Concezione psicosomatica della malattia: OMEOSTASI E FORZE RISANATRICI NATURALI

omeostasiL’Omeostasi e le Forze Risanatrici Naturali


Nella concezione psicosomatica della malattia, l’ammalarsi e il guarire rappresentano gli eventi estremi di un processo interno di auto-organizzazione dell’organismo, detto “omeostasi”. Quando i meccanismi omeostatici, che permettono all’organismo di mantenersi in equilibrio, vengono alterati, si ha l’evento malattia, così come lo stato di salute è il frutto di un automatismo omeostatico, i cui fini meccanismi di regolazione biologica non sono percepibili dalla coscienza perché avvengono nell’inconscio corporeo.

L’uomo moderno pretenderebbe di risolvere rapidamente ogni malattia con medicinali specifici, evitando così di dedicarsi alla ricerca delle “cause” dei propri squilibri interni e demandando ai farmaci funzioni che l’organismo potrebbe svolgere in maniera autonoma o al massimo con l’ausilio di medicamenti blandi (ovviamente esulano da questo discorso condizioni gravi e pericolose come traumi o infezioni dovute ad agenti virali esterni aggressivi e mortali).

La malattia fa parte della vita e l’arte della guarigione fonda le sue basi nella capacità di essere consapevoli di quali eventi, piccoli o grandi, hanno alterato l’equilibrio della nostra unità psicosomatica: i farmaci possono agire sui sintomi nel breve termine, ma nel lungo periodo è necessario prendere consapevolezza dei ritmi, dei tempi, dei bisogni, delle pulsioni e dei possibili stati conflittuali del nostro corpo, della nostra mente, della nostra vita, di noi stessi.

da Enciclopedia Microsoft Encarta:

lemma: “Ippocrate di Cos (enciclopedia vers. CD)

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Al di là dell’aspetto prettamente farmacologico, La Medicina delle Cause trasmette un’etica rinnovata del rapporto medico-paziente, invitando ad adottare un punto di vista più globale nell’approccio all’individuo malato; inoltre sollecita il recupero di un ruolo attivo da parte dei pazienti, nella conservazione del proprio stato di salute.La Medicina delle Cause è rivolto a chiunque voglia riappropriarsi della gestione del proprio benessere psico-fisico, comprendendo a fondo i vantaggi di una filosofia della medicina che mira all’individuazione delle cause che hanno provocato la perdita dello stato di salute, ma anche a medici e professionisti della salute che vogliano allargare l’orizzonte delle proprie conoscenze, apprendendo nuovi strumenti terapeutici e nuovi spunti di approfondimento professionale.

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Il fondamentale lavoro di Rudolf Kutzli sul disegno di forme rappresenta una raccolta di esercizi esposti secondo gradualità in cui viene mostrato un percorso che può essere seguito da tutti coloro che cercano uno stimolo alla propria attività interiore, indipendentemente da qualsiasi attitudine o conoscenza preliminare.

Questa sequenza di esercizi conduce ad un processo di attivazione che porta allo schiudersi delle forze creative sopite in ogni essere umano. Il disegno di forme fortifica il centro del nostro essere, l'”Io”, di fronte alle tendenze che lo minacciano costantemente spingendolo verso un pensiero sclerotizzato, verso crampi e desertificazioni dell’anima, verso l’apatia o l’assenza di guida nella sfera della volontà.

In un’epoca in cui tutto concorre alla paralisi della forza che apporta motivazione, al disseccamento dell’anima, in un’epoca i cui anti-ritmi minacciano di farci ammalare, un allenamento come questo può essere una sorgente di forze risanatrici, vitalizzanti e animicamente attivanti.
Nel settembre del 1919 Rudolf Steiner fondò la prima scuola Waldorf (scuola “steineriana”), basata su una nuova pedagogia, ovvero su un metodo d’insegnamento ispirato alla ricerca di una nuova “conoscenza dell’uomo” (Antroposofia). Nel programma di tale scuola Steiner introdusse due nuove materie, entrambe incentrate sulla forma e il movimento: l’euritmia e il disegno di forme.

Il disegno di forme parla al compositore ritmico nella nostra interiorità che unisce in armonia il formare e lo sciogliere, l’impulso e la quiete, il cosmico e il terrestre, rafforzando la forza del centro.

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