermare l’attaccamento alla vita, stanno esprimendo il coinvolgimento dell’intero nostro essere nella voglia di vivere e sopravvivere. Non è un caso che a determinare la temperatura sia l’ipotalamo, la regione centrale del cervello, che conosce all’istante le necessità del corpo per mantenere il suo equilibrio.
Avere la febbre significa dunque essere vivi, saper reagire, sapersi adattare, sia biologicamente che psicologicamente, alle diverse situazioni. Non avere mai la febbre non è quindi sempre un segno di salute o di forza del sistema immunitario: talora, indica una rigidità e una difficoltà a scendere in campo con tutto se stesso. La febbre è fuoco e il fuoco è energia profonda, istintiva, passionale, che oggi la civiltà moderna fa sempre più fatica a vivere, calata com’è in modelli mentali e sociali precostituiti che ne imbrigliano il fluire. La tendenza a sopprimere la febbre con i farmaci appena si presenta è simbolo di questa mentalità che, in nome della produttività continua (febbrile!), tarpa le nostre espressioni più vitali.
Ritmi frenetici, logoranti, metodici imbrigliano le energie vitali e possono favorire o episodi febbrili acuti e intensi con una certa frequenza, oppure febbricole persistenti (37,1-37,4° C) che indicano come la persona stia tenendo a freno, cronicamente, la propria ca¬rica vitale.
A meno che non crei complicanze o non raggiunga picchi troppo alti, la febbre va lasciata sfogare. Essa chiede dunque di affidarsi alla natura che è in noi, e ai suoi automatismi, che sanno come combatterla, evitando un atteggiamento di soppressione a priori del sintomo. Il consiglio migliore è quello di cercare di vi-ere nel modo più naturale possibile, rispettando i propri ritmi interiori e i cicli stagionali.
Fonte: ” Dizionario di Psicosomatica” Raffaele Morelli
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Stefano FusiEnergia |
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Tecniche Nuove Edizioni
Per una salute completa non basta occuparsi del corpo fisico, muoversi, nutrirsi bene e depurarsi: occorre occuparsi anche dell’energia vitale. Le antiche tradizioni orientali la chiamano prana o qi; per la moderna ricerca medica e scientifica è il campo bioelettrico prodotto dagli innumerevoli processi chimico-fisici del metabolismo. Per la medicina olistica è il collante che lega materia, anima ed energia cosmica, il modello che plasma il nostro organismo e garantisce la salute. Purificare il “corpo energetico” e dargli il giusto nutrimento sono le chiavi per prevenire e risolvere in modo naturale molti disturbi, ansie e stress. Le discipline per essere più tonici e sereni sono molte e varie: antiche discipline orientali, pratiche neosciamaniche, bioenergetica, danzaterapia e meditazioni dinamiche. E le “arti per la salute” non mediche – come shiatsu, biopranoterapia, reflessologia – aiutano a ristabilire l’equilibrio energetico potenziando il processo di guarigione. Ciascuno può esplorarle, praticando gli esercizi più semplici e adatti a tutti presentati in questo libro. |
Chakra e Kundalini |
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L.S. Gruppo Editoriale
Per vivere bene conviene conoscere la natura e il potere dell’energia vitale. Solo da qualche decennio si parla scientificamente di energia. Conosciamo l’energia solare, l’energia elettrica e l’energia atomica. C’è un’altra energia più potente delle altre, con cui si può ottimamente interagire, è l’Energia Vitale. Questa energia che rappresenta la nostra anatomia invisibile, è la meno conosciuta eppure ci appartiene dalla nascita alla morte. È la nostra energia! Questo libro ci offre una conoscenza dettagliata dei Chakra, i vortici energetici che collegano corpo, mente e coscienza, e della Kundalini, l’energia che mantiene in vita i corpi vitali. |
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La ghiandola lacrimale permette agli occhi di muoversi liberamente, senza attrito, restando costantemente puliti. In essa risiede dunque, per analogia, la libertà di guardare senza pregiudizi e la capacità di rinnovare le proprie idee rispetto alla realtà che ci circonda. Sia fisicamente che mentalmente, l’uomo ha infatti bisogno di uno sguardo che non si fissi sulle solite cose, ma che sia dinamico e aperto al cambiamento. E la ghiandola lacrimale, nella sua funzione di consentire l’apertura e la chiusura degli occhi, esprime propriamente la capacità di passare da uno sguardo/atteggiamento introspettivo a uno rivolto verso l’esterno e viceversa; può dunque raccontarci qualcosa riguardo al rapporto tra l’inconscio e la coscienza.
È perciò fondamentale cogliere appieno il significato simbolico delle lacrime: esse rappresentano il distillato della vita emotivo-affettiva.
Il pianto esprime l’essenza dell’emozione che si sta vivendo: dolore, commozione, piacere, spavento. Tuttavia, anche il pianto apparentemente privo di motivazione concreta è significativo: segnala che il cervello, di tanto in tanto, ha bisogno di secernere questa essenza per “lavar via” dalla mente pensieri, emozioni, ricordi tristi, dolori… che rischierebbero di intossicarlo.
