Cambiare pensiero: da Conversazioni con Dio di Neale Donald Walsch

Nuove Rivelazioni

Nuove Rivelazioni

Cambiare pensiero

Il che mi porta a farti un’altra domanda. Perché non dai appunto una sistemata a questo mondo, invece di lasciarlo andare all’inferno?

Perché non lo fai tu?

Perché non ne ho il potere.

Sciocchezze. Hai il potere e la capacità di mettere fine alla fame nel mondo in questo stesso momento, di curare subito le malattie. Che cosa ne pensi se ti ripeto che la vostra stessa classe medica non fa conoscere le cure, si rifiuta di approvare la medicina e le terapie alternative perché rappresentano una minaccia alla stessa struttura sanitaria? Che cosa ne pensi se ti dico ancora che i governi del mondo non vogliono la fine della fame nel mondo? Mi crederesti?

Ho qualche difficoltà a questo riguardo. So che si tratta del punto di vista populista, ma non riesco a credere che in effetti corrisponda al vero. Nessun medico sarebbe disposto a negare una cura. Nessun governante vorrebbe vedere il suo popolo morire.

Nessun dottore preso individualmente, questo è vero. Nessun particolare uomo di governo, giusto. Ma la professione medica e l’attività politica si sono istituzionalizzate, e sono le istituzioni che si battono contro queste cose, talvolta in maniera molto subdola, talaltra senza nemmeno volerlo, ma ineluttabilmente, perché per queste istituzioni è una questione di soprawivenza.

Per esempio, ti ho già detto che i dottori in occidente negano l’efficacia terapeutica della medicina orientale perché ammettere che talune modalità alternative alle loro riescano a ottenere anche soltanto qualche risultato nelle guarigioni significherebbe lacerare il tessuto stesso dell’istituzione così come si è tradizionalmente strutturata.

Non si tratta di una forma di malevolenza, ma è un’azione molto insidiosa. La medicina ufficiale non fa una cosa del genere per cattiveria, lo fa perché è spaventata.

“Tutte le aggressioni sono una richiesta di aiuto”. L’ho letto in A Course in Miracles.

Lo so. Ce l’ho messo io.

Hai dvvero una risposta per tutto.

Il che mi ricorda che abbiamo appena cominciato con le tue domande. Stavamo discutendo del modo in cui tu avresti potuto mettere sulla buona strada la tua vita. Del modo per farla “decollare”. Stavo parlando del processo della creazione.

Sì, e io continuo a interromperti.

Giusto, ma facciamo ora un passo indietro, per non perdere il filo di qualcosa che è molto importante.

La vita è una creazione, non una scoperta.

Non vivi per scoprire che cosa ti porta di nuovo ogni giorno, bensì per crearlo. Crei la tua realtà minuto per minuto, con ogni probabilità senza saperlo.

Ecco qui il motivo per cui ciò è così, e come funziona.

1. Ti ho creato a immagine e somiglianza di Dio.

2. Dio è il creatore.

3. Sei tre esseri in uno. Puoi definire questi tre aspetti dell’essere in qualunque modo tu voglia: Padre, Figlio e Spirito Santo; spirito, mente e corpo; super-io, io e inconscio eccetera.

4. La creazione è un processo che procede da queste tre parti del tuo essere. Messo in altri termini, tu crei a tre livelli. I mezzi della creazione sono: il pensiero, la parola e le azioni.

5. Tutta la creazione incomincia dal pensiero (“Procede dal Padre”). Tutta la creazione poi continua con la parola (“Chiedi e ti sarà dato, parla e per te sarà fatto”). Tutta la creazione si compie nell’azione (“E il Verbo si incarnò e rimase tra noi”).

6. Quello che pensi, ma in seguito non esprimi mai in parole, viene creato su un certo livello. Quello che pensi ed esprimi in parole viene creato su un altro livello. Quello che pensi, esprimi e fai, diventa manifesto nella tua realtà.

7. Pensare, esprimere, e fare qualcosa in cui non si creda totalmente è impossibile. Perciò il processo della creazione deve includere la fede, ossia la consapevolezza. Questa è la fede assoluta. Questo va al di là della speranza. Questo è avere coscienza di una certezza. (“Grazie alla tua fede sarai guarito”.) Perciò la parte attiva della creazione include sempre la consapevolezza. Si tratta di una chiarezza a livello viscerale, una totale certezza, una completa accettazione di qualcosa come una realtà.

8. Questo luogo di autentica conoscenza è un luogo di intensa e incredibile gratitudine. Sì tratta di un ‘anticipata riconoscenza. E questa, forse, è la più importante chiave per la creazione: essere grati in anticipo, e a causa della creazione. Dare la cosa per scontata in partenza, non solo è giustificato, ma incoraggiato. Costituisce il chiaro indice di una profonda conoscenza. Tutti i Maestri sanno in precedenza che l’azione si è compiuta.

9. Celebra e godi di tutto quello che crei, che hai creato. Respingere una qualsiasi parte di esso è respingere una parte dite stesso. Qualunque cosa si presenti adesso come una parte della tua creazione, possiediia, reclamala, benedicila, siine grato. Cerca di non condannarla “Dio la maledica ” perché condannarla vuoi dire condannare te stesso.

10. Se esiste qualche aspetto della creazione che trovi insoddisfacente, benedicilo e limitati a cambiario. Fai una nuova scelta. Chiedi una nuova realtà. Pensa un pensiero nuovo. Pronuncia una nuova parola. Fai qualcosa di nuovo. Fallo in maniera magnifica e il resto dei mondo ti seguirà. Chiedi che lo faccia. Pretendilo. Di’: “Sono la Vita e la Via, seguitemi”. Questo è il modo di manifestare la volontà di Dio “così in Cielo come in Terra”.

Se fosse tanto semplice, se questi dieci iniziative sono tutto quello di cui abbiamo bisogno, perché le cose non funzionano in tal modo per molti di noi?

Funzionano così, per tutti voi. Alcuni di voi agiscono in maniera consapevole, e altri senza rendersene conto, senza nemmeno sapere quello che fanno. Taluni di voi procedono del tutto vigili, e altri sono sonnambuli. Eppure tutti state creando la vostra realtà -creandola, non scoprendola – ricorrendo al potere che vi ho conferito, e al procedimento che vi ho appena descritto. Quindi, tu mi hai domandato quando la tua vita avrebbe “preso quota”, e io ti ho dato la risposta. Otterrai che la tua vita “decolli” innanzitutto diventando ben certo di quello che ne pensi. Pensa a quello che vorresti essere, a quello che vorresti fare e avere. Pensaci spesso finché non ti sarai chiarito appieno le idee. Poi, quando avrai raggiunto tale risultato, non pensare ad altro. Non immaginare nessun’altra possibilità.

Scaccia tutti i pensieri negativi dalle tue costruzioni mentali. Sbarazzati di ogni pessimismo. Abbandona qualunque dubbio. Respingi la paura. Disciplina la tua mente perché si attenga strettamente al pensiero creativo originale.

Quando i tuoi pensieri saranno limpidi e incrollabili esprimili come verità. Pronunciali ad alta voce. Serviti della grande autorevolezza che suscita il potere creativo: Io sono. Dichiara il fatto che tu esisti agli altri. “Io sono” è la dichiarazione creativa più forte in tutto l’universo. Qualunque cosa tu dica, dopo le parole “Io SONO” mette in moto queste esperienze, le suscita, le porta a te.

Non esiste altra via della quale l’universo abbia nozione circa il proprio funzionamento. Non esiste altra strada da prendere di cui esso sia a conoscenza. L’universo risponde alle parole “Io sono” come risponderebbe il genio della lampada.

Tu dici: “Abbandona qualunque dubbio, respingi la paura, sbarazzati di ogni pessimismo”, come se dicessi: “Prendi una fetta di pane”. Ma queste cose è più facile dirle che farle. “Scaccia tutti i pensieri negativi dalle tue costruzioni mentali”, potrebbe benissimo leggersi come, “Scala il monte Everest, prima di colazione”. Si tratta piuttosto di un ordine ancora più impegnativo.

Imbrigliare i tuoi pensieri, esercitando il controllo su di essi, non è così difficile come potrebbe sembrare. (Né, quanto a questo, lo è lo scalare il monte Everest.) È tutta una questione di disciplina. E tutta una questione di volontà.

