Quanto tempo dovrà passare ancora, prima che ci rendiamo conto dei nostri pieni potenziali interni? Quante migliaia di esperimenti ancora dovremo attendere per comprovare il fatto che l’uomo è già pienamente in grado di guarirsi da solo, di comunicare telepaticamente e di fare molto altro ancora? Quante volte ancora dovremmo soffermarci sui concetti della Meccanica Quantistica, a pieno supporto delle guarigioni che vengono definite erroneamente come ‘miracolose’?
Cari amici, non esistono i miracoli o la paranormalità, come infantilmente si continua a voler definire questo tipo di eventi, ciò che però esiste in realtà è un sistema naturale di elementi attraverso i quali l’uomo può compiere dei veri e propri prodigi. Più si continuerà a dar retta solamente ai riduzionisti, che molto semplicemente definiscono questi eventi come “inspiegabili casualità”, più non si riuscirà mai nemmeno ad intravedere il pieno potenziale dell’uomo.
La Scienza Ufficiale, ovvero il metro di misura “paravento” attraverso il quale si pretende di voler dare una spiegazione razionale a tutto quanto, col metodo sperimentale attuale può osservare a malapena il 5% della “realtà”, perciò come può pretendere di voler spiegare cose come le guarigioni spontanee, semplicemente definendole come “interazioni somatiche”, oppure, come direbbero gli “esperti” del Cicap, “semplicemente le guarigioni spontanee non esistono, sono tutto frutto della vostra fervida immaginazione e allucinazione collettiva. Di fatto siete tutti allucinati… TRANNE NOI!“ Eppure, cari amici, accadono e con frequenza giornaliera, casi di persone che anche solo attraverso il semplice RIFIUTO di accettare la malattia, sono ‘miracolosamente’ guarite, lasciando così i dottori nella classica espressione basita che di norma lascia “l’inspiegabile”. L’unico neo di questa situazione, è che di questi casi non si parla mai, perciò per i molti, non esistono, o si tratta di semplici casualità. A me gli occhi, please. Prima comprenderete che il CASO NON ESISTE, ma esiste SOLO UN ORDINE IMPLICATO, prima comprenderete come funzionano certi meccanismi.
“Sulla terra, l’impossibile, non esiste.” – Adolfo Gustavo Rol
Così, com’è accaduto ad una mia amica e conoscente di un paesino adiacente al mio. Tumore al seno, questa è stata l’agghiacciante notizia che ha dovuto digerire nell’arco di qualche minuto, un venerdì mattina di poco più di due mesi fa. Cristina, questo è il suo nome, mi racconta con una nota di sufficienza, che quella notizia però non la sconvolse più di quel tanto. Certo avvertiva dentro di se che questo comportamento era totalmente irrazionale, poiché il medico che le si trovava di fronte, aveva accennato ad una estensione abbastanza preoccupante, perciò come minimo avrebbe dovuto entrare in uno stato d’agitazione abbastanza alterato. “Eppure”, racconta, “non sentivo assolutamente alcuna agitazione, semplicemente dentro di me si era fatta strada l’idea che in verità, a discapito di quanto il medico mi stava annunciando, io NON AVEVO NULLA.“
Ed è questo il messaggio potente di Cristina, che oggi voglio portare alla vostra attenzione e condividere con tutti coloro che “hanno orecchie da intendere”. Attraverso la sua spontanea non-manifestazione emozionale, di fronte all’estenuante prospettiva di dover subire pesanti terapie farmacologiche, Cristina non ha permesso all’IDEA della malattia di farsi strada dentro di sé. Nella scienza dei quanti, questo concetto si chiamerebbe “impedire il collasso della funzione d’onda”, ovvero, non permetto al mio corpo di entrare in sintonia con quella malattia. Perciò Cristina si alza dalla sedia, e racconta che la sua espressione in volto non è cambiata, anzi sostiene che il sorriso che aveva stampato sul viso quella mattina, non era affatto scomparso, ma si era persino accentuato dopo la notizia del medico. Cristina confessa così, che in realtà quello fu il momento in cui realizzò, meglio di qualunque altro momento della sua vita, la sua natura divina e immortale. “Io non ho nulla” disse sorridendo al dottore che le si mostrava di fronte con il volto stupefatto, e rifiutò qualsiasi intervento medico.