Un disturbo di questa ghiandola, quindi della lacrimazione, in genere indica:
– una difficoltà a guardare la realtà senza giudizi e modelli, come accade nella xeroftalmia, patologia che rende l’occhio più secco e i suoi movimenti più dolorosi; essa rappresenta un ostacolo nel cambiare punto di vista;
– una negazione dell’espressione di alcune forti emozioni, per esempio, la congiuntivite allergica, pur nel disagio che procura, consente alla persona un pianto che di solito viene trattenuto;
– La resistenza a liberarsi del passato, dal ricordo, dalla sofferenza: ci si è a tal punto identificati in essi, da ritenere che debbano rimanere presenze costanti della nostra vita. “Scioglierli” in lacrime… non si può.
Fonte: ” Dizionario di Psicosomatica” Raffaele Morelli
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Osho
Liberarsi da rabbia, paura e gelosia |
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Oscar mondadori Paura, rabbia, gelosia invadono la nostra mente ogni giorno, rischiando di travolgerci, di annientare il nostro equilibrio minacciando le nostre relazioni affettive e la nostra salute. Cosa fare, dunque? Reprimere queste emozioni negative se esprimerle è così dannoso? Osho ci indica una terza via, più fruttuosa: quella della comprensione. E per arrivare a questo importante traguardo ci ha lasciato questo testo: un libro da centellinare, tante massime su cui meditare senza fretta, parole da lasciar decantare dentro di noi, per illuminare gli angoli più nascosti della nostra psiche e risvegliare la nostra parte più compassionevole e sapiente. Andando ben oltre la psicologia classica, il grande maestro di spiritualità ci aiuta ad acquisire strumenti in grado di generare una fonte di quiete e armonia e ci insegna a giocare con le nostre emozioni senza timori e preclusioni. |
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Daniel Goleman Dalai Lama
Conversazioni con il Dalai Lama |
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Oscar mondadori Come interagiscono cervello, sistema immunitario e stati emotivi? La meditazione può produrre effetti positivi sulla salute? Quali emozioni si accompagnano a una migliore qualità della vita? In che misura le condizioni psicofisiche di un individuo traggono beneficio da una crescita dell’autostima? In occasione degli incontri della terza Mind and Life Conference, svoltasi nel 1991 a Dharamsala, in India, alla presenza del Dalai Lama, illustri scienziati occidentali e maestri buddhisti hanno cercato di rispondere a questi e ad altri interrogativi di carattere scientifico ed etico. Daniel Goleman ha raccolto alcuni degli interventi e dei dibattiti più significativi della conferenza. |
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Metamorfosi/ Raffaele Morelli:
“La depressione viene ad azzerare il pensiero, il dolore psichico prende il sopravvento imponendo di fermare i progetti e le diverse occupazioni della vita quotidiana. La depressione diventa così un fattore provvisorio di chiusura con il mondo, qualcosa che ci induce a rivolgere le nostre energie verso l’interno, più semplicemente a guardarci dentro e a capire meglio qualcosa di noi stessi”, spiega Raffaele Morelli, psichiatra e direttore di Riza Psicosomatica.
Si può dire che, se ben compreso, uno stato di disagio psichico può essere un’occasione di evoluzione?
“Sì. Facciamo un esempio. Quando una persona coinvolta in una relazione sentimentale infelice non riesce a manifestare la sua insoddisfazione al partner, la depressione arriva naturalmente a segnalare una condizione di malessere, una situazione irrisolta. E, così, senza che sia necessario dire nulla la relazione finisce da sé, perché una delle due persone non è più in grado di continuarla. In questi casi accade che la parte più autentica di noi ci dice che la vita che conduciamo non è in linea con la nostra vera natura. In questi casi il dolore non va fuggito, ma ascoltato per comprendere quello che vuole dirci il nostro io profondo”.
Perché nel nostro tempo le depressioni sono così diffuse?
“Perché leghiamo la nostra idea di felicità a standard esteriori di successo ed efficienza, modelli imposti dalla società e uguali per tutti. Al contrario ognuno dovrebbe ascoltare le sue vere esigenze. Ogni persona è un po’ come un albero. Per stare in pace deve fiorire. Il che vuol dire che ognuno deve realizzare la sua vera natura. Quando ci allontaniamo da noi, inevitabilmente, stiamo male. La depressione viene a darci una mano, a farci capire che stiamo sbagliando qualcosa”.
Quando una persona vive un momento di sofferenza psichica cosa deve fare?
“In primo luogo il dolore non va combattuto, ma accolto, guardato. Bisogna abbandonarsi e lasciarsi portare dalla tristezza, senza farsi domande. E’ importante in questi casi liberare la mente dai pensieri e non interrogarsi sulle possibili cause del dolore. Così, in assenza di pensiero, al dolore segue uno stato di vuoto e dopo una sensazione di liberazione e felicità. E poi può servire parlare con uno specialista che ci aiuti a comprendere le cose che nella nostra vita non funzionano e che noi non riusciamo a riconoscere”.
E’ favorevole all’uso degli psicofarmaci?
“Di norma vanno evitati gli psicofarmaci, salvo che nei casi più gravi, quando il disturbo è particolarmente profondo e tutta la libido viene a rinchiudersi”.
Come si fa a capire che la depressione sta andando via?
“Una precondizione è quella di saper cogliere bene i nostri stati interiori. E per fare questo bisogna saper stare nel presente. Così, quando siamo coinvolti nelle tante occupazioni della vita quotidiana mentre si guida la macchina, si beve il caffè o ci si allaccia le scarpe, bisogna riuscire a restare immersi con la mente nel nostro presente, senza farci attraversare e condizionare, come di norma ci accade, da mille pensieri che vengono dal passato o che anticipano il futuro. E, con la mente ferma sul presente, possiamo guardarci dentro e percepire come stiamo veramente.