Il primo passo è quello di imparare a controllare i tuoi pensieri; a pensare a quello a cui stai pensando. Quando ti sorprendi a pensare pensieri negativi – pensieri che negano la tua più alta idea circa una cosa – ricomincia a pensare! Voglio che tu lo faccia alla lettera. Se pensi di essere in un periodo di depressione, in una situazione spiacevole, e che niente di buono ne può derivare, pensa di nuovo. Se pensi che il mondo sia un luogo deplorevole, pieno di eventi negativi, ricomincia a pensare. Se pensi che la tua vita stia andando a catafascio, e hai l’impressione di non riuscire più a rimetterne insieme i pezzi, ricomincia a pensare.

Ti puoi addestrare a farlo. “Rifletti su come sei riuscito bene ad addestrare te stesso a non farlo!”

Grazie. Non mi hanno mai prospettato questo procedimento con tanta chiarezza. Vorrei che fosse facile a farsi come a dirsi, ma ora se non altro ho capito con chiarezza, credo.

Bene, se hai bisogno di un ripasso, abbiamo a disposizione numerose vite.

da Conversazioni con Dio
di Neale Donald Walsch (Sperling e K.)

-Tutti i libri dello stesso autore qui

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Neale Donald Walsch

Ritrovare la Luce

Un percorso di rinascita spirituale


Rinascere, creare un nuovo se stesso e trovare lo scopo della vita: questo è l’obiettivo di ciascuno di noi. Walsch ci guida per mano in un viaggio spirituale senza precedenti.

L’autore di Conversazioni con Dio ci accompagna lungo un percorso di rinnovamento spirituale che ci condurrà ad abbracciare il vero scopo della vita: Ri-Creare la consapevolezza di noi stessi. In questo libro Walsch ci prende pe mano e ci guida verso la svolta della nostra esistenza: seguendo i principi con una serie di semplici esercizi, diventeremo ben presto in grado di tradurre nella pratica le rivelazioni riguardo il processo di trasformazione di noi stessi in “portatori di luce”.

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Neale Donald Walsch

Esercizi di vita

La pratica quotidiana della saggezza

“La più grande ironia della vita è che tutto ciò che vogliamo, l’abbiamo già.” Ecco una delle verità per cui Walsch è tanto famoso – e tanto provocatorio. In questo libro risponde con la consueta ironia e serenità a domande fondamentali sulla ricchezza, sull’amore, sul lavoro: le dimensioni della vita dove il desiderio di quello che non si possiede domina l’animo con forza, tenendolo in scacco. Walsch trasforma i problemi in avventure: senza appoggiarsi a risposte miracolose, ma modificando il punto di vista dei suoi lettori-interlocutori e mostrando loro le sconosciute ricchezze interiori di cui non fanno uso. Frutto di alcuni seminari che Neale Donald Walsch ha tenuto in diverse parti del mondo ai suoi numerosissimi lettori, questo libro ha il ritmo di una vera e propria conversazione con un amico, ai cui buoni consigli si ritorna spesso.

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I perché nascosti della malattia psicosomatica : Come guarire ed essere felici.

I perché nascosti della malattia psicosomatica –

psicosomatica-olisticaCome guarire ed essere felici.

Disagio psicologico. Quando la malattia diventa un rifugio

Una piccola premessa: propongo questo articolo per rispondere ad un messaggio che ho ricevuto da una cara ragazza, che per convenzione chiameremo Debora, che scrive: “Mi sono rotta una caviglia… ho la gamba ingessata. C’è un messaggio da capire o sono le solite stronzate senza senso che mi capitano?

Se tu stai sempre male..
Certe persone, anche in giovane età, si trovano a lottare contro una cattiva salute. Non hanno nessuna malattia seria, solo tanti piccoli fastidiosi disturbi che influenzano la loro vita e le loro relazioni con gli altri. Queste persone sembrano perseguitate dalla sfortuna: ne hanno sempre una! Disturbi come stanchezza cronica, vertigini, tachicardia, gastriti, coliti, cefalee, vaginiti, cistiti, dolori muscolari, cervicale, sindrome premestruale, ciclo irregolare, bruxismo e continui raffreddori ed influenze (e l’elenco potrebbe continuare a lungo!) sono tristemente familiari per queste persone così cagionevoli.

Purtroppo, chi soffre di questi acciacchi non si sente compreso né dal medico curante che spesso liquida i loro mali come “stress” né dai loro familiari che li trattano da ipocondriaci.

Ti sei riconosciuto in questa descrizione? Sappiamo che non ti senti bene e che non è giusto che la tua sofferenza venga banalizzata o minimizzata, ma , quando questi disturbi persistono, possono essere la “spia” di una profonda sofferenza psicologica.

Gli stretti legame fra corpo e mente.
Giustamente, chi soffre di un continuo malessere, si arrabbia quando i suoi disturbi vengono attribuiti allo stress. Chi soffre di una serie di disturbi psicosomatici non è un malato immaginario, è una persona che sta male davvero, anche se i suoi disturbi sono causati “solo” dallo stress. Le ultime scoperte scientifiche hanno evidenziato come corpo e mente siano strettamente collegati. Quando siamo ansiosi e spaventati, nel nostro corpo avvengono una serie di reazione biochimiche e ormonali: il nostro metabolismo accelera, il nostro battito cardiaco aumenta, la pressione sale, salgono i livelli di trigliceridi e di colesterolo nel sangue mentre diminuiscono gli ormoni sessuali. Le emozioni negative influiscono anche sul sistema immunitario che diventa meno resistente alle malattie e alle infezioni.

Purtroppo se lo stato di stress si prolunga nel tempo, ci si può ammalare seriamente.

Certo, non si può assolutamente affermare che tutte le malattie abbiano un origine psicosomatica : tuttavia le persone infelici o ansiose tendono ad ammalarsi di più e a riprendersi più lentamente dalle malattie rispetto alle persone serene.

Il caso di “Cerotto”.
Una mia paziente è soprannominata dagli amici “Cerotto” per la sua tendenza alle malattie e agli incidenti. La povera ragazza, a nemmeno 30 anni, ha collezionato un numero impressionante di malattie, distorsioni, contusioni e piccole fratture. Parlare con lei è come ascoltare un bollettino medico: ogni settimana ha un malessere diverso. Occorre dire che non c’è da parte sua alcuna simulazione né decisione cosciente. Anzi, “Cerotto” sta pagando un prezzo altissimo per i suoi meccanismi inconsci :non c’ niente di divertente nel rompersi un dito o nell’avere una distorsione alla caviglia!

In genere, le sue malattie o i suoi incidenti seguono uno schema ricorrente: “Cerotto” si ammala quando deve affrontare delle responsabilità che non si sente pronta ad assumere o quando vuole evitare un conflitto con una persona per lei importante. La prima frattura, per esempio, si è verificata quando la ragazza stava andando al suo primo colloquio di lavoro: è scivolata e si è rotta un dito. Questo le ha permesso di evitare il colloquio e il lavoro. Ma quando è riuscita a trovare un lavoro, è stata costretta a rinunciarvi perché ha sviluppato una forma di “otite bollosa” , refrattaria a qualsiasi trattamento medico, che è scomparsa quando ha deciso di lasciare il lavoro. Tutti i suoi successivi tentativi di inserirsi nel mondo del lavoro sono falliti per cause mediche : lo stress dell’ ambiente lavorativo la faceva ammalare e di conseguenza, la ragazza veniva licenziata per le sue numerose assenze. In campo sentimentale, la situazione non è migliore : a partire dall’adolescenza, “Cerotto” è sempre stata fidanzata ma quando la relazione diventava seria, si ammalava o aveva un incidente. Questo le permetteva di rimandare una decisione impegnativa come il matrimonio o la convivenza e testare inconsciamente la disponibilità del partner a prendersi cura di lei.

Insomma, le malattie nella sua vita avevano la funzione molto importante, sebbene inconscia, di evitare le responsabilità della vita adulta , preservando allo stesso tempo la propria autostima ed evitando il conflitto con gli altri.

Occorre sottolineare, ancora una volta, che si tratta di meccanismi assolutamente inconsapevoli, se la ragazza fosse infatti cosciente delle sue paure e dei suoi reali desideri, troverebbe un modo più efficace e, soprattutto meno doloroso, per affrontare i suoi problemi.

Malattia e desideri regressivi.
Di fronte alle difficoltà della vita, tutti noi almeno una volta abbiamo desiderato scappare su un isola tropicale oppure ritornare in un periodo della nostra vita più spensierato e con meno responsabilità. A volte, quando siamo particolarmente scontenti, visto che non possiamo scappare o ritornare bambini, ci ammaliamo.

Naturalmente non sto sostenendo che tutte le malattie siano frutto di desideri regressivi! Ma, a volte, la malattia psicosomatica può essere l’espressione di un inconscio desiderio di fuggire da una vita stressante e insoddisfacente.

