Amare è un Obbligo?
Con il termine “Obbligo” s’intende comunemente l’azione che ci sentiamo di dover compiere nel rispetto di norme imposte dall’educazione, dalla cultura di appartenenza, dalla religione, dai valori di riferimento.
Espletarlo soddisfa il nostro Super-Io, restituendoci un’immagine di correttezza e conformità alla regola; non adempierlo ci espone ai sensi di colpa e alla disistima.
Sentirci “a posto” ma Infelici
Trasformare la nostra vita in una sequenza di obblighi è il modo più sicuro per condannarci all’infelicità.
L’obbligo è infatti la cartina tornasole della nostra irregimentazione a regole che ci imponiamo e che nel profondo percepiamo come coercitive, se non addirittura punitive.
Entrare nella “psicologia dell’obbligo” traduce in costrizione ogni nostro atto. Per obbligo lavoriamo, ci comportiamo in un certo modo, diciamo alcune cose e ne tacciamo altre.
Per obbligo arriviamo ad imporci di divertirci, riposarci o andare in vacanza. Persino voler bene e fare l’amore, in una mentalità tutta improntata sul dovere, possono tramutarsi in obbligo!
L’obbligo vincola la nostra coscienza a dettami forzati. La conseguenza più evidente di questa operazione è che finiremo per sentirci “a posto” con noi stessi solo quando rispetteremo la norma.
E all’opposto, “sbagliati” quando non la seguiremo.
Effetto collaterale di tale atteggiamento esistenziale è la perdita di contatto con la nostra interiorità; più siamo infarciti di obblighi, più dimostriamo di essere di “di testa”, in balia di credenze e convenzioni assorbite dall’esterno, che via via ci allontanano dai nostri desideri, dalle necessità profonde, dalla nostra vera natura.
Rischiamo quindi di diventare esecutori perfetti di “ciò che si deve” ma di essere sempre più infelici e frustrati.
“Non si ama per obbligo
non esiste nessuna regola di comportamento
o di cosiddetto buon senso
che possa imporre
di mantenere vivo un rapporto
che non crea benessere.”
L’obbligo si oppone al cambiamento
L’obbligo ci candida al sacrificio e alla rinuncia
L’unico vero obbligo è realizzare se stessi
LA TECNICA:
Non obbligarti ad amare sempre
i SI e i NO degli Obblighi
Da “Il Diario della Felicità”
di Raffaele Morelli.
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Domenico Gioffrè
Da ridurre, da controllare, da curare – Prefazione di Umberto Veronesi |
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Erickson
Il libro affronta il tema dolore da diverse prospettive, con il contributo di prestigiose figure della cultura italiana quali: S. Argentieri, G. Filoramo, A. Guerci, S. Natoli, G. Ravasi, S. Garattini, F. Mandelli e V. Ventafridda. Possiamo pensare ad una vita senza dolore? Non è possibile e non dovremmo neppure augurarcelo. La nostra stessa sopravvivenza, in assenza del «segnale» dolore, sarebbe messa in serio pericolo. Ma quando il dolore ha esaurito il suo «messaggio» esso deve essere lenito sia nelle patologie acute che in quelle croniche senza guarigione possibile. In questo modo è possibile restituire una dignitosa qualità della vita a chi quotidianamente affronta la dura prova dell’esperienza di malattia. In Europa siamo agli ultimi posti nell’impiego di farmaci oppiacei. Il dolore non è un prezzo da pagare sempre e comunque alla malattia. Eppure, ignoranza, pregiudizi e rassegnazione hanno impedito di concepire la lotta contro la sofferenza fisica come un obbligo terapeutico nelle strutture sanitarie e a casa del malato. |
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Anna Oliverio Ferraris
Come nasce, come cresce, come cambia l’idea di sé |
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Giunti Edizioni La modernità ha liberato l’individuo dalle antiche catene di casta, di stato e di classe, ma ha anche creato un nuovo obbligo verso se stessi, quello di costruirsi un’identità. E questo significa anche affrontare dei paradossi: si è unici ma ci si specchia negli altri; si è autonomi ma si ricerca la stabilità dell’Io nei riconoscimenti e nelle conferme altrui; si rivendica la propria autentità pur recitando ruoli diversi e a volte si indossano, a scopo difensivo, dei falsi Sé. |
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Osho | |
Infinito Records Edizioni Videodiscorso: tre tracce – inglese – sottotitoli in italiano – doppiato in italiano. Amore e odio…verso un amore che non ha opposti. “Quando in te nascono odio, rabbia, passione, compassione, qualunque cosa, sii consapevole e fai che ogni cosa nasca dalla consapevolezza. Il miracolo è che la consapevolezza, senza che tu debba dire o fare alcunché, trasforma quanto di sgradevole c’è in te in qualcosa di stupendo. La consapevolezza è una forza trasformatrice.” OSHO |
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hai scritto una gran bella verità, complimenti