Quindi bisogna diventare dei buoni osservatori di noi stessi…
Sì. E osservandoci dall’interno ci accorgeremo che viviamo stati d’animo differenti e che, anche quando siamo tristi, ci capita di vivere dei momenti, pur brevi, di gioia. Ora se le isole di sofferenza si riducono e arriva a tratti una felicità immotivata, una voglia di fare quello che ci piace, vuol dire che la depressione sta passando”.
Filed under: Libri, Riflessioni, Sapevi che..., Tutti | Tagged: accogliere il dolore, contatto con noi stessi, depressione, dolore psichico, felicità, futuro, la nostra vera natura, liberazione, modelli imposti dalla società, osservatori di noi stessi, passato, psicofarmaci, realizzare la vera natura, relazione sentimentale, sofferenza, stare nel presente, stato di vuoto | Leave a comment »
Ritmi di vita frenetici,
giornate vissute all’insegna dello stress e del dovere,
la sensazione di venire stritolati da un ingranaggio
a cui tutto sommato non apparteniamo e
nervi a fior di pelle: ogni tanto è saggio e salutare dire basta
e riprendersi i propri spazi ed il proprio tempo.
Costruirsi una piccola oasi dove tutto è a nostra misura,
senza costrizioni, obblighi o vincoli.
GIORNATA MONDIALE DELLA LENTEZZA
organizzando questo piccolo grande evento (a casa tua o nella tua città) creativo, silenzioso, coraggioso, allegro, condiviso con gli amici, grandioso o minimale, legato al territorio, che rompa l’isolamento, la solitudine, l’indifferenza e la tristezza per arrivare al nuovo miracolo di una rivoluzione sociale. Mille piccole azioni come mille splendidi soli.
Scarica il manifesto-di-partecipazione-alla-giornata
Scarica il manifesto-dei-comandalenti
Luci al neon e strade affollate in una Tokyo super moderna, luogo per eccellenza della fretta contemporanea. Dopo Milano e New York, la terza Giornata Mondiale della Lentezza quest’anno toccherà proprio il Giappone che ognuno di noi ha magari cominciato ad avvicinare attraverso i romanzi di Banana Yoshimoto, con i suoi templi delle industrie tecnologiche, degli orari di lavoro impossibili e del cibo pronto acquistato alle 2 di notte.
Il giorno 9 marzo l’organizzazione di volontariato l’Arte di Vivere con Lentezza darà appuntamento in alcuni luoghi strategici della capitale giapponese per aprire un confronto anche in questa immensa metropoli sull’uso del tempo, sulla frenesia che attanaglia sempre più persone e sul vivere con lentezza.
Non mancheranno però altri appuntamenti a Milano, Roma, New York e nelle più svariate località sparse per il mondo organizzati grazie alla Rete e rimbalzati sul sito http://www.vivereconlentezza.it. Dal management del tempo alla musica come spazio dell’anima, passando per lo sport e la fotografia, e la lettura,la terza Giornata Mondiale della Lentezza affronterà i tanti modi di guadagnare benessere gratuito a partire dal modo con cui si affrontano le cose.
Quella che per tutto il secondo dopoguerra è stata la porta della tecnologia in Oriente, è una città da far girare la testa. Torri luminose e viadotti che si insinuano l’uno nell’altro, incroci che si attraversano in mezzora e pagode. Impero, finanza elettronica e tradizione, mescolati a un fortissimo senso del dovere oltre che a un profondo rispetto, attenzione e gentilezza,nel mese di marzo, parleranno il linguaggio del tempo, della sua scoperta come ricchezza senza quotazioni. Una brezza leggera, un “venticello” italiano a veicolare il vocabolario della lentezza .
Non si tratterà di costringere i cittadini di Tokyo a fermarsi e perdere il ritmo della loro vita, quanto l’invito a guardare il tempo da un’altra prospettiva.
Una tre giorni, che avrà il suo cuore lunedì 9 marzo. Si inizia con palette, fischietti e le multe simboliche dei Passovelox per chi cammina troppo di fretta a Shinjuku, forse la stazione della metropolitana più frequentata al mondo, un vero labirinto di scale mobili e saliscendi che inghiottono ogni giorno migliaia di persone per trasportarle il più velocemente possibile verso i luoghi di lavoro o di svago senza perdere tempo. L’idea è di invitare le persone a rallentare, farle riflettere anche scherzando sui Comandalenti. Un invito velato a guardarsi intorno e a scoprire quanto di bello perdiamo ogni giorno mentre corriamo, in realtà arrancando, verso le nostre destinazioni. La sera dello stesso giorno i Passovelox si trasferiranno a Shibuja, un’altra popolare stazione metropolitana trasformatasi nel tempo in una vera e propria città nella città.
L’Istituto Italiano di Cultura sarà al centro di tutta una serie di avvenimenti lenti, mostre e performance artistiche, lecture seminariali. Il tema della gestione del tempo è infatti di sempre maggior fascino e interesse per tutti coloro che si sentono stritolati negli ingranaggi della crescita economica ad ogni costo.