Naturalmente la malattia psicosomatica può avere molti significati che non è possibile esaminare in questa sede, per cui mi limiterò a parlare soltanto di uno dei molti significati possibili del disagio psicosomatico: quello della regressione.

Quando ci ammaliamo, possiamo permetterci di essere deboli e di far sì che altre persone ci accudiscano e si occupino di noi. Spesso, chi è ammalato, riceve per via delle sue sofferenze una attenzione e una comprensione da parte delle persone che lo circondano, che da sano non riceverebbe. Inoltre, la malattia può consentirci di prendere una pausa da una quotidianità vissuta come troppo logorante e frustrante e/o può evitarci di assumere delle responsabilità, salvaguardando allo stesso tempo la nostra autostima.

Per esempio, la ragazza citata nel paragrafo precedente, essendo sempre malata o incidentata era giustificata agli occhi degli altri e di se stessa se non si metteva alla prova nella vita.

Ma evitando le responsabilità, evitava anche di confrontarsi con i propri limiti ed evitava anche il rischio di fallire.

I perché nascosti della malattia psicosomatica
Molti malati psicosomatici sono cresciuti in ambienti familiari freddi e distratti e non si sono mai sentiti veramente amati e considerati dai loro genitori. Soltanto quando erano malati, riuscivano ad ottenere da parte delle figure genitoriali affetto e attenzioni. Il messaggio inconscio che hanno ricavato dalle loro esperienze infantili è che il dolore è il prezzo dell’amore e che solo se soffrono possono essere amati.

Non solo: alcuni malati psicosomatici sono molto arrabbiati e risentiti per le deprivazioni affettive subite, e si aspettano inconsciamente dalla vita e dagli altri una specie di “risarcimento” per la mancanza d’amore della loro infanzia. Di conseguenza, nelle relazioni affettive cercano nel partner il genitore amorevole che non hanno mai avuto. Si aspettano dall’ altro una devozione totale e un amore incondizionato che per primi non riescono a dare.

Ma dal momento che le loro aspettative sono eccessive, difficilmente si sentono soddisfatti dei loro rapporti con gli altri.

La scarsa autostima è un tratto caratteristico del malato psicosomatico regressivo : quest’ultimo ha spesso di sé un immagine negativa : si percepisce come una persona debole, inferiore agli altri, incapace di cavarsela da solo nella vita.

Alcuni malati psicosomatici convinti di non riuscire ad interessare gli altri per le loro qualità, scelgono inconsciamente di diventare ” speciali” nelle loro debolezze. E il ruolo di “malato cronico”, di ” quello o quella a cui va sempre tutto male” può diventare un modo per essere finalmente visti dagli altri, per avere una propria identità, per trovare il proprio posto in famiglia o nella società.

Come guarire ed essere felici.
Guarire da uno stato di malessere cronico è possibile ma richiede un notevole lavoro su se stessi. Per stare meglio è importante cambiare l’immagine di sé , concentrandosi sulle proprie risorse (invece che sulle pecche fisiche e caratteriali) e lavorare sulla capacità di autoaffermazione e sull’assertività.

In questo paragrafo, daremo al riguardo qualche sintetica indicazione che spero, potrà essere utile:

1. Pratica regolarmente uno sport
Chi soffre di frequenti disturbi psicosomatici non ha un buon rapporto con il proprio corpo, che spesso percepisce come debole e malato. Avere una buona forma fisica può cambiare la percezione corporea, e di conseguenza, farti entrare in contatto con la tua forza interiore.

Lo sport è utile perché ti aiuta a sviluppare l’autodisciplina, una qualità carente in molti malati psicosomatici. Se è possibile scegli uno sport che permetta di scaricare l’aggressività come le arti marziali o il kick-boxing, ecc … Queste attività sportive ti faranno sentire più forte fisicamente e quindi, anche mentalmente.

2. Aumenta la tua soglia di tolleranza allo stress.
In genere, il malato psicosomatico di tipo regressivo ha una bassa soglia di tolleranza allo stress : di fronte alle difficoltà fugge oppure si ammala. Per diventare più forti , è importante sviluppare una buona dose di autodisciplina. Quindi è necessario imparare a fare le cose e rispettare tutti gli impegni anche quando non ci si sente al massimo della forma fisica o psicologica.

3. Sviluppa l’assertività nelle relazioni con gli altri.
Solitamente chi soffre di disturbi psicosomatici ricorrenti ha delle grosse difficoltà ad essere assertivo : l’aggressività viene rivolta verso se stessi e verso il proprio corpo. In altre parole, il malato psicosomatico si serve inconsciamente della malattia per comunicare agli altri le proprie esigenze e i propri desideri. Un esempio di questo meccanismo è quello della casalinga che si sente sfruttata e non appoggiata dai familiari e che sviluppa un improvvisa allergia ai detersivi, “costringendo” così marito e figli ad aiutarla nelle pulizie di casa. Chi soffre di frequenti disturbi psicosomatici spesso deve imparare a riconoscere e ad esprimere in modo assertivo le proprie esigenze.

4. Non appoggiarti troppo agli altri.
Chi non si è sentito amato da piccolo, come molti malati psicosomatici, tende inconsciamente a cercare nel partner il genitore amorevole che non ha mai avuto. Oppure nel migliore dei casi, chi sta sempre male, tende a pretendere dal partner un trattamento speciale a causa della sua salute delicata. E’ superfluo aggiungere che queste dinamiche psicologiche difficilmente danno luogo a rapporti felici e appaganti ! Chi soffre di continui disturbi psicosomatici dovrebbe cercare di ridurre le sue aspettative, cercando di instaurare con il partner un rapporto il più possibile partitario e gioioso.

5. Pensa a tutto quello che hai ricevuto dalla vita
A volte, chi ha avuto molte malattie è risentito con la vita perchè sente di aver avuto più problemi e difficoltà della media della gente e , in alcuni casi, può essersi formato un immagine di sé negativa come quella di una persona sfortunata, con molte pecche fisiche e caratteriali. Ma quando si è troppo focalizzati su quello che non si ha avuto nel passato, si diventa incapaci di apprezzare quello che si ha nel presente. E quando ci si concentra troppo sulle limitazioni a cui la malattia ci costringe, si diventa incapaci di vedere le opportunità che la vita ci offre. Quindi per superare la dolorosa sensazione di essere perseguitato dalla sfortuna, è bene concentrarsi sulle opportunità che ci sono state offerte ( e non solo su quello che ci è mancato) , sui nostri punti di forza (e non solo sulle nostre debolezze), sulle soluzioni (e non solo sui problemi)

6. Prendi contatto con la tua aggressività.
Chi soffre di disturbi psicosomatici tende a rivolgere verso se stesso l’aggressività sia con una continua autosvalutazione, sia ammalandosi, sia mettendosi in situazioni spiacevoli e stressanti.

Per prendere contatto con la propria parte aggressiva, può essere utile frequentare un corso di bioenergetica. La bioenergetica lavorando sul corpo , è adatta soprattutto alle persone molto celebrali, in quanto permette un contatto più profondo e immediato con le proprie emozioni.

Dottoressa Anna Zanon

(www.ilmiopsicologo.it)

Invia qui (o nello spazio sottostante per i commenti) i tuoi consigli a Debora e a tutti coloro che vivono questi stati di sofferenza, te ne siamo GRATI!

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Psicologia Psicosomatica Yoga - MP3
Diario di Psicosomatica

Articolo:Consigli di Benessere Alimentare: Maratona del PH

Amore vero e Felicità: significato e uso di queste due parole nel nostro Linguaggio quotidiano

Amore e Felicità


Tristezza, rabbia e paura: sono tutte emozioni che derivano da qualche forma di attaccamento a qualcosa o a qualcuno. Tuttavia molti di noi imparano a credere che anche l’amore e la felicità siano emozioni.

Tale convinzione oscura sia il nostro bisogno che l’abilità di essere più consapevoli delle nostre emozioni e di come le creiamo. Essa deriva dalla perdita di significato delle parole ‘amore’ e ‘felicità’. Usiamo queste due parole in maniera troppo generica al punto che esse sono diventate due tra le parole più fraintese ed eccessivamente usate nel nostro linguaggio quotidiano.

Amore è per lo più confuso con desiderio (ti amo in realtà significa: ti voglio), con l’attaccamento (amo la mia squadra di calcio), con la dipendenza (amo la mia cocaina) e con l’identificazione (amo il mio paese).

Quando parliamo di amore in questo senso non parliamo di amore quanto del suo opposto.