Nonostante i vari tentativi del medico di dissuaderla da intraprendere una strada così impervia, Cristina corse a casa. I genitori si trovavano già ad attenderla sull’uscio, molto preoccupati, perché nel frattempo il dottore li aveva chiamati, implorando loro di intervenire e di cercare di farla ragionare perché il caso “era estremo”. Ma Cristina, coraggiosamente, si mostrò irremovibile: “Io non ho nulla”, ripeté.
Nonostante, la crescita dei conflitti che questo suo comportamento suscitava nella sfera familiare, Cristina mi racconta di non essersi mai fatta nemmeno scalfire da ciò che le persone attorno pensavano di lei. Lei semplicemente ribadiva a sé stessa, giornalmente, DI NON AVERE ALCUNA MALATTIA e ALCUN PROBLEMA. Due mesi dopo, ripetuti gli esami, il suo medico poté constatare, con raggelante stupore, che nel suo seno non era più presente alcun tipo di tumore.
La storia di Cristina, come quella di tantissime altre persone che vivono la medesima esperienza, giornalmente, insegna due concetti fondamentali: 1) la malattia non sempre è da intendersi come qualcosa di orribile, ma anche come una GUARIGIONE 2) la forza e la fermezza nel vedersi proiettati in uno stato di piena salute, fa sì che le cellule del corpo si auto-organizzino in modo completamente diverso, e l’Epigenetica, ce lo sta confermando.
Grazie Cristina, per avermi permesso di raccontare uno stralcio così significativo della tua vita. Molte persone te ne saranno riconoscenti!!!
Giornalmente, cari amici, assistiamo da parte dei media alla continua esposizione di notizie terrificanti, che sembrano voler continuare a confermare la nostra assoluta impotenza riguardo ciò che definiamo come “realtà”. Si sbagliano, e se darete modo a voi stessi di provarlo, converrete che queste mie parole hanno un senso! Non occorre che interrompiate le terapie che state facendo, ma semplicemente aggiungete questo stato d’animo, così ben descritto da Cristina, alla vostra terapia, allora vi accorgerete che ciò che oggi chiamate infantilmente come ‘miracoli’, altro non sono che un normale processo del corpo umano di auto-ri-organizzarsi.
I Computer dicono no ai ‘miracoli’
Una donna che dichiara di essere stata guarita da una preghiera, ha dovuto lottare contro il sistema di supporto statale per bloccare gli assegni di sostegno per i disabili. I dipendenti statali, vedendosi così recapitare le richieste di fermo di tali pagamenti, da parte della signora, asseriscono: “i computer non posseggono tasti per i miracoli”.
June Clarke di 56 anni, di Plymouth, Devon, nel Gennaio del 2000 ha danneggiato seriamente il suo addome e la spina dorsale, scivolando nel pavimento bagnato di una cantina. Per oltre sei anni June ha fatto esperienze progressive di fortissimi dolori, non potendo più lavorare o solamente camminare per più di pochi passi. Il ‘miracolo’ è avvenuto quando suo marito Stuart, un pastore della Hooe Baptist Church, asserisce di aver pregato ogni giorno dopo l’incidente dicendo: “Dio, ridammi mia moglie”.
La Sig.ra June, afferma che i dottori erano assolutamente stupefatti dalla sua riabilitazione, sulla quale lei non ha alcun dubbio ad accreditarla pienamente al potere della preghiera e alla pazienza.
Non appena però la Sig.ra Clarke ebbe realizzato la sua completa guarigione, contattò immediatamente il Dipartimento Infortuni Industriali per fermare l’assegno di sostegno, ma i pagamenti continuarono. Così, Mr e Mrs Clarke, cominciarono a spedire lettere e ad effettuare diverse chiamate telefoniche, ma la risposta che gli perveniva da qualsiasi operatore, era che “il sistema non è in grado di riconoscere riabilitazioni miracolose apparenti”.
fonte: BBC
Non importa quale Dio preghiate, importa che comprendiate che le possibilità per l’uomo sono infinite, e il campo quantico è a sua completa disposizione. Basta voler vedere le cose come GIA’ realizzate.
Andrea, 14 Agosto 2008 http://www.automiribelli.orgFiled under: Riflessioni, Sapevi che..., Tutti |
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