Infine, giapponesi e italiani, a piedi o inforcando la due ruote a partire dall’Istituto Italiano di Cultura si trasformeranno in maratoneti lenti e con una inusuale corsa della tranquillità raggiungeranno il quartiere italiano della capitale, patria del design.
La Terza Giornata Mondiale della Lentezza 2009 è organizzata in collaborazione e con il patrocinio del Comune di
Milano che sarà sede dell’Expo 2015.
Cominciamo Bene – Vivere con Lentezza
Federica Ghetti e Domenico De Masi ospiti di “Cominciamo Bene”
http://www.vivereconlentezza.it
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Bruno Contigiani
Piccole azioni per grandi cambiamenti |
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Orme Editori “Vivere con lentezza” è un serio e giocoso invito a prendersi i propri tempi a discapito della frenesia di oggi, a cui tutti sembrano adeguarsi. Sono piccole azioni per grandi cambiamenti, che ci permettono di vedere un mondo percepibile al ralenti. |
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Lothar Seiwert
Sette passi indietro per trovare il tempo che non pensavi di avere |
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Sperling Il tempo è tiranno. Che fare per non sentirsi sempre sotto pressione? Come conciliare l’accavallarsi frenetico degli impegni con il bisogno di tranquillità? Come far quadrate lavoro e vita privata? Viviamo in un mondo accelerato in cui tutti hanno sempre fretta e le ore della giornata sembrano sempre troppo poche. Ma se il tempo non ci basta è perché lo impieghiamo nella maniera sbagliata. Chi non ha il tempo dalla sua parte ha dimenticato o trascurato di definire le mete i concreti obiettivi e una visione per la propria vita. Per arrivare a questo, l’autore propone una nuova cultura del tempo: quella della lentezza, perché per capire che cosa sia veramente importante è necessario rallentare. |
Filed under: Eventi, Libri, Riflessioni, Sapevi che..., Tutti | Tagged: arte di vivere, benessere gratuito, gestione del tempo, giornata mondiale della lentezza 2009, indifferenza, modo di affrontare le cose, nervi a fior di pelle, solitudine, stress, tristezza, uso del tempo, vita frenetica | 2 Comments »
Carissimi amici,
Vi invito a partecipare a questa interessantissima conferenza,
Occasione ideale per scoprire e scoprirci in pratiche olistiche sconosciute fino a qualche decennio fa.
La presentazione è fissata per
con la possibilità di ripetere l’esperienza pratica il sabato mattina.
Buona Vita.
Sala Cavalleggeri – Padova
Parco Prandina- corso Milano 123
ore 20.30
Con il contributo del Consiglio di Quartiere 1 Centro
piazzaCapitaniato 1
“il segreto è nelle nostre mani”
Maurizio Parmeggiani
Presidente dell’associazione italiana Pranic-Healing Maestro grandemente impegnato nella sua diffusione secondo i preziosi insegnamenti di Grand Master CHOA KOC SUI
Alla serata di presentazione e sperimentazione seguirà, sab 28 e dom 1 marzo, lo stage di primo livello per tutti gli interessati a quest’arte presso
Sala “Ai caduti di nassiria”
sotto il volto dell’orologio in piazza dei Signori.
Associazione culturale A Mani Aperte
Info: Emanuele 3389156088 mail: mnuovo25@gmail.com
Scarica la Locandina qui
http://www.viamichelin.it/viamichelin/ita/direct/mappe/Messina-mappa
http://maps.google.it/
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Master Choa Kok Sui | |
Eifis Editore
In L’Origine del Moderno Pranic Healing ed Arhatic Yoga, Master Choa Kok Sui svela la storia del Pranic Healing e dell’Arhatic Yoga: l’Energia Vitale, il Prana Colore, il segreto della perla blu, il dodicesimo chakra, l’Arhatic Dhyan, il Sat Guru, i discepoli spirituali… “…L’evoluzione dell’anima deve essere accompagnata dall’evoluzione del corpo fisico, come l’evoluzione del software, per i computer, deve essere accompagnata dall’evoluzione dell’hardware…” Il libro contiene anche la biografia di Master Choa: per molti anni si è rifiutato di parlare della sua vita personale e spirituale o delle sue Guide per praticare l’umiltà e per praticare il principio: “essere silenzioso”. Per correggere informazioni sbagliate generate da speculazioni e dicerie, ha ora deciso di scrivere una biografia su se stesso. |
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Master Choa Kok Sui
Sutra del Loto D’Oro di Master Choa Kok Sui |
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Eifis Editore Il Pranic Healing è una Scienza. E’ basato sulla pulizia e la proiezione di energia. Pulendo o rimuovendo l’energia malata dal chakra od organo affetti, ed energizzandoli con una quantità di prana sufficiente, ha luogo la guarigione.