Facciamo lo stesso con la parola felicità. La usiamo e ne abusiamo in molti modi. La confondiamo con un possesso (è appena arrivato il mio tappeto nuovo, sono così felice!), con il consumo (ho appena mangiato il mio cibo preferito, sono così felice!), con qualche esperienza stimolante (ho appena visto il film più recente, sono così felice!) e con il sollievo (non ho più mal di denti, sono così felice!).

In tutti gli esempi citati stiamo in realtà dicendo che crediamo che l’amore e la felicità nella vita vengano dal di fuori di noi e che siano dipendenti dagli altri, dalle circostanze o da qualche stimolo fisico. Tuttavia, tutti sappiamo profondamente che vero amore e felicità sono incondizionati, non dipendenti da qualcosa o da qualcuno, e che si muovono dall’interno verso l’esterno e non dall’esterno verso l’interno.

Amore vero e felicità possono essere considerati stati d’essere fondamentali a cui possiamo accedere a piacimento una volta che abbiamo imparato a rivolgere le nostra attenzione alla nostra interiorità e a vivere dal dentro al fuori e non dal fuori al dentro. Essi possono anche essere considerati il nostro puro potenziale in tutte le situazioni. Quando agiamo con amore vero facciamo qualcosa per gli altri che porta loro beneficio a livello spirituale e quando ciò accade sperimentiamo le vera felicità, che è più simile a una profonda sensazione di appagamento interiore.

Questo modo di vivere affonda le sue radici nella pace. Se non siamo in pace con noi stessi non possiamo dare amore. La pace è, l’amore fa e la felicità (appagamento) ripaga.

Solo allora la nostra autostima e il senso del nostro valore diventano solide rocce, perché ci rendiamo conto che questi nuclei di qualità interiori non possono esserci portati via e che essi sono la base del nostro valore in quanto persone e dei nostri valori di vita. Quando impariamo ad accedere e a generare questi stati fondamentali del nostro essere, essi ci danno la forza di smuovere il nostro carattere in positivo, da quello basato sulla competizione, sul possesso e sulla sopravvivenza a uno basato sulla co-operazione, la condivisione e il servizio. In breve, dal prendere al dare.

Quando scopriamo interiormente ciò che eravamo convinti si potesse trovare solo esternamente, scopriamo libertà e serenità profonde. Il metodo per sostenere questa consapevolezza e connessione è la pratica regolare della meditazione. Il campo di azione è la relazione con gli altri. Quando la felicità di una madre non dipende dall’obbedienza del figlio, allora è capace di ‘essere amore’ per quel figlio, anche quando imporrà delle regole.

Quando la felicità di un manager non dipende dall’essere in tempo per le scadenze, né dalla performance dei membri del suo gruppo, allora saprà essere più attento e più incoraggiante verso i suoi collaboratori, il che è alla base di una leadership efficace. Quando gli innamorati si incontrano, smettono di dirsi “ti amo“, e invece si dicono “io sono amore per te”.

Domanda: Da dove pensi derivi gran parte della felicità nella tua vita?

Riflessione: La felicità è una decisione e non una dipendenza

Azione: Che cosa puoi fare domani nella tua relazione con una persona in particolare per passare dal desiderare e sopravvivere al sostenere e servire?

(Brahma Kumaris World Spiritual University -[Sadhana)
vai agli articoli:

Le Dinamiche della Vita di Coppia

Relazioni di coppia

La Coppia che Funziona: Ama te stesso e non importa chi sposerai

Gelosia: il timore di perdere…

Altre letture a tema: qui




Roy Martina – Info-Corsi-Intervista-Dicono di lui…

Roy Martina

Info-Corsi-Seminari-Intervista

Dicono di lui…


Medico e psicologo con più di 25 anni di esperienza, Roy Martina combina nella sua esperienza conoscenze mediche tradizionali e una pluriennale esperienza nel campo della medicina orientale e alternativa: Omeopatia, Agopuntura, Elettro-diagnosi, Terapia Naturale, Riflessologia, Dietologia, Terapia Neuro-emozionale e Benessere preventivo.

Dal 1995, dopo anni di ricerche sugli effetti delle tossine ambientali sul sistema immunitario, Martina ha concentrato i suoi sforzi sullo Stato di Benessere Totale (Mente, Corpo, Anima e Spirito).

Proprio da queste sue nuove ricerche sono scaturiti innovativi e rivoluzionari metodi per il raggiungimento del benessere psico-fisico: INTEGRA, NEI – Integrazione NeuroEmozionale (uno dei più noti ed efficaci metodi terapeutici alternativi nello sviluppo della qualità della vita), Equilibrio Emozionale (una tecnica per diminuire lo stress e gestire al meglio le emozioni), IRT, RAPID, Vitality Medicine, OMEGA Health Coaching, Emozional Wellness Coaching.

Relatore dalle eccezionali doti comunicative, conoscitore di 5 differenti lingue, Roy Martina tiene seminari in tutto il mondo non solo ai suoi colleghi e agli operatori del benessere ma a tanti imprenditori e uomini d’affari che desiderano raggiungere l’equilibrio e l’armonia.

Martina è il fondatore della “Roy Martina Academy”, presente in Germania e in Olanda, per la formazione sia dei pazienti sia degli operatori del settore; dei “Second Opinion Wellness Centers” e infine di “RELIEF” una fondazione no-profit per supportare la terapia emozionale nei bambini e negli adolescenti.

Roy Martina è anche autore di numerosi libri tra cui:

L’Arte della Vitalità,

Come essere felici insieme,

Chi siamo veramente?,

Nati per vivere sani,

Sei un campione!,

I chakra nell’era dell’Acquario,

Equilibrio Emozionale.


Dicono di lui …

‘Oltre ad insegnarmi come trasformare la paura in coraggio e la rabbia in comprensione, Roy mi ha guidato nel cambiamento della mia realtà sul concetto di cosa è la vita, non più una battaglia ma un misterioso e affascinante gioco pieno di angeli, guide, avventure e sfide da vivere con entusiasmo ogni giorno dove tutto quello che vogliamo si manifesta a noi come una magia. Partecipare ad un suo seminario è un piacere per i sensi, allenamento per la mente e soprattutto nutrimento per l’anima.”

Daniela Scimonelli, Personal Trainer Roy Martina Academy

“[…]Pochi come lui sanno motivare e trascinare una platea. Suscitare l’entusiasmo ed il coinvolgimento. Fare divertire senza essere un clown, ma semplicemente consentendo alle persone di accedere al proprio vero sé, alle proprie emozioni più profonde, magari soffrendo, ma alla fine ricavandone una incomparabile gioia liberatoria. Ed è questa carica gioiosa che io ricordo maggiormente di quegli incontri e che ciascuno poi riporta con sé nel suo quotidiano.”

Beatrice Orlandini, consulente e “voce” italiana di Roy Martina

“Agli inizi degli anni ’90 mi ritrovai in una saletta di un albergo romano, attratto da un medico americano che proponeva un test Kinesiologico semplice ed efficace. Questo medico era Roy Martina. Le cose che appresi allora in quell’incontro sono diventate parte integrante del mio lavoro. Dopo qualche mese un gruppo di amici mi invitò ad un incontro con un medico americano che proponeva nuovi approcci alla cura del paziente. Era ancora Roy che in quell’occasione disorientò letteralmente il numeroso gruppo di medici accorsi per ascoltarlo. Roy pretendeva che noi medici uscissimo dal nostro atteggiamento esclusivamente mentale, ci chiese di non prendere appunti e di seguire semplicemente il seminario. […] Con Roy ho imparato l’uso della Kinesiologia, del sistema INTEGRA, del NEI. Ma la cosa più importante che ho imparato da Roy è stato la capacità di affrontare il rapporto con il paziente con maggiore consapevolezza.”

Dr. Sergio Sarli, medico omeopata e agopuntore in Roma

http://www.hiperformance.it

Prossimi eventi:

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Presentazione ultimo libro:


L’ANELLO MANCANTE DEL SEGRETO:


ottieni il massimo dalla Legge di Attrazione

Roy Martina presenta in anteprima il suo ultimo libro

Roma 5 dicembre 2008
Con Roy Martina

Ingresso libero

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Intervista a Roy Martina qui



Convivere con se stessi: Roy Martina parla di Equilibrio Emozionale

Intervista a Roy Martina

Convivere con se stessi: Roy Martina parla di Equilibrio Emozionale.

Medico e psicologo di fama internazionale, autore di testi famosi come ‘L’Arte della Vitalità’ e ‘Equilibrio Emozionale’, Roy Martina combina nella sua venticinquennale esperienza conoscenze mediche tradizionali e una pluriennale esperienza nel campo della medicina orientale e alternativa. Abbiamo voluto fargli qualche domanda.