Il corpo è capace di guarire da sé se ha abbastanza energia vitale. Ciò che fa il Guaritore è aumentare la capacità che il corpo ha di guarire da sé. Questo libro è basato sulle lezioni di Master Choa Kok Sui e sulla stesura degli insegnamenti essenziali del Pranic Healing estratte dai seguenti libri: • Miracoli con il Pranic Healing Questo non intende sostituire le istruzioni o gli insegnamenti dati nei libri di Master Choa Kok Sui o nei Corsi MCKS Pranic Healing. Questo materiale è inteso come complementare. Il MCKS Pranic Healing è il sistema di guarigione energetica più avanzato fra quelli disponibili al pubblico. Biografia di Master Choa Kok Sui: Master Choa Kok Sui è autore di fama internazionale. Ingegnere chimico, uomo d’affari di grande successo, discendente di un’antica famiglia continua… |
Filed under: Appuntamenti, Eventi, Libri, Riflessioni, Tutti | Tagged: angosce, ansie, energia, Grand Master CHOA KOC SUI, paure, potere di guarigione, Pranic-healing, pratiche olistiche, segreto, stress | Leave a comment »
che rubano una lacrima….
accendono una vita…o la portano via…
una rosa tra le mani…sudate…un emozione…
mani che tremano…contando il tempo che passa…
piccole mani…innocenti…che esplorano il mondo…
quante mani in questo mondo….di diversi colori è vero…
se solo si potesse stringerle tutte insieme…se…
Autore: Armando Bottaro
Siamo portati a credere che chi si trova in una situazione di conflitto con gli altri voglia risolvere la questione. Certamente è così. I genitori di figli problematici vogliono porre fine alle liti in famiglia.
Chi lavora sotto capi tirannici vuole che la tirannia finisca. I cittadini dei paesi più deboli vogliono essere trattati con rispetto. E così via. Le persone vogliono soluzioni.
Ma, fateci caso, in ogni situazione si crede che la soluzione migliore sia che gli altri cambino.
Queste sono alcune delle importanti questioni trattate in Anatomia della Pace. Attraverso l’avvincente storia di alcuni genitori alle prese con figli difficili e con problemi che stanno distruggendo la loro vita, due ex acerrimi nemici ci insegnano come si possa ritrovare la pace in ogni situazione di “guerra”. Yusuf al-Falah, un arabo, e Avi Rozen, un ebreo, hanno entrambi perso il padre per mano degli esponenti dell’etnia opposta. Anatomia della Pace racconta come essi siano riusciti a trovare un punto di incontro, come riescano ad aiutare genitori e figli in contrasto tra loro a riunirsi, come anche noi possiamo trovare una via d’uscita ai conflitti in cui siamo intrappolati.
“Ma,” potreste dire, “famiglia, lavoro e conflitti mondiali sono questioni completamente diverse tra loro. Poche famiglie e aziende conducono le loro battaglie interne facendo uso di artiglieria e carri armati.” È vero. Ma non tutte le armi hanno come bersaglio il corpo. Guardatevi attorno. Non è difficile trovare vittime di situazioni familiari e lavorative. Astio, invidia, indifferenza e risentimento sono caratteristiche comuni di tutte le guerre che si scatenano nel cuore dei membri di una famiglia, dei vicini, dei colleghi, e di quelli che una volta ci erano amici. Se non riusciamo a trovare un modo per raggiungere la pace in queste relazioni, che speranza abbiamo che la possano trovare i paesi in guerra tra loro?
Per quelli che non hanno letto il precedente libro, Leadership e Autoinganno, Anatomia della Pace si pone come opera a sé, la scoperta di un corpo di idee che fanno riflettere e che ci indicano la strada verso la pace in ogni tipo di rapporto. Quelli che hanno letto Leadership e Autoinganno conoscono già che cosa sia l’autoinganno (problema che consiste nel non essere coscienti di avere un problema) e sanno come questo influisca su tutto il resto. Non si meraviglieranno, quindi, nel riscontrare che alcune di quelle problematiche sono presenti anche in Anatomia della Pace, né nell’apprendere come tali questioni giochino un ruolo fondamentale nei conflitti in famiglia, al lavoro e tra i paesi nel mondo. Riconosceranno anche uno dei personaggi chiave di Leadership e Autoinganno, Lou Herbert: Anatomia della Pace si svolge nel periodo in cui Lou scopre per la prima volta le idee che porteranno la sua famiglia e la sua azienda a trasformarsi.
Mentre Leadership e Autoinganno si focalizzava sulle dinamiche tipiche dei posti di lavoro, Anatomia della Pace prende in esame le sorprendenti implicazioni di quelle idee, come queste abbiano il potere di renderci liberi in ogni aspetto della nostra vita. Inoltre, mentre Leadership e Autoinganno propone una soluzione al proprio autoinganno, Anatomia della Pace va oltre, esplorando il modo in cui quella soluzione può essere estesa agli altri.
Sebbene alcune delle storie del libro siano ispirate a fatti realmente accaduti, nessuno dei personaggi o delle organizzazioni descritte si riferisce a una persona o un’organizzazione specifica. Sotto molti aspetti, questi personaggi rappresentano tutti noi. Hanno in comune con noi punti di forza e debolezze, speranze e disperazione. Come noi sono in cerca di una soluzione a quei problemi che ci opprimono. Essi sono noi, e noi siamo loro. È per questo che quello che scoprono ci offre una speranza. Perché speranza? Perché i nostri problemi, come i loro, non sono ciò che sembrano. E questo è per noi una sfida e un’occasione allo stesso tempo.
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The Arbinger Institute
Come uscire dalla scatola |
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Piccin Nuova Libraria “Profondo … coinvolgente … ricco di riflessioni profonde. Non potrei consigliare libro migliore di questo.” Leadership e Autoinganno introduce il lettore ad un nuovo concetto del pensiero organizzativo. Infatti dimostra come i problemi, che tipicamente impediscono alle organizzazioni di raggiungere gli obiettivi prefissati, sono diretta conseguenza di un problema poco conosciuto, chiamato “autoinganno.” Secondo gli autori, le persone che si autoingannano, nella vita come nel lavoro, sono intrappolate in una scatola. Incapaci di vedere la realtà che li circonda, queste persone limitano la capacità di raggiungere risultati – sia quella loro che quella degli altri. Il problema è che, essendo chiusi nella scatola, non si rendono conto di indebolire tale capacità. Come Leadership e Autoinganno dimostra, questo fenomeno accade di frequente nelle organizzazioni. La maggior parte delle persone spende molto tempo rinchiusa nella propria scatola e la moltiplicazione di tali scatole è alla radice della maggior parte dei problemi che impediscono alle organizzazioni di raggiungere i propri obiettivi – stiamo parlando di problemi di leadership, di lavoro di gruppo, di comunicazione, di senso di responsabilità, di fiducia, d’impegno e di motivazione. La notizia positiva è che c’è una soluzione all’autoinganno e ai problemi costosi che ne derivano. Attraverso una storia divertente ed istruttiva, Leadership e Autoinganno spiega cos’è l’autoinganno, come le persone vi si rinchiudono, come demolisce la capacità delle organizzazioni di raggiungere risultati – e ciò che più conta, illustra la sorprendente soluzione al problema. “Dopo aver ricoperto per decenni posizioni di leadership in dirigenze aziendali, ho trovato finalmente nel materiale di Arbinger il modo più efficace per migliorare tutte le misure di successo alle quali si possa pensare. Questo libro ci insegna il modo per migliorare le performance aziendali aumentando la soddisfazione di ogni individuo nel proprio lavoro.” – Bruce L. Christensen, ex Presidente ed Amministratore Delegato, PBS “Da quando ho partecipato ad un seminario di Arbinger, non posso più pensare alla leadership o alla vita come ero solito. I contenuti sono rilevanti ed originali. Questo libro è un’ottima introduzione ai concetti innovativi di Arbinger. Mi è piaciuto moltissimo.” “Ho condiviso le idee di questo libro con la mia famiglia e i miei amici. I concetti sono sorprendenti. Sono fondamentali per raggiungere il successo nel campo sportivo, professionale, e forse molto più importante, familiare. Leggete questo libro e capirete cosa voglio dire.” L’ISTITUTO ARBINGER è una società di consulenza di direzione aziendale, di formazione del personale e un consorzio di ricerca che include persone specializzate in direzione aziendale, legge, economia, psicologia, filosofia ed educazione. Insieme, i membri di ARBINGER si applicano per sviluppare le implicazioni dell’autoinganno e la sua soluzione a tutti gli aspetti della vita aziendale, organizzativa e familiare. ARBINGER ha lavorato con i leader di alcune delle maggiori aziende statunitensi come Lucent Technologies, LensCrafters, AT&T, Raytheon, US West, Compaq e 3M. Cos’è l’AUTOINGANNO? Come demolisce le PERFORMANCE? Qual è la soluzione? “Affascinante, stimola pensieri, è pieno d’osservazioni profonde! Questo libro è come il suono di una sveglia per tutti coloro che pensano d’essere bravi nelle relazioni interpersonali, e un imperativo per coloro i quali sanno di aver bisogno di migliorarsi. Come ho iniziato a leggerlo, non ho potuto più chiuderlo.” “Mi piace questo libro. Identifica il punto centrale di tutte le performance di un’organizzazione. Descrive come ci intrappoliamo nella scatola dell’autoinganno – e come possiamo uscirne. Mi piace tutto il materiale del gruppo Arbinger, Leadership e Autoinganno arriva nel profondo, nella nostra umanità più basilare, nel nostro modo di essere. Questo libro, come la verità in se stessa, rivela qualcosa di più ad ogni rilettura. Da leggere tutto di un fiato.” “Conosco il gruppo Arbinger da anni. I concetti del gruppo Arbinger sono profondi, con illimitate implicazioni per le organizzazioni. Questo libro offre l’introduzione perfetta al materiale del gruppo Arbinger. è coinvolgente ed innovativo, facile da leggere e ricco d’osservazioni profonde. Non potrei consigliare libro migliore di questo.” “Il concetto di Arbinger a proposito della ‘scatola’ – autoinganno – è completamente unico. Arbinger lo ha presentato al nostro gruppo di leader alla LensCrafters e ha avuto un impatto notevole. Questa è la chiave segreta per produttività e creatività. Fate tutto ciò che vi è possibile per avere questo libro tra le vostre mani.” “Non fatevi ingannare dal titolo – questo libro è per tutti. Io non posso più pensare alla mia vita nella stessa maniera.” |
Filed under: Bambini e genitori, Libri, Riflessioni, Tutti | Tagged: astio, autoinganno, carezza, conflitti mondiali, conflitto, debolezza, emozione, essere trattati con rispetto, famiglia, fatti che ci opprimono, fatti realmente accaduti, forza, genitori alle prese con figli difficili, genitori e figli, il tempo che passa, indifferenza, individuare la causa, invidia, la strada verso la pace, lacrima, lavoro, liti in famiglia, pace, risentimento, speranza, trovare una soluzione | Leave a comment »
Ama il tuo partner con tutto il cuore. Anche se una sola persona non può appagare tutti i tuoi bisogni, così come tu non puoi appagare i suoi, amala incondizionatamente.
Capisci le sue esigenze, ascoltala con passione, diventa il suo migliore amico.