Dr. Martina, per cominciare può spiegarci cosa sono le emozioni e in che modo possono diventare tanto potenti da tenerci in ostaggio, anziché lasciare a noi stessi il controllo della situazione?

E’ difficile definire correttamente le emozioni. Si tratta di sentimenti che indirizzano le nostre azioni verso determinate situazioni. Per esempio: pensate a come reagireste se vi trovaste nel bel mezzo di un ingorgo stradale, dopo avere vinto una cospicua somma di denaro alla lotteria o, viceversa, dopo aver trascorso una notte orribile litigando con vostra moglie.

Ogniqualvolta proviamo un’emozione, si crea in noi un accumulo energetico che deve essere liberato. Provare emozioni è diverso che esprimerle: solo in quest’ultimo caso si è in grado di liberare tale energia. Le emozioni, se soppresse o negate, possono diventare causa di stress e malattie croniche. Dobbiamo imparare ad affrontare alcune delle emozioni che – se soppresse o mal gestite – generano un’implosione della nostra energia, tale da essere somatizzate con disturbi psicofisici.

In cosa consiste l’Equilibrio Emozionale?

Il raggiungimento dell’Equilibrio Emozionale È una delle vie più veloci per raggiungere il benessere. Esso consiste nella gestione ottimale delle emozioni e rappresenta una soluzione a molti disagi, tra cui stati d’animo improduttivi come paure, fobie, stati d’ansia, stress; dolori fisici come mal di testa, mal di denti, mal di mare, ecc.; inoltre esso consente di ottenere una maggiore autostima, rispetto e pace interiore.

Può farci qualche esempio pratico?

Certamente. Prendiamo ad esempio:

La paura

Essa si basa sull’idea che possiamo perdere ciò che è più prezioso per noi (la vita, una persona amata, la salute, la stabilità economica). Io la definisco “la maggiore responsabile della malattia”. Gli organi “toccati” da questa emozione sono la vescica ed il rene. Ad essa sono riconducibili l’insicurezza, l’indecisione, la sfiducia.

Come possiamo gestirla?

Innanzitutto dicendo a noi stessi che ci accettiamo con tutta la nostra paura ed insicurezza; inoltre, possiamo concentrarci sulla respirazione. Io suggerisco di inspirare lentamente contando fino a sette e, nel contempo, spingere in fuori l’addome; trattenere il respiro contando fino a tre ed espirare quanto più lentamente e gradualmente è possibile, spingendo contemporaneamente l’addome verso l’interno.

Qualche altro esempio ?

Vediamo un’altra emozione molto dannosa:

La rabbia
Essa può scaturire dalla sensazione di essere stati trattati in modo ingiusto, di non essere capiti, di non riuscire ad ottenere ciò che desideriamo. Se repressa o mal gestita, è estremamente dannosa per il nostro cuore e per tutti gli altri organi vitali.

Ad essa sono connesse la frustrazione e l’irritazione.

Come possiamo gestirla?
Possiamo risolvere il conflitto interiore usando un’affermazione verso noi stessi simile a quella prima indicata: “Amo profondamente me stesso e mi accetto con la mia rabbia e la mia frustrazione”. Inoltre, io consiglio di adottare la pratica del perdono. Dobbiamo imparare a perdonare la persona che ha provocato in noi tale rabbia e perdonare noi stessi per avere permesso che qualcuno ci facesse arrabbiare. Solo così potremo eliminare l’energia provocata da questa emozione.

Per finire parliamo dello stress.

Lo stress

è legato al nostro modo di affrontare quello che incontriamo lungo il nostro percorso. Il miglior modo per far si che lo stress “si dissolva come aria” (AIR in Inglese). Questi sono i passaggi che consiglio di seguire:

Agire su quello che possiamo cambiare e controllare;

Integrare, accettando quello che non possiamo cambiare o controllare;

Rilasciare ogni tensione che impedisca il libero flusso dell’energia.

Il nostro corpo indica, di volta in volta, se a livello emotivo siamo in equilibrio, ovvero se sprigioniamo correttamente l’energia provocata dalle nostre emozioni.

Il metodo dell’ Equilibrio Emozionale fornisce la chiave di lettura di ciò che il nostro stesso corpo ci suggerisce, consentendoci in tal modo di compiere un grande passo verso il benessere psicofisico e la completa vitalità.

Intervista fornita gentilmente da Hi-Performance e http://www.e-school.it

Libro Segnalato

Roy Martina

Equilibrio Emozionale

Vivere partendo dalle proprie forze.
Essere in equilibrio con le proprie emozioni.
Possedere un forte senso di amor proprio e del rispetto di sé stessi.
Non soffrire più di paure, tensioni, fobie e altre emozioni ostacolanti.
Non è una cosa che desideriamo tutti? Roy Martina ha sviluppato un nuovo metodo (dopo quello di “Integrazione NeuroEmozionale”) con il quale si può cominciare da soli a individuare e risolvere quelle emozioni che costituiscono un elemento bloccante a livello fisico o psichico.

Clicca per vedere tutte le pubblicazioni di Roy Martina

Roy Martina

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Dicono di lui…

Gli Scherzi della Mente: La vita è così…

Gli Scherzi della Mente:

La vita è così…

del venerabile Ajahn Sumedho

Ass. Santacittarama, 2008.

Traduzione di Federico Petrangeli


Testo adattato di un discorso pronunciato il 18 aprile 1999 presso lo Spirit Rock Meditation Centre (USA).

Prima di diventare monaco facevo l’insegnante di inglese a Bangkok. Era il 1966 e in Thailandia c’erano molte basi militari dell’aviazione americana. Uno degli insegnanti della scuola di lingue era un aviatore americano. Una volta, quando tornò dopo un’assenza di circa una settimana, gli chiesi dove fosse stato. Mi rispose: “Sono stato in un posto del nord-est della Thailandia dove la gente è così povera che mangia gli insetti”. Pensai: “Io non ci andrò mai”. Mi vedevo piuttosto come un monaco seduto in samadhi sulla spiaggia, sotto una palma, oppure in una caverna tra montagne incantevoli, impegnato nella realizzazione della verità. Ovviamente sono finito a fare il monaco nel nordest della Thailandia per dieci anni, ed è vero, laggiù mangiano insetti.

Il primo anno in monastero lo passai da solo, in una piccolo capanna. Non scambiavo praticamente parola con nessuno, meditavo soltanto. Riuscivo a seguire piuttosto bene i miei programmi. Essendo americano, alto e corpulento, mi bastava gonfiare il petto e assumere un’espressione fiera per ottenere tutto quello che volevo. Durante quell’anno arrivai a rendermi conto che ero diventato molto arrogante, con quel tipo di carattere che ha bisogno di avere dei limiti. Ero sempre stato una persona molto indipendente; ora avevo bisogno di imparare a obbedire e a far parte di una comunità. Avevo bisogno di un insegnante che non si rassegnasse al mio carattere.

Per caso un monaco del monastero di Ajahn Chah, l’unico che sapeva l’inglese, visitò il monastero dove vivevo. E finì che mi portò con sé, a conoscere Ajahn Chah. L’idea di vivere nella tradizione tailandese della Foresta mi ispirava molto, così decisi di rimanere. All’inizio ero affascinato dalla vita nel monastero e mi sentivo molto ispirato, ma ben presto iniziarono le difficoltà. La luna di miele finì, e la vecchia mente giudicante riprese il sopravvento. Prese a fare molto caldo, iniziò la stagione del monsone, e tutto diventò fradicio e maleodorante. Così cominciai ad odiare quel posto. Ricordo che sedevo pensando: “Perché sono qui?”.

Ajahn Chah amava testare la resistenza della nostra pazienza fino al punto in cui non pensavamo che ce l’avremmo fatta a resistere un altro minuto. Per me era diventato una specie di koan. Sentivo la mia voce ripetere: “Non ce la faccio più… Ne ho abbastanza. Questa è la FINE!”.

Poi ho scoperto che ……….continua

Letture consigliate

L’Orientamento Sessuale

L’Orientamento Sessuale

  • Abbiamo tutti tendenze omosex?

  • Può capitare di avere tendenze omosex pur essendo etero?