Non desiderare che cambi: apprezzala per quello che è e fatti apprezzare per quello che sei. Non sentirti inadeguato o insicuro! Dona calore, allegria, serenità, sicurezza e felicità alla persona che ami. Sii dolce e generoso.
Rispetta i suoi spazi. Aiutala a ritrovare le sue certezze, a credere in se stessa, a cambiare le credenze limitanti, a prendere decisioni importanti che determinino il suo futuro. L’amore è il vero potere: rispondi sempre con amore e diventerai insostituibile, irrinunciabile, avrai un valore aggiunto che ti renderà unico.
Chiarite le vostre regole, in che modo volete essere amati e quale pensate che sia il significato di amare ed essere amato. E’ molto importante parlare con sincerità e saper comunicare, in quanto è sin troppo facile fraintendersi e interpretare male parole e atteggiamenti.
Entra in sintonia con il tuo partner, comprendine bisogni ed esigenze, capisci cosa la fa sentire amata e non smettere mai di farglielo capire.
Non dare mai nulla per scontato.
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Gregg Braden
La Guarigione Spontanea delle Credenze Come spezzare il paradigma delle false credenze |
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Macro Edizioni Questo libro è dedicato all’accettazione dell’enorme potere che è in ognuno di noi e alla consapevolezza di non essere mai a più di una credenza di distanza dal nostro più grande amore, dalla nostra più profonda guarigione e dai nostri più straordinari risultati e miracoli.
La scienza ha riconosciuto che siamo immersi in un universo plasmabile, dove ogni cosa e fenomeno, dagli atomi alle cellule e alle galassie, cambia per adeguarsi alle nostre credenze. Ne consegue che il nostro unico limite è rappresentato dal modo in cui ognuno di noi concepisce e percepisce se stesso nell’universo di cui è co-creatore. In queste pagine scoprirete come utilizzare l’immenso potere che deriva dalle vostre credenze, curando quelle che in passato vi hanno limitato, identificando quelle che possono far regredire la malattia dal vostro corpo, scoprendo quelle che creano nella vostra vita rapporti duraturi e capaci di nutrirvi e infine individuando quelle che portano la pace nella vostra vita, nella vostra famiglia, nella vostra comunità e nel mondo in cui vivete. La guarigione spontanea delle credenze spiega e dimostra, in maniera chiara e completa, che siamo gli architetti e gli scultori della nostra realtà e che abbiamo il potere di guidare l’organizzazione delle particelle che compongono la materia. Le credenze unite ai sentimenti che esse suscitano in noi sono il linguaggio dei miracoli.
Dopo il successo mondiale di La Matrix Divina, Gregg Braden ha subito raggiunto i primi posti delle classifiche con quest’opera fondamentale che ci aiuta a scoprire e realizzare le nostre passioni e aspirazioni più profonde. |
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Bruce Lipton
La Biologia delle Credenze – Nuova Edizione 2007 Come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula |
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Macro Edizioni Vincitore del Premio Best Science Book, Best Books 2006, AwardsBruce Lipton dimostra che ciò in cui crediamo determina ciò che siamo, perciò non è il patrimonio genetico ereditato a determinare la nostra vita e la nostra salute. Si tratta di una rivoluzione della scienza e del pensiero che ci libera dalla prigionia del destino predeterminato dalla genetica. Lipton dimostra in maniera inoppugnabile che l’ambiente, i nostri pensieri e le nostre esperienze determinano ciò che siamo, il nostro corpo e ogni aspetto della nostra vita. Se l’ambiente e il pensiero influenzano la nostra biologia, questo può cambiare le conoscenze e le esperienze vissute fino a oggi da gran parte di noi. Infatti, ognuno di noi ha le potenzialità per creare una vita piena e traboccante di ogni dono e talento, a partire da salute, gioia di vivere, amore e successo. Un libro per tutti coloro che ricercano nella scienza senza dogmi le risposte che a causa della dipendenza dagli interessi delle banche e delle multinazionali, la cultura accademica è incapace di fornire. Per chi non si accontenta della scienza ufficiale, che nasconde e manipola le informazioni, per impedirci di riconoscere le infinite potenzialità presenti nel nostro cervello e nel nostro DNA. Bruce Lipton è un’autorità mondiale per quanto concerne i legami tra scienza e comportamento. Biologo cellulare per formazione, ha insegnato Biologia Cellulare presso la facoltà di Medicina dell’Università del Wisconsin e si è dedicato in seguito a ricerche pionieristiche alla School of Medicine della Stanford University. È stato ospite di decine di programmi radiotelevisivi ed è un conferenziere di primo piano. |
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Paramhansa Yogananda | |
Ananda Edizioni
Amicizia, amore, matrimonio e figli possono portare grandi gioie nella nostra vita oppure grandi sofferenze; ciò dipende da cosa ci aspettiamo dalle nostre relazioni. Imparando a sviluppare l’amore più puro di tutti – l’amore non egoistico – riusciremo finalmente a esprimere il nostro vero amore verso gli altri, dal profondo del nostro cuore, senza paura di essere respinti. Questo libro è una guida pratica per: espandere i confini del nostro amore; superare le cattive abitudini che compromettono la vera amicizia; scegliere il partner giusto e creare un rapporto duraturo; fare l’esperienza dell’Amore Universale dietro tutte le nostre relazioni. |
Report, di Giacomo Bruno
per avere In Omaggio il Report (54 pagg.) di questo Ebook
entra nell’Area Riservata dopo aver inviando un’email a sg.maggy@gmail.com
con oggetto: “I Segreti della Seduzione” e riceverai la password per l’accesso e lo scaricamento del Report
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Anche se il rapporto di coppia che si sta vivendo è armonico e sta andando tutto bene, l’insicurezza ad un certo punto, come un fantasma silezioso, si insinua in noi e ci pone dubbi e fa sorgere insicurezze tanto che, inconsciamente, cerchiamo rassicurazione nel partner con domande di cui sappiamo già la risposta. O vorremmo sapere, col rischio di non ricevere affatto la risposta che vorremmo e far nascere una profonda discussione che può portare alla crisi.