Vediamo fino a che punto ciò può verificarsi e per quali motivi

A cura di Vyrtuosa

Molti di noi si chiedono: “ma è vero che tutti nella vita attraversano una fase di omosessualità?” Proviamo a rifletterci un pò su…

Siamo tutti un po’ omosex? È vero che dentro ciascuno c’è una parte omosessuale? Come riconoscerla? C’è da preoccuparsi di ciò? Si dice che tutti noi abbiamo una componente omosessuale. In parte è vero se si pensa a un’attrazione lieve, che è possibile provare verso persone dello stesso sesso. Già molto tempo fa Platone diceva che non si nasce come essere unico e un pò più tardi anche Jung ha parlato di due componenti archetipiche: l’animus, la parte maschile presente nella donna, e l’anima, quella femminile presente nell’uomo. Inoltre, ci sono anche ragioni biologiche: in ciascuno convivono ormoni di entrambi i sessi

Nell’adolescenza, per esempio, l’attrazione tra donne serve a specchiarsi nel corpo dell’altra che cambia come cambia il proprio, al fine di completare la ricerca dell’identità femminile. Sul piano sessuale l’adolescente sperimenta l’abbandono del corpo infantile per acquisirne uno adulto. Compaiono i caratteri sessuali secondari come il seno e la peluria e si raggiunge la maturità riproduttiva con la comparsa della prima mestruazione. Per alcune ragazze tutto ciò può essere sconvolgente perché si sentono impreparate e impotenti di fronte all’esplosione del loro corpo. Alcune possono reagire cercando di nascondere la nascente sessualità per prolungare il più possibile l’ infanzia mentre altre possono esasperarla assumendo precocemente dei comportamenti e abbigliamento “da grandi” per sentirsi più adulte. Emblematica è la questione reggiseno: di solito chi sviluppa precocemente un seno prosperoso si rifiuta di indossare il reggiseno (con il risultato che il seno si fa ancora più evidente), al contrario chi a stento ha ancora una prima chiede insistentemente alla madre di avere il primo intimo “da donna). Il corpo connotato sessualmente spaventa ma incuriosisce, si vuole conoscerlo, esplorarlo, la masturbazione è molto praticata in questa fase della vita, anche se a quanto pare più dai maschi che dalle femmine.

Il/la cosiddetta/o “migliore amico/a” è un modo per dare sfogo, nella prima adolescenza, in un modo consentito dalla nostra società, ad una latente omosessualità che inconsciamente è molto forte in questa fase della vita. Questo avviene anche attraverso il contatto fisico, è tipico per le ragazzine camminare mano nella mano, a volte baciarsi sulle labbra, per i ragazzi i contatti fisici sono in genere connotati da maggiore aggressività (il cosiddetto fare a botte). La nostra cultura è infatti propensa a giudicare meno compromettente l’affettività espressa in pubblico tra due donne che non tra due uomini (avete notato quanto sono più le donne ad andare in bagno in due o più quando si trovano in luoghi pubblici, mentre se lo fanno i ragazzi vengono presi in giro?)

Da donne adulte invece la situazione viene gestita in un’altra maniera. Si esprime come solidarietà, affinità, complicità, con molta più scioltezza di come invece accade tra uomini. Ma andiamo a dare una risposta ad alcune delle domande più frequenti sul tema

1. CHE COS’E’ UN OMOSESSUALE?
Un omosessuale è una persona che prova attrazione sessuale principalmente per altre persone del suo stesso sesso.

Lesbismo (o saffismo): Omosessualità femminile. Il termine deriva dall’isola di Lesbo sulla quale anticamente si riteneva fosse particolarmente diffuso tale costume sessuale (vi visse, per es., la poetessa Saffo, autrice di bellissimi versi d’amore dedicati ad amiche e compagne).

Bisessuale: Individuo (maschio o femmina) che trae soddisfazione sessuale con persone di entrambi i sessi. Pressoché tutti gli individui attraversano durante la loro vita un periodo di bisessualità, prima che si manifesti in modo preciso la propria propensione per l’eterosessualità o l’omosessualità. Più in generale è relativamente alta la percentuale degli individui che nella loro vita hanno avuto esperienze – magari solo occasionali – con persone di entrambi i sessi.

2. CHE COSA DETERMINA L’ORIENTAMENTO SESSUALE DI UNA PERSONA?
Non si conosce qual è la causa dell’eterosessualità o dell’omosessualità. Una teoria sostiene che l’orientamento sessuale sia determinato prima della nascita e derivi da fattori genetici. Secondo altre, sono i fattori ambientali a determinarlo, dopo la nascita. In ogni caso, l’orientamento sessuale di ciascuno di noi normalmente si determina molto precocemente

3. PUO’ ESSERE CAMBIATO L’ORIENTAMENTO SESSUALE?
Degli studi hanno indicato che coloro che hanno tentato di cambiare il loro orientamento sessuale, solitamente hanno avuto degli insuccessi e spesso sono caduti in una forte depressione, in alcuni casi spingendosi fino al suicidio. Perchè quindi andare contro sè stessi, forzarsi ad un cambiamento innaturale?

4. COSA DICE LA RELIGIONE A PROPOSITO DELL’OMOSESSUALITA’?
Molte religioni mondiali non condannano l’omosessualità. La religione cattolica, invece, ha utilizzato alcuni versetti delle sacre scritture per condannarla, nonostante Gesù non affrontò mai l’argomento. Come si espandono le conoscenze, anche le religioni aprono i loro orizzonti. Emblematico è il caso di Galileo che fu imprigionato dalla Chiesa Cattolica a causa delle sue teorie in base alle quali la terra non era al centro dell’universo. Darwin, che sviluppò la teoria dell’evoluzione, fu tacciato di essere blasfemo. Bisogna tener conto, inoltre, del fatto che l’atteggiamento della chiesa di base è fortunatamente assai più benevolo e tollerante di quello delle alte gerarchie, anche perchè sono molti i preti omosessuali.

(domande e risposte in parte tratte dal sito Psikopedagogica.it)

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ONORABILE SESSUALITA’: Il Piacere non è Peccato

ONORABILE SESSUALITA’: Il Piacere non è Peccato

La cultura occidentale ci ha trasmesso un’idea negativa del sesso: qualcosa

da nascondere… quasi di cui vergognarsi. La rivoluzione sessuale

degli scorsi decenni ha giustamente ribaltato questi principi

rischiando però, talora, di ridurre la sessualità

al semplice incontro di due

o più corpi…

Ed ecco l’epilogo dell’appassionante vincenda del sindaco di Scorzè, o meglio ex sindachessa del Nordest, Clara Caverzan impegnata ora nella presentazione del suo libro scandalo, intitolato

Desideria by Ophluchi

Il libro racconta la storia di una donna sulla trentina: è cresciuta dalle suore, ha attraversato la rivoluzione sessuale del Sessantotto in Veneto, poi si è sposata. Ma nel matrimonio non ha trovato l’appagamento sessuale che cercava. La protagonista deve fare i conti con una famiglia chiusa, «tipica del Nordest – spiega l’autrice – una famiglia votata all’apparenza, non certo a quello che si è, nella quale credeva di potersi esprimere, mentre in realtà ha sposato soldi e suoceri». Le progressive iniziazioni sessuali della protagonista ne accompagnano la crescita, che avviene anche attraverso gli incontri, descritti con verismo, con diversi partner. «Nonostante la rivoluzione femminile e il femminismo – prosegue il sindaco – ancor oggi non si riesce a parlare di sesso in maniera naturale, pare impressionante che un sindaco scriva di sesso, ma non siamo nel Medioevo, speriamo non mi mettano al rogo».

Clara, la sindachessa-scrittrice che fa arrossire un paese intero

Nel romanzo non c’è niente di autobiografico. «Quella madre non è mia madre, il marito non è mio marito – assicura Caverzan – però i personaggi sono presi dalla realtà. L’unica al suo posto è la nonna, che è mia nonna, l’unica persona alla quale avrei il coraggio di farlo leggere senza paura di critiche moraliste o ipocrite». Ed è proprio contro l’ipocrisia del Nordest che la Caverzan, con un passato nell’ambientalismo vicino a Michele Boato e ora alla guida di una giunta di centrodestra, ha deciso di scrivere questo libro. In passato aveva dato alle stampe due pubblicazioni per bambini («Chaled, leprotto affettuoso» nel 2001 e «Piripì e piripò» nel 2002), ora il passo nella letteratura per adulti. E con un chiodo fisso: ribaltare l’impostazione, «tipicamente maschile», secondo cui a letto la qualità è più importante della quantità. «Non è assolutamente vero – afferma – per una donna è un trauma vedere che il proprio compagno ha dimensioni contenute». Nonostante la certezza, la Caverzan non sa però indicare le misure giuste: «Diciamo che esiste un minimo sindacale». Ed è lo stesso pensiero della protagonista del romanzo, che riferendosi al proprio marito dice: «in quel momento mi sembrava come il suo pene: volitivo, coraggioso, istintivo, timido, baldanzoso, violento, forte, menefreghista, egoista, buono come il suo padrone quando è buono, ma anche menefreghista e onesto perché viene quando sente che sta per venire! Aveva il c… rosa, turgido, sottile… corto».

La Caverzan, sposata e con una figlia di 34 anni che non ha ancora letto il libro, critica i giovani di oggi, troppo occupati per soddisfare le proprie donne. «La verità è che non c’è più tempo per il sesso – afferma con fare sicuro – nessuno si ferma per provare un po’ di piacere. C’è da andare in discoteca, gestire il proprio blog, navigare su internet, guardare la televisione o giocare alla playstation. Quante amiche mi dicono di non combinare più niente con il proprio compagno. La società è in agitazione, nessuno trova più il giusto equilibrio tra sesso e affetto». Dunque gli uomini non combinano più nulla sotto le coperte, sentendo le parole della prima cittadina. «E questo va anche a discapito degli stessi maschi – aggiunge – perchè quando una donna si sente amata fino in fondo riesce a dare tutta se stessa».

La sindaca ha anche la risposta pronta per i detrattori, magari gli avversari politici, che l’accuseranno di aver pubblicato questo libro per farsi un po’ di pubblicità in vista delle prossime elezioni. «Volevo scriverlo sotto pseudonimo – spiega – ma è stato il mio editore a impormi di firmarlo con nome e cognome. E sarò io la prima a scandalizzarmi se qualcuno avrà qualcosa ridire». L’unica cosa che la prima cittadina non ha ancora spiegato è cosa l’ha spinta a cimentarsi con la letteratura erotica. Ma a domanda risponde: «Perchè ho scritto un libro sul sesso? Forse perché scopo poco».

Giorgio Barbieri

http://nuovavenezia.repubblica.it/dettaglio/Io-sexy-sindachessa-scrivo-di-erotismo-contro-l-ipocrisia-del-Nordest/1469716?edizione=EdRegionale

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Daniel Reid

Il Tao del Sesso, della Salute, della Longevità

Un approccio pratico ad un antico metodo

Mediterranee

Vi è, oggi, una continua ricerca di medicine e terapie orientali di tipo alternativo. Quest’opera costituisce una guida pratica di uso immediato e personale per un sistema di vita positivo ed equilibrato, e nello stesso tempo è un’introduzione al Taoismo.

Il Tao, l’elemento più antico e fondamentale in una delle prime civiltà umane, è considerato importante anche nella Cina contemporanea. Questo libro, pratico e accessibile, è il primo che esplora – alla luce delle scoperte della scienza occidentale – il sistema di cure della salute in uso da oltre 5000 anni presso i medici cinesi, i praticanti di arti marziali e quelli della meditazione.

Abbinando ricerche personali con le proprie esperienze, l’Autore offre ai lettori occidentali i risultati e le risposte conseguenti ai suoi studi. Il libro contiene tutti gli aspetti della salute con informazioni sull’alimentazione, la dieta, il digiuno, la respirazione e gli esercizi, la meditazione e lo yoga sessuale.

Il volume tratta soprattutto tre aspetti d’importanza vitale per ogni essere umano – la salute, il sesso e la longevità – strettamente collegati tra loro e base della felicità: esso consentirà a uomini e donne di migliorare e di prolungare la propria vita.


Osho

Sesso Soldi Potere

Stampa Alternativa

Osho spiega come rendere sesso, soldi e potere elementi sempre positivi, costruttivi e vivificanti per noi e per la nostra società. Il libro evidenzia anche l’importanza d’essere sempre se stessi, liberandosi dai condizionamenti ed operando scelte consapevoli e sentite. Per imparare finalmente a considerare – sesso, denaro e potere – non come fini ma come mezzi per conquistare equilibrio di gioia e felicità.

Biografia di Osho: Mai nato – Mai morto – Ha solo visitato il pianeta Terra tra l’11 dicembre 1931 e il 19 gennaio 1990. Con queste parole immortali, Osho detta il continua…

Lo trovi su Macrolibrarsi


Raffaele Morelli

Il Sesso è Amore

Mondadori

“Fai sesso e non pensare.”
Il nuovo provocatorio libro dello psicologo più amato dalle lettrici
L’eros, spiega Morelli, è la forza più pura e potente che gli dei ci hanno donato.

L’errore più grande è quello di condannarlo, legarlo al concetto di peccato o comunque imbrigliarlo troppo con il pensiero.

È attraverso il sesso infatti che si esprime la nostra anima più vera e profonda e il nostro compito non è altro che quello di lasciarlo esprimere.

La contrapposizione fra sesso e amore, che riempie le lettere delle pazienti di Morelli e di tutte le poste del cuore, rappresenta dunque un falso problema.

Il sesso è amore, il vero amore.

Il resto sono sentimenti più superficiali, più ragionati, meno veri.

Dopo lo straordinario successo di Ama e non pensare lo psicologo di Riza torna con un libro dal tema caldissimo affrontato con quel piglio al tempo stesso semplice e rivoluzionario che ha conquistato i lettori e le lettrici italiani.



Autori Vari

Sesso Libero ma Dalla Mente

Dalla tradizione tantrica alla bioenergetica passando per Wilhelm Reich

Jubal Editore
Antologia dalla storica rivista cult Re nudo.
La sessualità è una porta d’accesso a stati di coscienza elevati.
Le tradizioni tantriche, le rivisitazioni contemporanee, la bioenergetica e le teorie di Wilhelm Reich.
Con testi di: Osho Rajineesh, Jacopo Fo, Romano Madera, Satya Puja Richardson, Susy Blady, Majid Valcarenghi, Nityama Masetti…

Lo trovi su Macrolibrarsi

e tanti altri ancora qui

Le Dinamiche della Vita di Coppia

Le Dinamiche della Vita di Coppia

La vita di coppia non è un qualcosa di già preconfezionato, ma esige una costruzione costante e paziente da parte di entrambi, sperimentandone la difficoltà e talvolta il fallimento.

Ogni relazione incomincia con un incontro. Un pò alla volta ci si rende conto che si sta bene insieme, che si prova interesse l’un l’altro e si è pronti a rivelare qualcosa di sè.
Tutto è cominciato con un incontro, uno sguardo, un sorriso, una parola. Dopo i primi momenti, si è fatta viva l’esperienza di stare bene insieme, si sono manifestate sempre più intensamente la trepidazione dell’attesa, la gioia dell’incontro , la bellezza di essere in due. Si sviluppa un sentimento di attrazione che rende felici, reciprocamente “diversi” dagli altri amici, per cui si desidera stare da soli, parlarsi comunicare, manifestare la propria predilezione anche con gesti che con altri non si farebbe.
E’ il momento dell’innamoramento: fenomeno indefinibile completamente, non traducibile in termini precisi, le parole possono esprimere solo gli effetti; diviene qualcosa di incontrollabile, spontaneo, può incanalare tutte le attività mentali. Lo scopo è quello di rompere il sistema chiuso della propria personalità individuale, abituando il soggetto a prendere decisioni, a progettare, a pensare e a sentire, tenendo presente l’altra personalità, con le sue aspirazioni, interessi, bisogni. Progressivamente emerge una realtà nuova: il noi, la coppia. A mano a mano che ci si conosce meglio, è probabile che ci si partecipi l’un l’altro del proprio mondo interiore dei propri
sentimenti, così che la vita di ogni giorno diventa sempre più ricca di significato.

E’ scelta gioiosa, entusiasmante, ma anche dura. E’ l’incontro di due storie diverse, di tanti anni vissuti separatamente. Ognuno ha i suoi interessi, le sue idee; di qui viene la ricchezza dell’incontro. Ognuno deve rispettare la personalità dell’altro e aiutarlo a realizzare se stesso.

Il rapporto a due diviene così scelta di stare insieme, di camminare, di costruire una realtà nuova. Ed è l’amore: offrire la propria disponibilità a donarsi all’altro, con impegno di fedeltà reciproca. E’ il passaggio verso la stabilità, la quotidianità, all’amore come scelta di vita. Tutto questo passa attraverso alcuni momenti di crescita, in cui si è protesi alla conquista di alcune tappe. Il superamento delle proprie posizioni, dei propri modi di pensare, di agire, rappresenta il primo passo concreto per andare incontro all’altro.
Lo svincolo e l’autonomia dalla propria famiglia d’origine, dalle regole, dalle modalità e dalle consuetudini che vigono in essa, rappresenta un passo decisivo per il costituirsi ed il vivere la coppia.
Questo permetterà la definizione delle regole proprie della coppia: regole che potranno essere sia riconosciute e dichiarate da entrambi o quelle implicite, date per scontate ed assodate.
Sarà necessario che i due arrivino entrambi a definire e sperimentare le regole di base del loro rapporto, non lasciando nulla di intentato o all’improvvisazione.
Accanto alle regole si perverrà alla definizione dei rispettivi ruoli all’interno della coppia.
Il passo successivo è quello di costruire il proprio terreno comune: tutto ciò che definisce l’essere di coppia, tutto ciò che diviene patrimonio di entrambi, quindi i progetti, le aspirazioni, l’agire, le scelte che caratterizzano la coppia.