Ma quali sono queste domande?
In ordine di importanza credo che la più nefasta sia:
“mi ami?”. Il rischio non è tanto quello di sentirsi rispondere di no, ma di sentire qualcosa di diverso da un immediato, sincero e commosso SI’. Ogni altra risposta provoca crisi difficilmente sanabili. Il rimedio è ovviamente il non chiedere, se l’amato corrisponde sarà sua premura farcelo sapere, con gesti, parole, azioni, regali, pensieri, insomma a modo suo. Sta a noi captare la risposta. Ma se in noi sorge un dubbio tale da rendere necessario porre questa domanda, significa che qualcosa di strano c’è.
Quella più catastrofica in assoluto credo che sia:
“mi trovi grassa/o?”. Qualunque dei due partner si trovi a dover rispondere a questa domanda non deve, e sottolineo non deve, mai mettersi a fare critiche costruttive, non in questo momento. Ora la risposta deve essere solo rassicurante al massimo. Non cercate di svicolare o di cambiare argomento, verrà presa comunque come un “sì”.
Sullo stesso piano penso che ci siano domande del tipo:
“che cosa non ti piace di me?” o “cosa ti piace di me?”. Queste domande sono solo in cerca di risposte categoriche: “amo tutto di te” o “non c’è assolutamente niente che non va in te” o “mi piaci esattamente così come sei“. Non ci si metta mai a fare elenchi se poi non si vuole passare il mese successivo con un partner imbronciato o ipercritico per rendere la pariglia.
Se si ha proprio intenzione di rovinare un matrimonio felice la domanda giusta da porre è:
“mi hai mai tradito/a?”. Perché in caso affermativo ce ne accorgeremmo dalla risposta, e non ne saremmo molto contenti. A nulla valgono spiegazioni come “ero giù“, “tu eri distante“, “non è stato niente di importante“, “non ha significato nulla” o simili, ormai la frittata è fatta. In caso negativo feriremmo il partner che magari non ci ha mai dato motivo di sospettare nulla, e si troverebbe nell’imbarazzo la volta che deve uscire per i fatti suoi perché dentro di lui/lei si domanderà: “ma si fida di me o no?”.
Se invece si è masochisti al punto da domandare:
“com’era il/la tua ex?” non ci lamenti se poi si sta un anno a rimuginare sulla risposta che abbiamo avuto. Perché la risposta che vorremmo è: “non era niente in confronto a te”, oppure, “non l’ho mai amato/a come ora amo te”, ma ci si espone a sentire descrizioni dettagliate e magari anche lusinghiere per ore… e non so se ci farà tanto piacere.
Poi ovviamente ci sono le domande che ci vengono spontanee ai primi appuntamenti e che possono minare definitivamente una relazione sul nascere, secondo me sono:
“quante storie hai avuto?”, “cosa ti piace in una donna/un uomo?”, “posso telefonarti quando non ci vediamo?”. Il rischio è evidente: ci si espone a sembrare gelosi, possessivi e invadenti e le risposte possono non essere particolarmente ben accolte.
Con questo non voglio dire che in una relazione non ci si debba domandare nulla, anche per non uccidere subito la conversazione o negarci la reciproca conoscenza, ma parallelamente bisogna anche saper leggere di più nel suo comportamente e nel nostro cuore. Abbiamo proprio proprio tutta questa necessità di sapere quante donne/uomini ha avuto il nostro fidanzato/la nostra fidanzata prima di noi? E soprattutto, perché ce l’abbiamo? Ci sentiamo gelosi, inferiori, in competizione, oppure è solo curiosità? E’ poi così importante saperlo? Se ci ha scelti evidentemente ci sarà un motivo, forse non ci trova grassi, antipatici e non siamo solo un numero nella sua collezione di conquiste. O almeno si spera. E comuqnue ci sono sempre altri segnali.
Comunicare è importante ma bisogna anche essere chiari: se è rassicurazione che vogliamo cerchiamola in altro modo.
http://noianimalimoderni.blog.espresso.repubblica.it/noi_animali_moderni/2008/11/domande-da-non.html
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Sorgente: “Salute e Prevenzione – Dal cuore dell’Olivo”
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Incontro Informativo sulla Nutrizione a Venezia; Ingresso libero e gratuito. Necessaria la prenotazione attraverso il format on line
Sorgente: Cibo e Medicina – Venezia
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Sorgente: Eventi In Primo Piano
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Benvenuto nella nuova sezione Calendario Eventi! In questa pagina troverai tutte le date degli Eventi, dedicati alla salute, in cui potrai conoscere l’esperienza di chi ha contribuito a migl…
Sorgente: Calendario
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