Nel costruire il proprio essere di coppia si dovrà tenere presente alcune dimensioni, che divengono parte fondante della coppia stessa:

– l’attenzione alla persona in quanto tale e prima di ogni altra cosa, quindi rispetto di sè e dell’altro, di ciò che egli è e
non come lo vorrei, di ciò che è stato e di ciò che è;
– la stima di sè e dell’altro, avendo fiducia nelle proprie e nelle altrui potenzialità, accettandosi ed accettando tutto
quello che costituisce il patrimonio personale di entrambi;
– il realismo della propria e dell’altrui possibilità, chiamando per nome i pregi ed i difetti;
– la trasparenza nel mostrarsi in verità, avendo il coraggio di comunicare all’altro i propri sentimenti profondi;
– la meraviglia dell’altro per come è, scoprendo ogni giorno il lato buono, gioendo e meravigliandoci di queste continue scoperte che rivitalizzano il rapporto;
– la gratuità nel farsi dono continuo e costante all’altro, mostrando disponibilità ad un aiuto vero e disinteressato.

DOCUMENTAZIONE

Da Eric Fromm:

L’amore non è soltanto una relazione con una particolare persona: è un’attitudine, un orientamento di carattere che determina i rapporti di una persona col mondo, non verso un “oggetto” d’amore. Se una persona ama solo un’altra persona ed è indifferente nei confronti dei suoi simili, il suo non è amore, ma un attaccamento simbiotico, o un egoismo portato all’eccesso. Eppure la maggior parte della gente crede che l’amore sia costituito dall’oggetto, non dalla facoltà di amare. Infatti essi credono perfino che sia prova della loro intensità del loro amore il fatto di non amare nessuno tranne la persona “amata”. Poichè non si vede che l’amore è un’attività, un potere dell’anima, si ritiene che basti trovare l’oggetto necessario e che, dopo ciò,”tutto vada da sè”. Questa teoria può essere paragonata a quella dell’uomo che vuole dipingere ma che, anziché imparare l’arte sostiene che deve solo aspettare l’oggetto adatto, e che dipingerà meravigliosamente non appena lo avrà trovato.
Se io amassi veramente una persona, io amerei il mondo, amerei la vita. Se posso dire ad un altro“Ti amo”, devo essere -in grado di dire“Amo tutti in te, amo il mondo attraverso di te, amo in te anche me stesso”.

Dott. Argentino Cagnin

T.M.

http://free-greenangel.blogspot.com

Eventi sulle dinamiche di coppia qui

Altri articoli sulla Coppia:

Bibliografia consigliata…



Giulia SavaresePsicologia della Coppia: Attrazione e Amore
Carocci Editore

Il volume affronta tematiche pertinenti alla psicologia dell’amore, partendo dall’analisi delle fonti dell’attrazione interpersonale, soffermandosi sugli aspetti relativi alla nascita della coppia e alla sua evoluzione, analizzando la natura della gelosia e l’eventuale fine del rapporto amoroso.

Illustra inoltre l’influenza del legame di attaccamento filiale sulla scelta del partner, sulla stabilità o instabilità della relazione a due, sull’infedeltà e la gelosia.

Quali sono i meccanismi alla base dell’attrazione? Che cosa ci fa innamorare? Nella scelta di un partner gioca un ruolo più importante la somiglianza o la differenza?

Il volume affronta tematiche pertinenti alla psicologia dell’amore, partendo dall’analisi delle fonti dell’attrazione



Ushma HinnawiMeditazioni Guidate 5 –

Migliorare il Proprio Rapporto di Coppia – CD

Red Edizioni

Vivere bene il rapporto di coppia significa condividere con il partner le emozioni, sognare insieme con il desiderio di costruire una vita comune, amarsi giorno dopo giorno.

Dall’amore ricambiato nasce un’energia vitale che rende la vita più felice.

Questo rilassamento, grazie alle musiche del CD e ai suggerimenti forniti dalmanuale, vi aiuterà ad aprire il vostro cuore all’amore. Vi sarà quindi possibile:

• conoscere a fondo il vostro partner e apprezzarne la preziosa unicità;
• imparare ad abbandonarvi alle vostre emozioni;
• trarre dal vostro rapporto di coppia energia ed entusiasmo;
• alzarvi la mattina con un sorriso e addormentarvi la sera felici.



Sabina Dosani Peter CrossRavvivare la Vita di Coppia

52 brillanti idee per dare nuova vita alla propria storia d’amore

Hobby & Work Edizioni

La vostra vita di coppia sembra avere subito una battuta d’arresto? È tempo di rimettere le cose al loro posto. Questo libro spiega come farlo in modo semplice, chiaro e immediato.
Come si possono recuperare i momenti d’oro in cui il proprio rapporto era all’inizio e ancora molto eccitante, quando solo il pensiero di parlare con la persona amata faceva battere il cuore?
Se negli ultimi tempi avete notato che il vostro rapporto ha perso un po’ di smalto, questo è davvero il libro che fa per voi.



Paule SalomonLa Sacra Follia della Coppia

Come costruire un’unione serena e duratura

Età dell’Acquario Edizioni

Per millenni l’attrazione fisica non è bastata a evitare il conflitto tra i sessi. Come uscire allora da questo circolo vizioso? Attraverso la saggezza, perché l’istinto ha fallito. Il successo di un rapporto di coppia non dipende dalla promessa del paradiso o dalla minaccia di castighi infernali, ma dall’accettazione della responsabilità di sé stessi e dalla riscoperta del sentimento dell’amore. Le forme di autorità religiose e sociali (compreso il rapporto di coppia) creano individui dipendenti, schiavi di sé stessi e degli altri. Il senso di colpa è l’arma privilegiata di tutti i sistemi oppressivi, ed è un’arma tagliente purtroppo anche nella coppia. Due persone che ne siano afflitte trovano qualunque pretesto per dilaniarsi, anche all’interno di un legame affettivo: solo estirpandone le velenose radici si può costruire una relazione solida.

Paule Salomon, filosofa e terapeuta francese di grande successo, analizza la relazione uomo-donna e la sua evoluzione, dalla «coppia arcaica» alla «coppia risvegliata», quella che vive l’amore con consapevolezza. Attraverso casi concreti, l’autrice indica gli ostacoli (spesso generati dall’ambiente familiare) che si frappongono a un’unione serena e duratura, individuando nell’autoanalisi e nell’ascolto dei propri desideri (e dei propri paradossi) la chiave di una «nuova arte di amare», accessibile a tutti.

La Coppia che Funziona: Ama te stesso e non importa chi sposerai

La Coppia che Funziona: Ama te stesso e non importa chi sposerai

La maggior parte dei divorzi è inutile!

Con questa affermazione provocatoria ma al tempo stesso incoraggiante, questo libro è diventato in Germania un vero best-seller. Grazie alla sua esperienza di consulente per la coppia, l’autrice ha conoscenza diretta della “Guerra dei Roses” che spesso si scatena tra i partner, e fa tabula rasa delle aspettative secondo cui “la prossima volta, andrà meglio”: la prossima volta, se non si vive il rapporto di coppia come un mezzo per la propria crescita personale, si ripresenteranno puntualmente i medesimi problemi di relazione.

Il rapporto di coppia, secondo l’autrice, è un cammino che richiede sì un grande impegno, ma che vale veramente la pena di essere intrapreso.
Prendendo spunto da numerosi esempi tratti dalla sua vita professionale, Zurhorst spiega da cosa dipende se, dopo la felicità iniziale, non restano che delusione, rabbia e frustrazioni. E racconta come un rapporto d’amore, profondo e duraturo è possibile anche laddove forse si era già persa la speranza.

Eva-Maria Zurhorst è giornalista, scrittrice e psicoterapeuta. Esercita attività di coaching in campo aziendale e nelle terapie per la coppia. continua…

Tu che ne pensi di questa afferamazione di Eva?

Lascia il tuo commento qui sotto….